Sono stati prosciolti l’ex presidente del Potenza, Giuseppe Postiglione, l’ex consigliere regionale Luigi Scaglione e tutti gli altri imputati del processo “Calciopoli”. Questo il verdetto emesso ieri dal Collegio del Tribunale di Potenza presieduto da Federico Sergi che ha accolto l’istanza avanzata dal legale di Postiglione, l’avvocato Donatello Cimadomo. Postiglione, lo ricordiamo, finì in carcere nel 2009 per le accuse mossegli dall’allora pm antimafia Francesco Basentini, di associazione per delinquere di stampo mafioso, finalizzata a frodi sportive. Azione penale che, come sentenziato dal Collegio penale del tribunale potentino “non doveva essere iniziata o non deve essere proseguita”.
Le accuse portarono alla radiazione della società di Postiglione dalla Federazione Italiana Gioco Calcio e il declassamento d’ufficio della squadra all’ultimo posto del girone con conseguente retrocessione in Seconda Divisione.
La sentenza ha determinato il proscioglimento delle accuse anche nei confronti di Pasquale Giuzio, Luca Evangelisti, Aldo Fanizzi, Ettore Todaro, Antonio Di Pasquale, Donato Lapolla. Resta in piedi solo un’accusa di estorsione per il commercialista Aldo Fanizzi, che nulla ha a che vedere col calcio.
La vicenda partì dai già allora esistenti progetti di un nuovo stadio e presunte cordate, inglesi o olandesi, interessate all’operazione. La Dda iniziò a sospettare della vicinanza di Cossidente (allora considerato un boss dei Basilischi) a Postiglione e iniziò ad indagare sull’ipotesi che il gruppo legato al malavitoso avesse interessi in operazioni commerciali e della costruzione del nuovo campo sportivo.
Oggi, dopo 11 anni, sono state prosciolte quindi tutte le accuse.