Venerdì 12 luglio 2019 alle ore 11,15, all’interno della Sala Palatucci, il Questore presenterà i nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato, prima forza di Polizia, indossati da tutto il personale appartenente a partire dalla medesima giornata
Fu la legge 121 del 1981 a ridisegnarne lo status giuridico segnandone il distacco dal mondo militare, rendendola unica forza, a competenza generale, ad ordinamento civile che esprime l’Autorità di Pubblica Sicurezza, perno centrale e sintesi del nostro sistema di sicurezza che si fonda sulla pluralità delle Forze di Polizia.
All’iniziativa saranno presenti il Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, il Prefetto di Matera,Demetrio Martino e il Presidente dell’Amministrazione provinciale Piero Marrese.
Riforma. È la parola chiave che accompagna la Polizia di Stato dal 1981 quando una legge, lungamente aspettata e auspicata, ha smilitarizzato il Corpo delle guardie di pubblica sicurezza e con esso le funzioni di salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Quel cambiamento idealmente si conclude, anche nella forma, con l’adozione di nuovi distintivi di qualifica
Già da subito si abbandonarono i vecchi gradi con nomi nuovi quali assistenti, sovrintendenti e ispettori che cancellavano gli appuntati, i brigadieri e i marescialli.
Ma è con il recente riordino delle carriere delle forze di Polizia ad ordinamento civile, che ha creato nuove funzioni e nuove qualifiche dei poliziotti, che si è concluso quel passaggio complesso di un’istituzione che abbandona l’ultima eredità, quella formale delle tradizioni militari.
Con i nuovi distintivi la Polizia mette in luce le proprie intime radici di organizzazione che svolge funzioni che, in uno stato contemporaneo, sono ad appannaggio di forze ad ordinamento civile.
I distintivi di qualifica da domani “distingueranno” la Polizia di Stato dalle altre forze ad ordinamento militare e soprattutto ne distingueranno la peculiarità di essere l’unica forza di Polizia ad esprimere le autorità di pubblica sicurezza.
Il riordino del luglio 2017 ha rivisto l’assetto delle carriere e ha individuato nuove qualifiche e funzioni all’interno dei vari ruoli: si è creata così l’esigenza, anche sostanziale, di rivedere l’intero impianto dei segni e dei distintivi della Polizia di Stato.
Un ruolo centrale e rinnovato è stato dato all’aquila, adottata nell’ottobre del 1919 durante il governo Nitti e da cento anni emblema distintivo della Polizia, che trova un proprio spazio anche sui nuovi distintivi.
L’aquila infatti con diversi elementi comparirà sotto i plinti, i rombi, i pentagoni e le formelle, segni che caratterizzano le spalline e le uniformi di ogni ruolo della Polizia di Stato.