Il gup di Potenza ha assolto, per non aver commesso i fatti contestati, l’on. Salvatore Margiotta del PD, coinvolto nell’inchiesta su presunte tangenti per le estrazioni petrolifere in Basilicata condotta nel 2008 dal pm Henry John Woodcock, poi trasferito a Napoli nel 2009.
Margiotta si è detto “soddisfatto e felice dell’esito del processo, su cui facevo pieno affidamento, anche alla luce delle precedente sentenza del tribunale del Riesame”: il 16 dicembre 2008 il pm Woodcock chiese gli arresti domiciliari per Margiotta, nell’ambito di un inchiesta che portò in carcere, tra l’altro, l’ex amministratore delegato della Total, Lionel Levha. Il 18 dicembre la Giunta per le autorizzazioni della Camera dei deputati negò la misura cautelare. Il Tribunale del Riesame il 31 dicembre 2008 annullò l’ordinanza di arresti domiciliari per Margiotta.
“Il mio avvocato, Donato Pace – ha aggiunto Margiotta – a cui va il mio ringraziamento, ha optato per il rito abbreviato in modo che la mia innocenza fosse appurata nel più breve tempo possibile. Così è stato: è rafforzata la mia fiducia nella giustizia, che alla fine prevale in ogni caso. Ho sofferto molto, alla fine del 2008, per l’ordinanza a mio carico e la sovraesposizione mediatica che ne è derivata. La decisione del Riesame prima, e del gup oggi, mi restituiscono piena dignità e onorabilità”.
Il parlamentare del Pd ha inoltre evidenziato che la sua assenza nelle votazioni “per la mozione sulla Libia che si sono svolte oggi era dovuta proprio alla concomitanza con l’udienza del Tribunale, a Potenza, ma condivido appieno – ha aggiunto – la mozione Franceschini e in generale la linea del partito sulla politica internazionale; se non avessi avuto un impegno cui non potevo sottrarmi, sarei stato come sempre al mio posto e fare il mio dovere di deputato”.
L’ABBRACCIO DI RENZI E LA GIOIA DEL PD LUCANO PER L’ASSOLUZIONE IRREVOCABILE DI MARGIOTTA
Un caloroso abbraccio ed un forte applauso, sollecitato da Matteo Renzi, è stato tributato, questa mattina, al senatore Salvatore Margiotta dai giovani partecipanti alla scuola di formazione politica del Pd “Classe Democratica” in corso di svolgimento a Roma. Nel suo intervento a sorpresa il segretario nazionale del Partito Democratico, tra l’altro, ha testualmente detto: “Ieri sera mi ha chiamato un nostro senatore eletto dal Pd, Salvatore Margiotta, a cui qualche anno fa è arrivato un avviso di garanzia, è stato prosciolto in primo grado, poi è stato condannato in secondo grado. A quel punto ha lasciato il gruppo del Pd, non ha detto una parola contro i Magistrati, è andato in Cassazione e ieri- io sono molto contento per lui, per la sua famiglia, per chi ha sofferto- ha avuto un’assoluzione piena e totale e vorrei che oggi gli mandassimo tutt’insieme un abbraccio e gli dicessimo che da lunedì lo aspettiamo di nuovo nel gruppo del Pd…..Sono fiero di poter dire, caro Salvatore, bentornato nel Pd e grazie per la tua sensibilità per aver lasciato il Pd perché avevi paura di farci danno. Ti aspettiamo al gruppo e ti abbracciamo con affetto… “
Le parole di Matteo Renzi rappresentano bene il sentimento di affetto, stima e gioia dei democratici lucani per l’assoluzione con sentenza irrevocabile di Salvatore Margiotta, tra i fondatori del Partito Democratico e da sempre appassionato ed intelligente dirigente del centrosinistra e del Pd di Basilicata, nelle cui fila da oggi torna legittimamente a militare ed a fornire il suo propositivo e lungimirante contributo di idee, programmi ed azioni.
L’unica doglianza che esprimiamo è che, purtroppo, questo esito positivo non può essere condiviso con Antonio Luongo, che è stato costantemente vicino a Margiotta per l’intera sua vicenda giudiziaria, e che, in occasione della provvisoria condanna in secondo grado, rilasciò la seguente dichiarazione, che oggi suona profetica: “La prontezza con cui il sen. Salvatore Margiotta, a fronte di una sentenza della Corte di Appello di Potenza che ribalta due precedenti pronunce, ha inteso mettere il nostro Partito al riparo da ogni speculazione a suo danno, merita di essere sottolineata come testimonianza della linearità e della coerenza che contraddistinguono sempre i comportamenti della classe dirigente del Pd .Nel ribadire anche in questa circostanza la nostra linea di chiarezza e di responsabilità improntata al duplice rispetto dell’autonomia della magistratura e della presunzione di innocenza di chiunque sino a sentenza passata in giudicato, esprimo un sincero apprezzamento politico e personale nei riguardi del sen. Margiotta unitamente all’augurio che la controversa vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto trovi al più presto il suo epilogo positivo al terzo e definitivo grado di giudizio”.