Si terrà nella mattinata di mercoledì 28 marzo al Tribunale di Matera l’udienza di convalida per l’arresto del vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata Paolo Castelluccio, fermato nella serata di sabato scorso con l’accusa di stalking nei confronti di una donna e successivamente trasferito nel carcere di Matera. Il pm che ha coordinato le indagini è Annunziata Cazzetta, il giudice per le indagini preliminari è Angela Rosa Nettis. Paolo Castelluccio è difeso dall’avvocato potentino Paolo Cimadomo.
L’accusa arriva da una donna di Matera più giovane di lui con cui aveva intrecciato da qualche anno una relazione dopo la fine del suo matrimonio. La signora, che lavora nell’agenzia di viaggi di famiglia, aveva però deciso di lasciarlo. A quel punto Castelluccio avrebbe cominciato a perseguitarla telefonicamente e sabato scorso i due avrebbero avuto un litigio in pubblico, tanto da portare la donna a chiamare la Polizia.
Castelluccio, eletto nel 2013 con la lista del Popolo della Libertà, risulta iscritto al gruppo consiliare di Forza Italia ma durante la campagna elettorale per le recenti elezioni politiche ha annunciato di aderire a “Noi con l’Italia”.
Nel 2013, quando era in carica il precedente Consiglio regionale della Basilicata, Castelluccio, imprenditore agricolo di Policoro di 59 anni, fu coinvolto nell’inchiesta “Rimborsopoli”: il 24 aprile 2013 gli fu notificato un divieto di dimora con l’impossibilità di soggiornare a Potenza. Il divieto di dimora, riferito a rimborsi indebitamente percepiti tra il 2010 e il 2011, fu revocato il 17 maggio del 2013, ma in seguito gli fu notificata dalla Digos la sospensione dall’attività consiliare per il periodo tra il 24 aprile e il 17 maggio 2013. Il processo di primo grado è ancora in corso. Nel 2016, per la stessa vicenda sui rimborsi, il consigliere regionale fu poi condannato dalla Corte dei Conti per un danno erariale di circa 6mila euro.