Uno strumento digitale per aiutare la Polizia di Stato a prevenire fenomeni sempre più diffusi anche tra le giovani generazioni, cyberbullismo e droga. E’ la finalità per la quale è nata App YouPol, presentata nella scuola Torraca di Matera agli alunni della terza classe sezione A. Ad illustrare funzioni e opportunità dell’App della Polizia YouPol la portavoce della Polizia di Stato, Maria Luisa Fasano, la dirigente dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, Maria Concetta Piccitto e il sovrintendente capo dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, Rocco Venezia.
La nuova App della Polizia di Stato, disponile dal 15 maggio, si può scaricare direttamente sullo smartphone da Apple Store e Play Store, e consente di inviare segnalazioni alla sala operativa della Questura, anche in via anonima, se si è testimone o si è venuto a conoscenza di episodi di bullismo o traffico di stupefacenti.
YouPol – ha spiegato la Fasano – nasce per consentire ad ogni cittadino, giovane e meno giovane, di concorrere al miglioramento della vivibilità del territorio e della qualità della vita, perché abbiamo bisogno di cittadini sempre più consapevoli e che si facciano partecipi del sistema sicurezza. La Polizia di Stato, da sempre impegnata nella formazione civica dei ragazzi, con YouPol desidera coinvolgere gli adolescenti e responsabilizzarli sul rifiuto del consumo della droga e di ogni forma di violenza, realtà che troppo spesso restano sommerse e che sono fonte di emarginazione e grande sofferenza.
L’utente avrà anche la possibilità di effettuare una chiamata di emergenza, utilizzando un pulsante ben visibile di colore rosso, alla sala operativa della provincia nella quale si trova.
Dal giorno in cui è stato sperimentato il progetto in alcune città italiane, tra cui anche Potenza per la Basilicata, i download effettuati sono stati più di 118.000, le segnalazioni per casi di bullismo 1152, quelle per uso di sostanze stupefacenti 2132, per un totale di circa 3283 segnalazioni giunte in Questura solo attraverso l’uso di YouPol.
“Purtroppo i casi di cyberbullismo sono in aumento sopratutto nella fascia di età al di sotto dei 14 anni anche a Matera – ha ricordato Fasano. Oggi non andiamo più a fare prevenzione nelle scuole superiori ma in quelle elementari e medie inferiori. Purtroppo spesso i genitori di chi compie atti di cyberbullismo sottovalutano il problema e derubricano l’episodio a ragazzata invece si tratta di un reato e se i ragazzi hanno un’età inferiore ai 14 anni sono proprio i genitori ad assumersi le responsabilità e ad essere perseguiti. Se invece un reato di cyberbullismo è compiuto da ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni il giudice valuta le loro capacità informatiche e poi stabilisce la pena. Il dato che sorprende di più negli episodi di cyberbullismo è che nell’89% dei casi è compiuto da ragazzine. A Matera si è registrato il caso di due ragazzine che hanno filmato a scuola un bambino dislessico. In questo caso come in tutti i casi di cyberbullismo non si punisce solo chi ha filmato ma anche chi condivide il video sui social. Il caso di Lucca è emblematico e ha insegnato sicuramente qualcosa ma c’è ancora molto da fare e con questa App invitiamo tutti i ragazzi a segnalare casi di cyberbullismo o di spaccio di droga. Solo la prevenzione può garantire sicurezza”.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione dell’App YouPol (foto www.SassiLive.it)