Un blitz all’alba di giovedì 13 luglio della Guardia di Finanza del comando provinciale di Potenza ha portato all’arresto di Lucia Muscaridola, dirigente dell’Agenzia regionale delle Entrate originaria di Matera e già in servizio a Bari dove occupava il ruolo di dirigente dell’ufficio accertamenti. In manette anche due noti imprenditori, Domenico De Vivo e Maria Antonietta Albini e il commercialista Rocco Tramutola. Interdetto dall’esercizio della sua attività di impresa Michele Pergola, genero di Domenico De Vivo. La Muscaridola, che nel il 2 giugno era stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica, ora si trova nel carcere di Potenza mentre le altre persone coinvolte nel blitz sono agli arresti domiciliari. Per tutti l’accusa è di corruzione, abuso di ufficio e accesso abusivo a sistema informatico. Le indagini che hanno fatto scattare questi arresti sono partite dall’inchiesta sul Consorzio industriale di Potenza. La Guardia di Finanza aveva deciso di approfondire presunti favori concessi ad imprenditori che erano anche i clienti di uno studio di commercialisti di Potenza. L’inchiesta si è sviluppata in seguito alle intercettazioni che hanno interessato Rocco Tramutola, ex assessore comunale al bilancio nonchè presidente in carica del collegio dei revisori dei conti del Consorzio. In particolare sono state esaminate le telefonate intercorse tra Tramutola e la Muscaridola, che ricopriva il ruolo di dirigente-capo del settore “accertamenti e controlli della direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate che ha sede a Potenza. Il gip dell’inchiesta è Luigi Spina, il pm che coordina le indagini è Francesco Basentini della procura della Repubblica di Potenza. Dalle indagini è emersa la presenza del cosiddetto “protocollo Muscaridola”, avviato in Basilicata e poi sperimentato con successo anche nella vicina Puglia quando la Muscaridola è stata trasferita a Bari per dirigere l’ufficio accertamenti dell’Agenzia delle Entrate del capoluogo pugliese. Secondo l’accusa la Muscaridola non riceveva tangenti ma cospicui regali e una serie di favori non meglio precisati.
L’inchiesta della Guardia di Finanza si è allargata agli uffici della Provincia di Matera, all’Acquedotto pugliese e all’Università di Bari.
Secondo l’accusa la dottoressa Lucia Muscaridola dopo aver avviato accertamenti privati nei confronti del proprietario preso di mira per conoscere la sua situazione patrimoniale invitava il funzionario competente dell’Agenzia dell’entrate a contattare il commercialista della persona interessata e gli intimava di offrire quel bene a un prezzo di favore per poi acquistarlo.
E in cambio di favori e regali la responsabile dell’ufficio accertamenti dell’Agenzia delle Entrate risolveva problemi agli imprenditori che si trovavano in difficoltà, grazie agli agganci che la Muscaridola poteva vantare con i vertici nazionali.
Decine le persone coinvolte nell’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza di Potenza tra cui commercianti, commercialisti e imprenditori dei settori più disparati, anche dell’agroalimentare. Secondo quanto dichiarato in un articolo dal Quotidiano della Basilicata sarebbe coinvolto nell’inchiesta anche il presidente della Provincia di Matera Franco Stella per una presunta telefonata con la dottoressa Lucia Muscaridola al vaglio degli inquirenti. Il presidente della Provincia ha inviato una dichiarazione che riportiamo integralmente.
Ipotesi di abuso d’ufficio, la posizione del presidente Stella
Matera, 15 luglio 2011 – “In riferimento alle notizie apparse sulla stampa odierna, relative a delle ipotetiche ipotesi di reato concernenti l’abuso di ufficio, intendo confermare innanzitutto la mia piena disponibilità nei confronti della magistratura inquirente a chiarire la vicenda che mi vede ingiustamente coinvolto, nonché, sempre da quanto appreso, è mia intenzione anticipare e sottolineare ulteriormente la totale incompetenza dell’Amministrazione da me presieduta in ordine ai fatti ipotizzati atteso che, presso l’Ente citato, dal mio insediamento (18 giugno 2009) alla data odierna, non esistono, così come certificato dagli atti ivi presenti, istanze o richieste di autorizzazioni relativamente a quanto ipotizzato.”
Franco Stella, presidente Provincia di Matera.
Sull’ipotesi di abuso di ufficio che ha coinvolto il presidente della Provincia di Matera si registra la nota del vice presidente del consiglio comunale di Matera Giovanni Angelino.
Giovanni Angelino esprime “piena e incondizionata fiducia”, al presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, tra i venti indagati dell’inchiesta “Do ut des” della Procura di Potenza che ha portato all’arresto di una funzionaria dell’Agenzie delle Entrate, di due noti imprenditori e di un commercialista di Potenza. Per Stella- che ha già manifestato la «piena disponibilità nei confronti della magistratura inquirente a chiarire la vicenda che mi vede ingiustamente coinvolto» – l’ipotesi di reato sarebbe abuso d’ufficio. Ma Angelino esprime solidarietà a Stella, «persona onesta e perbene, la cui storia è esempio per tanti giovani materani». Nel dirsi «fiducioso che la magistratura ne confermerà l’estraneità dai fatti», Angelino sottolinea una figura – quella di Stella – che «rappresenta un orgoglio per Matera per il modo in cui, in 30 anni di attività, ha saputo far crescere le imprese del territorio».
Giovanni Angelino, consigliere comunale e vice-presidente vicario del consiglio comunale di Matera
…non prima di averli smascherati tutti…
Vatt’ a cucuare ANGELINO. Sei ridicolo.