Operazione nella notte da parte del Commissariato di Pisticci con il sequestro di circa 2 quintali di rame rubato e di 14 piante di marijuana.
Prosegue l’attenta attività di controllo del territorio da parte del personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pisticci diretto dal Commissario Capo Gianni Albano.
Due attività di indagine, avviate per contrastare rispettivamente i reati contro il patrimonio e il traffico e lo spaccio di droga, si sono concluse contestualmente con il recupero di circa due quintali di rame rubato e la denuncia di due persone per ricettazione, nonché l’arresto di un uomo per coltivazione illecita di marijuana.
Nella notte appena trascorsa, gli operatori del settore Anticrimine e delle Volanti, nel corso dell’attività di acquisizione di informazioni in merito ai furti di rame, apprendevano di un soggetto intento a trasportare un grosso quantitativo di oro rosso onde occultarlo in quanto provento di furto.
I poliziotti si sono portati immediatamente sul posto e sono riusciti ad intercettare in una contrada agricola di Marconia di Pisticci, un furgone Fiat con alla guida un pregiudicato, classe 1972, ben noto agli operatori. All’interno del mezzo, sottoposto a perquisizione, sono stati trovati tre grossi sacchi colmi di bobine di rame già sguainato.
L’uomo non ha saputo fornire una valida spiegazione su come ne fosse pervenuto in possesso e perciò è stato condotto in Commissariato per gli ulteriori accertamenti, dove ha ammesso le sue responsabilità indicando anche il soggetto che gli aveva venduto l’oro rosso.
Portatisi presso l’abitazione di questi, sorvegliato speciale classe 1984, gli operatori hanno eseguito una perquisizione rinvenendo dell’altro rame, sia già privo di guaina sia ancora da “pulire”.
L’ulteriore attività investigativa permetteva di giungere ad un terzo individuo come ulteriormente implicato nella ricettazione del prezioso metallo. Questi inoltre era tenuto sotto osservazione da parte dell’Anticrimine pisticcese che ne studiava lo strano via vai di giovani presso la sua abitazione, circostanza questa che si verificava da più di un mese. Si decideva dunque di effettuare una perquisizione domiciliare anche nei confronti del terzo uomo. Questi, alla vista dei poliziotti, mostrava evidenti segni di agitazione e di insofferenza tanto da convincere ancora di più gli investigatori circa la bontà della scelta operata. Infatti, all’interno di una cascina di pertinenza alla casa di proprietà del terzo controllato erano rinvenuti diversi cavi di rame ancora con la guaina protettiva e sui quali l’individuo rendeva giustificazioni di mera facciata circa il suo possesso. Ma, nonostante fosse stato trovato nella disponibilità di un quantitativo non eccessivo di oro rosso, non cennava a tranquillizzarsi, agitandosi sempre di più a mano a mano che gli operatori proseguivano nell’attività di ispezione domiciliare. La determinazione operativa dei poliziotti veniva ripagata allorquando all’interno del giardino venivano rinvenute ben 14 piante di marijuana collocate all’interno di grossi vasi e vicino ad un sistema di irrigazione ben appositamente organizzato.
Ultimate le operazioni di verifica si raggiungevano gli uffici per le ulteriori attività del caso. Qui si procedeva a sottoporre a sequestro penale tutto il rame rinvenuto del peso di circa 2 quintali. Inoltre venivano sottoposte a sequestro le 14 piante di marijuana aventi un altezza oscillante tra i 60 e 90 centimetri. Queste, già in un avviato stato di influorescenza e germogliazione, sono state stimate in un peso attuale di circa 1/2 kg., con margini di ulteriore sviluppo stimati in quantità superiori ai 10 kg, una volta ultimato del tutto il processo di sviluppo botanico con una considerevole possibilità di approvvigionamento di dosi.
Di tutto quanto eseguito, veniva notiziato il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Matera che, condividendo a pieno le risultanze investigative fin a quel momento conseguite, disponeva l’arresto del terzo individuo, Viggiani Nicola classe 1969 con precedenti specifici, per coltivazione illecita di droga e che lo stesso fosse tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.
Gli altri due uomini tra cui un sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza, invece, venivano denunciati all’Autorità giudiziaria per il reato di ricettazione del rame rinvenuto, in concorso tra di loro.
L’importante operazione di Polizia portata a termine ha avuto il duplice fine di scongiurare che un ingente quantitativo di oro rosso potesse finire sul mercato nero della ricettazione e ancora che la piantagione di droga scoperta e sequestrata potesse approvvigionare un numero elevato di consumatori con tutti i pericoli annessi e connessi.