Continua incessante l’impegno del personale di Polizia Penitenziaria nel contrasto all’uso, alla detenzione ed all’ingresso illecito in carcere di apparecchi telefonici. Grazie alla professionalità dei Baschi Azzurri operanti nel carcere di Melfi, al comando del Commissario Saverio BRIENZA, è stato intercettato un pacco postale destinato ad un ristretto catanese “ad Alta Sicurezza” al cui interno erano abilmente occultati – nascosti in una forma di formaggio – proprio dei telefonini. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria, per voce del referente regionale Mauro Autobello che esprime “vivo apprezzamento per la sagacia e la professionalità dei poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Melfi, sempre in prima linea nel contrasto alle attività illecite ed alla diffusione di droga”.Per Donato CAPECE, segretario generale del SAPPE, “l’ingresso o il tentato ingresso di cellulari nella carceri è un flusso continuo ed il fenomeno non viene contrastato in maniera adeguata dall’Amministrazione ne dal legislatore: l’indebito possesso ed introduzione di tali apparecchi non configurano, infatti, precise ipotesi di reato, come invece dovrebbe, ma restano semplici violazioni amministrative ai regolamenti interni per un semplice possesso di oggetti non consentiti. Inutile ribadire per l’ennesima volta che l’utilizzo dei telefonini da parte dei detenuti, soprattutto quelli appartenenti alla criminalità organizzata, può alimentare e favorire le varie attività criminose dettate dall’interno all’esterno delle carceri”.Capece aggiunge che “sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo. Ma va previsto anche uno specifico intervento legislativo che punisca severamente coloro che detengono telefoni cellulari in carcere, prevedendolo come reato.”.
Osapp: “La Polizia Penitenziaria del carcere di Melfi rinviene due micro telefoni cellulari in un pacco postale indirizzato a un detenuto sottoposto al regime di Alta Sicurezza”.
Nel tardo pomeriggio di oggi, la Polizia Penitenziaria del carcere di Melfi, ha rinvenuto in un pacco postale destinato ad un detenuto sottoposto al regime di “Alta Sicurezza”, celati all’interno di due forme di formaggio, due telefoni cellulari.
La Polizia Penitenziaria in servizio come sempre ha mostrato eccezionale professionalità e scrupolosa attenzione nell’espletamento dei compiti affidati.
Dichiara Leo Beneduci, Segretario Generale O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che aggiunge :
“L’OSAPP da tempo denuncia violente aggressioni, offese, sputi perpetrati ai danni del personale di Polizia Penitenziaria ed invece oggi come nei mesi scorsi, solo grazie alla prontezza del medesimo personale si è evitato e si sta evitando che la Casa Circondariale di Melfi divenga un centro telefonico pubblico, chiaramente “illecito” trasformando l’istituto penitenziario in una sorta di “Call Center”. Pleonastico rammentare che il personale di Polizia Penitenziaria di Melfi opera in condizioni estreme per la gravissima e nota carenza di organico e, nonostante ciò, i pochi agenti presenti hanno portato a termine i propri compiti istituzionali con spirito di abnegazione e senso del dovere. Riteniamo sia giunta l’ora che il Ministro Bonafede e il Capo del D.A.P. (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) sappiano riconoscere a tutto il personale di Polizia Penitenziaria di Melfi che ricordiamo da tempo essere un carcere con gravissimi problemi più volte denunciati, la giusta ricompensa per aver evitato in passato e oggi con il loro pronto intervento il prosieguo dei contatti “illeciti” con la criminalità esterna. L’OSAPP esprime apprezzamento ai poliziotti intervenuti, eroi silenti nel quotidiano per le brillanti operazioni di cui si sono resi protagonisti ieri e nel passato nella sempre più fatiscente struttura”.