Perquisizioni sono in corso da parte della Guardia di Finanza di Bari, su disposizione della Procura, nei confronti di una azienda distributrice di mascherine. Alla società Aesse Hospital di Bari viene contestato di aver “compiuto manovre speculative, occultato, accaparrato prodotti di prima necessità ed in particolare dispositivi di tutela della salute da agenti biologici (mascherine) sottraendole all’utilizzazione in rilevanti quantità”. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, ipotizza a carico del legale rappresentante della ditta il reato di manovre speculative sul mercato e rientra nella più ampia inchiesta della magistratura barese sul presunto rincaro dei dispositivi di protezione individuale, avviata nell’ambito dell’emergenza coronavirus.
Stando all’ipotesi accusatoria, “alla luce dell’attività di indagine sinora espletata, vi è fondato motivo di ritenere – si legge nel decreto di perquisizione – che presso l’abitazione dell’indagato, nelle sue eventuali pertinenze ed in altri locali in uso (ivi compresi autoveicoli, studi professionali, uffici) possano essere occultate o si trovi documentazione, telefoni cellulari, smartphone, personal computer, tablet, pen drive e qualsiasi supporto informatico ove possano rinvenirsi documenti, mail, contabilità utili per dimostrare i reati contestati, nonché cose costituenti corpo degli ipotizzati reati”. I finanzieri che stanno operando sono a loro volta attrezzati con misure personali di protezione anti contagio.