Michele Petraroia coordinatore della Camera del Lavoro di Melfi rilancia la lettera dei detenuti del carcere di Melfi in cui denunciano la situazione precaria in cui versano e chiedono la vaccinazione anti Covid. Di seguito la nota di Petroria invata al sindaco di Melfi, Livio Valvano e per conoscenza al Vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, Ciro Fanelli e al governatore lucano, Vito Bardi e il Ministero di Grazia e Giustizia.
Oggetto : Carcere di Melfi. Appello dei detenuti.
L’Appello dei Detenuti dell’Istituto Penitenziario di Melfi apparso su alcuni organi d’informazione il 5 maggio scorso, può e deve scuotere le coscienze di ciascuna Rappresentanza istituzionale, sociale, amministrativa, civile e religiosa. Non spetta alla CCamera del lavoro accertare la specificità dei fatti evidenziati nell’Istanza che tutti abbiamo avuto l’opportunità di leggere, ma ciò che non intendiamo fare è restare indifferenti.
Le Persone private della Libertà, sono esseri umani, e la nostra Carta Costituzionale prescrive all’art. 13 e all’art. 27, limitazioni, obblighi e diritti, a cui ci si deve attenere prevedendo esplicitamente che .< Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità…>.
Fermo restando il rispetto nei confronti di ogni Istituzione Nazionale, Regionale e Locale, ed in attesa che le Autorità competenti accertino con tempestività le condizioni generali in cui versano i Detenuti del carcere di Melfi, sollecitiamo ogni utile intervento dell’Amministrazione Comunale teso a coinvolgere le preposte Autorità del Ministero di Grazia e Giustizia, della Regione Basilicata e della specifica struttura sanitaria degli Istituti Penitenziari, riferita al contrasto alla pandemia.
Distinti saluti