Prosegue l’inchiesta sui preti gay presenti in Italia. Il dossier dell’avvocato campano Francesco Mangiacapra ha provocato una seconda sospensione in Basilicata, in particolare di un parroco che era legato alla diocesi di Tricarico. Questa sospensione fa seguito ad un’altra, sempre per motivi legati all’inchiesta, di un sacerdote della diocesi di Tursi–Lagonegro, che secondo quanto contenuto nel dossier di Francesco Mangiacapra, sarebbe una delle più coinvolte nello scandalo degli incontri omosessuali tra sacerdoti. Il prete della diocesi di Tricarico che è stato stato sospeso svolgeva la funzione di parroco in una paese del Sud Italia.
Il dossier di Mangiacapra, già consegnato alla Curia di Napoli, è composto da 1300 pagine in cui sono riportati nomi e cognomi e prove inequivocabili che incastrerebbero oltre cinquanta preti, sacerdoti e seminaristi gay del Sud.
Francesco Mangiacapra, napoletano, laurea in Giurisprudenza, è il più quotato escort gay d’Italia e ha deciso di raccontare la sua storia insieme a Mario Gelardi nel libro “Il numero uno, confessioni di un marchettaro”, Iacobelli editore. Si tratta di una lunga confessione nella quale viene fuori lo spaccato di un numero spropositato di uomini insospettabili che si rivolgono a Mangiacapra e uno dei capitoli più scottanti del libro è proprio quello che riguarda i preti gay.
Rispetto al dossier che evidentemente rappresenta una brutta pagina per la Chiesa Cattolica Italiana, l’avvocato Mangiacapra ha precisato “Non è un gesto che va contro la Chiesa cattolica, anzi, è paradossalmente a suo favore. Il mio libro ed il contenuto del file che ho consegnato a Napoli vogliono portare alla luce delle realtà palesemente in contrasto agli obblighi che impone l’abito talare”.
Nella foto la copertina del libro “Il numero uno” di Francesco Mangiacapra e l’autore