È un vero e proprio emporio del mercato nero, un enorme bazar della merce rubata, quello scoperto dai Carabinieri di Andria il 9 marzo scorso. i militari hanno arrestato undici persone, tutte pregiudicate originarie delle province di Bari e BAT, per il reato di riciclaggio.
Le indagini hanno avuto inizio dopo che nella mattinata era avvenuta una rapina ai danni di un autotrasportatore in agro del comune di Mola di Bari (Bari), che si dirigeva in Lecce con un carico di sigarette del monopolio di Stato.
Attivate le ricerche dai colleghi dell’Arma di Monopoli, ad Andria i Carabinieri si sono messi immediatamente sulle tracce dei malviventi, dopo che, per qualche istante, un GPS custodito in uno dei colli rubati aveva agganciato una cella del Comune Federiciano. Setacciate in lungo ed in largo tutte le aree industriali della città, veniva infine individuato un obiettivo di significativo interesse operativo, ovvero un capannone industriale in località Monachelle, a ridosso di via Trani, dove da serrata attività investigativa erano emerse frequentazioni insistenti di alcuni noti pregiudicati del luogo.
Giunti in forze sul luogo individuato e cinturata la zona, i militari facevano irruzione all’interno del capannone, dove gli arrestati erano in procinto di modificare i colli di diversa merce, al fine di elidere il collegamento tra la merce e la rapina all’autotrasportatore, spezzando la “tracciabilità” del prodotto, tra cui gli ingenti quantitativi di TLE, provento della rapina consumata nella mattinata. L’ispezione dei luoghi, tuttavia, riservava qualche sorpresa in più.
All’interno dello stesso, infatti, veniva rinvenuta anche altra tipologia di merce, da cosmetici ad attrezzi agricoli, da trolley a termosifoni i ghisa, da sigarette di contrabbando a filamenti per la tessitura, provento di furti e rapine compiute in diverse località del territorio nazionale, del valore di diverse migliaia di euro.
Le indagini, finalizzate a stabilirne l’esatta provenienza, hanno permesso di far luce su due furti avvenuti nel mese di settembre 2014 e nel mese di agosto del 2016, avvenuti nella zona industriale di Ferrandina, presso lo stabilimento Drop s.r.l. Cucirini Internazionale, dove all’epoca ignoti asportarono, in entrambi casi, un ingente partita di filato semilavorato quantificato in circa 70mila euro per il furto avvenuto nel 2014 e per il successivo quantificato in circa 50mila euro. La refurtiva recuperata sarà riconsegnata agli aventi diritto.
Nel corso delle perquisizioni venivano sottoposti a sequestro anche un TIR, su cui grava un provvedimento di sequestro della Procura di Foggia, un carrello elevatore, asportato in Battipaglia (Salerno) tre anni fa, due Jammer muniti di 32 antenne, utilizzati dai malviventi per immunizzarsi dai controlli delle Forze dell’ordine e per inibire il localizzatore GPS. Il valore complessivo della merce rinvenuta ammonta a circa un milione euro. Tutti gli arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Trani con l’accusa di riciclaggio in concorso.
Operazione dei Carabinieri di Ferrandina dopo l’arresto di un uomo di 39 anni
I Carabinieri della Stazione di Ferrandina hanno proceduto al ritiro cautelare di un fucile calibro 12 e relativo munizionamento operato nei confronti di un uomo di 39 anni di Ferrandina, a seguito del suo arresto avvenuto nel Comune di Acerenza il giorno precedente, poiché ritenuto responsabile di porto abusivo di armi e di porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. L’uomo fermato da una pattuglia dell’Arma, a bordo di un’autovettura condotta da altra persona, nel corso di un controllo alla circolazione stradale, sottoposto a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di una pistola calibro 9, con munizioni del medesimo calibro contenute nel caricatore, nonché di un coltello a serramanico del genere vietato. L’arrestato non forniva alcuna giustificazione circa il loro porto e pertanto dichiarato in arresto per essere giudicato con rito direttissimo.
Stigliano: Carabinieri rinvengono sito con rifiuti abbandonati
Continua il monitoraggio nei territori ricadenti nella giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Pisticci per contrastare la commissione di reati in materia ambientale di siti potenzialmente inquinati. I Carabinieri della Stazione di Stigliano hanno rinvenuto un cumulo di rifiuti abbandonati su terreno Comunale, in via San Martino.
I soliti cittadini incivili hanno abbandonato rifiuti speciali e non pericolosi, costituiti prevalentemente da materiale di risulta da vetro, plastica, pneumatici e carcasse di elettrodomestici.
Del rinvenimento ne è stata data comunicazione, come previsto dalla norma in vigore cd. “Decreto Ronchi”, al Sindaco di Ferrandina, proprietario del terreno, per l’emissione di apposita ordinanza di sgombero e ripristino dello stato dei luoghi.