C’è anche l’ex sindaco di Montescaglioso, il sessantanovenne Rocco Menzella tra le otto persone coinvolte nell’0perazione Vulcanica, portata a termine all’alba di questa mattina con l’arresto di otto persone in Basilicata, Lazio, Lombardia da parte dei Carabinieri del Ros. I militari hanno bloccato un’organizzazione specializzata in operazioni finanziarie internazionali garantite da titoli del debito pubblico degli Stati Uniti d’America falsificati. Le indagini hanno permesso di sequestrare in Svizzera bond del Tesoro americano per un valore nominale di circa seimila miliardi di dollari. In pratica una cifra pari a più del doppio di tutto il debito pubblico italiano. Tutte le persone colpite dall’ordinanza di custodia cautelare del gip di Potenza sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, spendita e introduzione in Italia di carte di pubblico credito false e altri reati, tutti aggravati dalla transnazionalità.
La totale falsita dei titoli svizzeri, apparentemente emessi nel 1934 dalla Federal Reserve, è stata accertata da funzionari della stessa Banca centrale americana e da personale in servizio presso l’Ambasciata Usa a Roma. L’inchiesta ha fatto emergere che le tre casse che contenevano i falsi bond svizzeri erano state trasferite da Hong Kong a Zurigo nel gennaio del 2007 e affidate ad una società fiduciaria elvetica.
I titoli falsi americani per 6 mila miliardi di dollari, sequestrati in Svizzera su richiesta della magistratura di Potenza, erano probabilmente destinati a mega-truffe internazionali. Le ipotesi legate a questa truffa galattica sono diverse: secondo un’ipotesi i componenti dell’organizzazione avrebbero avuto l’intenzione di consegnarli ad un governo di un Paese “emergente ma potevano anche essere destinati a intermediari bancari o finanziari. In entrambi i casi, l’organizzazione si garantiva una ingente quantità di denaro dalle operazioni effettuate. L’inchiesta è stata diretta dai pm di Potenza Francesco Basentini e Laura Triassi, coordinati dal Procuratore della Repubblica Giovanni Colangelo. L’operazione è scaturita dalle indagini su una presunta associazione mafiosa attiva nell’area del Vulture-melfese, in provincia di Potenza, che avrebbe operato anche nel settore dell’usura. Nel corso dell’inchiesta è emerso, anche attraverso intercettazioni telefoniche, che alcuni indagati, insieme ad altre persone di nazionalità straniera, erano coinvolti in un giro illecito di affari che riguardava anche titoli di stato americani. Un primo riscontro è arrivato nel settembre del 2010 a Roma, quando i carabinieri hanno sequestrato nell’abitazione di un indagato alcuni titoli di stato americani, anche questi falsi, del valore di 500 milioni di dollari.
Al sequestro dei bond americani si è giunti grazie all’ampia collaborazione offerta dall’autorità giudiziaria elvetica agli inquirenti potentini. Attraverso indagini e intercettazioni, anche telematiche, su alcune caselle di posta elettronica, dell’esistenza di un elevatissimo numero di bond americani, contenuti nelle tre casse custodite dalla fiduciaria elvetica, i pm di Potenza Francesco Basentini e Laura Triassi hanno inviato un anno fa una rogatoria all’autorità giudiziaria svizzera, chiedendo il sequestro delle casse e dei titoli.
Le tre casse sono state aperte alcune settimane fa, con risultati definiti “incredibilmente sorprendenti” sia per l’enormità del valore dei titoli di stato falsi, sia per l’accurata manifattura delle tre casse (definite “mother box”). Sono stati necessari sette giorni per accertare che i titoli fossero tutti falsi tutti risultati falsi e per ottenere le successive conferme delle autorità americane.
Delle otto persone arrestate tre sono in carcere, tre ai domiciliari e altre due sono state arrestate all’alba. Le tre persone in carcere sono Rocco Menzella, di 69 anni, ex sindaco di Montescaglioso, in provincia di Matera, Sebastiano Nota, 73 anni di Carmagnola, in provincia di Torino e Francesco Travaini, 61 anni di Codogno, in provincia di Lodi. Agli arresti domiciliari si trovano Simeone Ghiglia, 71 anni di Mondovì, provincia di Cuneo, Claudio Mangogna, 62 anni, di Roma e Adriano Perin, 52 anni, di Torino. All’alba sono stati arrestati Bruno Casciani, di 68 anni, di Roma, e Salvatore Incandela, 60 anni, di Trapani.
Dalle indagini è emerso che una delle persone arrestate, Francesco Travaini, di 61 anni, ritenuto personaggio di spicco dell’inchiesta, aveva avviato trattative “con alcune non ben individuate autorità americane» – è scritto negli atti – per la vendita dei titoli fasulli. Gli States, infatti, avendo forse saputo ancor prima del sequestro dell’esistenza dei bond taroccati, avrebbero mostrato interesse a venirne in possesso per evitare che fossero messi in circolazione. Intermediario dell’operazione, che non è andata a buon fine, sarebbe stato un avvocato di Milano.
Gli inquirenti hanno precisato che in questa operazione “Vulcanica” non sono coinvolti esponenti dei governi di alcun Paese, nè amministratori pubblici, ma solo intermediari finanziari, broker e impiegati di banca. E’ probabile anche che altri titoli falsi, dello stesso genere di quelli sequestrati, siano ancora custoditi in alcuni istituti di credito: i rappresentanti dell’ambasciata americana hanno certificato la falsità dei Bond, dichiarando di essere stupiti dalla “perfezione” con cui sono stati realizzati alcuni certificati.
Gli investigatori inoltre ipotizzano che le persone arrestate per questa truffa potevano essere interessate all’acquisto di plutonio, evidenziando così altri interessi da parte della banda sgominata dai Carabinieri: da alcune intercettazioni sarebbe emerso un interesse per l’acquisto di plutonio da parte di alcuni nigeriani, ma secondo gli investigatori “l’acquisto non si sarebbe concretizzato”.