Un vero e proprio arsenale di armi da guerra è stato sequestrato dalla Squadra Mobile di Bari in una masseria di Andria. L’inchiesta, che ha portato alla scoperta, è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce ed è nata da una segnalazione della Procura di Bari, nell’ambito di un procedimento parallelo a quello sul giudice barese Giuseppe De Benedictis.
Sono stati trovati 65 fucili mitragliatori d’assalto (Uzi, Kalashnikov, AK47, M12, AR15); 33 fucili, tra cui carabine di precisione; 99 pistole; mine anticarro; bombe a mano; 300 detonatori e 10 silenziatori.
Alla masseria si è arrivati in seguito a mesi di indagini, effettuate tramite intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, appostamenti e documentazione fotografica dall’alto.
Quando gli uomini del vicequestore Filippo Portoghese hanno avuto la certezza che quello fosse il nascondiglio delle armi, hanno fatto irruzione e trovato ciò che cercavano. Le armi sono in corso di catalogazione e conteggio poi saranno oggetto di una specifica perizia.
L’arsenale da guerra sequestrato “a una prima valutazione potrebbe verosimilmente rappresentare il più importante sequestro di armi mai effettuato nel paese”.
Lo scrive il procuratore della Repubblica di Lecce, Leonardo Leone de Castris, in una nota nella quale rivolge un “sentito plauso” agli agenti della Squadra Mobile di Bari “per la grande professionalità dimostrata nella complessa indagine”.