Nel pomeriggio del 4 dicembre scorso a Matera un uomo è entrato a viso scoperto nella sede di via del Corso della Banca Carime e minacciando di avere un ordigno, rivelatosi poi falso, e un coltellino, questo vero, incurante che il tutto venisse ripreso dalle telecamere si fece consegnare 200 mila euro in contanti, uscendo poi indisturbato dalla banca, priva di avventori. Immediate le ricerche dell’uomo da parte della Polizia, ma dato il ritardo della segnalazione da parte del personale sotto choc della banca, il soggetto riuscì ad allontanarsi indisturbatamente nella folla. La Squadra Mobile iniziò subito le attività di indagine che risultarono subito complesse perchè nella rete di informazione di tutte le squadre mobili d’Italia, in cui erano state inserite le immagini estrapolate dalle telecamere durante la rapina, il soggetto risultava sconosciuto.Si comprese da subito che si trattava di un incensurato, come tale non censito in nessuna banca dati. Era necessaria una idea in più. Da lì l’intuizione, condivisa dalla Magistratura che stava coordinando le indagini, di postare, a distanza di un mese, le immagini che ritraevano l’uomo a viso scoperto entrare in banca e perpetrare la rapina, sulla pagina facebook della Questura di Matera. Ed è stata la svolta: dopo tre giorni di massima condivisione delle immagini , fino ad arrivare a 768.000 visualizzazioni, grazie anche all’ amplificazione fatta da #AgenteLisa , la pagina social di Polizia di Stato più seguita in Italia, che ha subito condiviso il nostro post, allargando in maniera esponenziale il girodi amici, un utente ha riconosciuto su facebook l’uomo nella foto, fornendo un importante indizio.
A quel punto è partito il lavoro degli investigatori della Squadra Mobile di Matera, diretti dal Dott.Fulvio Manco per trovare riscontri, indizi, prove, che confermassero la presenza dell’uomo sul posto proprio quel giorno a Matera, sui suoi spostamenti, sui suoi contatti, considerando anche che avesse oscurato il proprio proprio profilo facebook proprio dopo la rapina. Ed ancora, attività di intercettazioni telefoniche e pedinamenti, durati incessantemente due mesi , fino a stamani, al momento dell’arresto in carcere di Marco Solito, 27 anni, di Bari, incensurato, con l’accusa di rapina pluriaggravata, come da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ autorità giudiziaria di Matera.
Il lavoro indispensabile della polizia scientifica materana per il riscontro fotografico del soggetto rispetto ai fotogrammi e la necessaria comparazione fisiognomica, hanno messo il sigillo sull’univocità del soggetto. Grazie a questo lavoro sinergico e alla grande collaborazione di tutti i cittadini che seguono da tutta Italia la pagina Facebook Questura di Matera è stato possibile assicurare alla giustizia un rapinatore che, forte del suo anonimato, puntava all’impunità. Un risultato eccellente per chi crede nel valore del buon uso delle pagine Social della Polizia e di tutti coloro che credono nel lavoro della Polizia di Stato.
La fotogallery della rapina e dell’uomo arrestato (foto Questura di Matera e Antonio Genovese)