Quale giustizia per i minori? Dopo il convegno di Matera e il protocollo firmato a Roma dal Presidente Pittella, Giuliano chiede risposte certe al problema del recupero dei più giovani.
Giudizio positivo del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Giuliano, in ordine al protocollo d’intesa, sottoscritto a Roma dal Presidente della Basilicata, Marcello Pittella, dal Ministro della Giustizia, dal Presidente dell’Anci BasilIicata e dal Presidente del tribunale di Sorveglianza di Potenza.
Il protocollo, della durata di tre anni, tende infatti a mettere a punto misure alternative alla carcerazione di tipo tradizionale in vista di un possibile recupero dei soggetti sottoposti a misure restrittive, anche mediante un diverso coinvolgimento delle comunitá locali e una diretta collaborazione con le istituzioni.
In proposito Giuliano sottopone all’attenzione del Presidente Pittella e del Governo l’esempio di Giovanni, il giovane autore di una lettera in cui sostanzialmente ripercorre le tappe difficili della sua vita. Da minorenne aveva commesso dei reati, poi è stato messo alla prova. E, quindi, da adulto – una volta compresi gli errori commessi – Giovanni ha deciso di costruire per sè una vita normale, con un lavoro e una ragazza che sta al suo fianco e rappresenta per lui la ragione della sua esistenza.
“Purtroppo però Giovanni, osserva il Garante, oggi è ritornato in carcere per espiare una pena in seguito a reati commessi nel corso degli anni in cui era minorenne. Provvedimento tecnicamente ineccepibile, ma tale da mettere in forse tutta l’azione di recupero, svolta a vantaggio del giovane stesso.”
Sicché, mentre Giovanni è finito in carcere, numerosi altri problemi attendono risposte non più rinviabili. Uno fra tutti: quale giustizia per i minori? In che modo è possibile conciliare la certezza della pena con l’esigenza di un effettivo recupero dei soggetti stessi, da restituire alla societá civile una volta che abbiano effettivamente preso coscienza delle loro responsabilità e del loro ruolo? Si tratta di rifondare su basi diverse una dinamica di rapporti in cui il giovane, uscito da esperienze negative, possa riflettere sul suo passato, ma anche sugli scenari che si aprono davanti ai suoi occhi. Con maturità e piena consapevolezza.