La Guardia di Finanza del Gico di Bari ha arrestato tre uomini, due in carcere e uno ai domiciliari, in esecuzione di una ordinanza cautelere emessa dal Gip di Trani su richiesta della locale Procura, per una rapina al ‘Compro oro e argento’ di Corato (Bari) l’11 gennaio scorso.
Una quarta persona non è stata ancora identificata. Viene contestato il concorso in rapina aggravata e il porto illegale di arma comune da sparo. La rapina fruttò un bottino stimato complessivamente in 15mila euro, tra denaro, monili in oro e pietre preziose.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina in una conferenza stampa nell’ufficio del procuratore capo di Trani, Renato Nitti.
Un colpo studiato a tavolino, messo a segno dopo “un’attenta pianificazione e perlustrazione dei luoghi”: avrebbero agito così i tre uomini arrestati questa mattina dalla Guardia di Finanza di Bari con l’accusa di essere i responsabili di una rapina a mano armata messa a segno a gennaio scorso in un ‘Compro oro’ di Corato. I tre arrestati (due in carcere, uno ai domiciliari) sono un 42enne di Barletta, un 32enne di Molfetta e un 28enne di Terlizzi: rispondono di concorso in rapina aggravata e porto illegale di arma comune da sparo. Un quarto soggetto è, invece, indagato a piede libero per favoreggiamento reale avendo aiutato i tre autori della rapina ad assicurare il prodotto del reato, denaro contante e gioielli, per un valore di circa 15mila euro.
L’esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l’epilogo dell’articolata e complessa attività di indagine (denominata “Lo specchio della verità”) svolta dai militari del G.I.C.O. Bari i quali – nonostante l’aspetto travisato degli autori della rapina a mano armata e l’utilizzo di un motociclo con targa contraffatta (con targa AA12345) – sono riusciti, attraverso l’esame di innumerevoli fotogrammi estrapolati dalle immagini di diversi circuiti di videosorveglianza e l’incrocio dei dati delle intercettazioni e dei tabulati telefonici, a individuare i responsabili della violenta azione delittuosa. Ai fini dell’individuazione degli autori della rapina è risultata determinante la collaborazione fornita dal G.I.C.O. di Bari, che costituisce un’articolazione della Guardia di Finanza ad alta specializzazione nelle investigazioni di polizia giudiziaria, economica e finanziaria, a contrasto dei reati di criminalità organizzata, del terrorismo nazionale e internazionale e del finanziamento dello stesso, nonché del traffico di sostanze stupefacenti e di armi.
Inoltre, le investigazioni svolte successivamente alla commissione della rapina hanno fatto emergere come i soggetti sottoposti a misura cautelare stessero verosimilmente accordandosi per commettere ulteriori reati della stessa indole o in materia di stupefacenti (le “magliette bianche” e “prevendita”), come si desume da talune conversazioni sia pure caratterizzate da un linguaggio criptico ed allusivo (“due o tre discorsi veloce, veloce”…”un buon lavoro da fare”), atteso che nessuno dei soggetti intercettati vendeva abbigliamento o gestiva “prevendite”.
Le perquisizioni eseguite presso le abitazioni degli indagati – con il supporto delle unità cinofile del Gruppo Pronto Impiego nonché di un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bari – che hanno consentito, allo stato, di rinvenire lo scooter e l’abbigliamento utilizzato per l’esecuzione della rapina, 1 pistola a salve, 3 bilancini di precisione e bustine per il confezionamento di sostanza stupefacente.