Il Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Matera, Maria Cristina De Tommasi, dopo aver concluso le indagini preliminari, ha rinviato a giudizio il docente di matematica e fisica Michele Ruscigno, che nel pomeriggio del 13 dicembre 2016 fu aggredito dai genitori di un’alunna durante i colloqui scuola-famiglia nel liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera. Il docente materano, difeso dall’avvocato Michele Porcari, a seguito dell’aggressione, riportò una lussazione ad una spalla. A seguito delle cure del Pronto Soccorso fu giudicato guaribile in trenta giorni dai medici dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera. Il docente querelò il genitore per quanto accaduto e sulla vicenda la Polizia aveva avviato una indagine.
Il Pm, a seguito di indagini dei Carabinieri, ha rinviato a giudizio il docente con l’ipotesi di reato a suo carico di “abuso dei mezzi di correzione o disciplina” in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, prevista dall’art. 571 del Codice Penale.
Il docente “nella qualità di insegnante nelle materie matematica e fisica presso il Liceo Scientifico “Dante Alighieri”, per futili motivi, avrebbe abusato dei mezzi di correzione e di disciplina connessi alla funzione svolta in danno dell’alunna adottando nei suoi confronti comportamenti umilianti e denigratori, così determinando un pericolo per la salute della ragazza che, a seguito delle visite cardiologiche presso l’ospedale Madonna delle Grazie del 13 maggio 2015 in cui le veniva diagnosticato “stato ansioso in paziente con frequenti episodi di palpitazione e ipertensione borderline” e del 1° dicembre 2016 in cui le veniva diagnosticato “stato ansioso con episodi ricorrenti di cardiopalmo, ipertensione arteriosa borderline, con spunti depressivi su base reattiva”, veniva sottoposta a costante terapia farmacologica”.
Sulla vicenda avrebbe pesato anche il risentimento del docente “manifestato ai genitori della ragazza che avevano interrotto le lezioni private di matematica impartite dalla moglie del professore all’alunna negli anni della scuola media inferiore. Secondo l’accusa del sostituto procuratore «Rincontrata l’alunna tra i banchi della seconda classe liceale, quale insegnante di fisica, penalizzava la ragazza eccessivamente sotto il profilo della valutazione scolastica nonostante il suo impegno, come comprovato dal giudizio espresso nella predetta materia durante gli esami di riparazione per l’ammissione all’anno scolastico 2016/17, sostenuti dall’alunna per il debito formativo in fisica che risultava nettamente inferiore a quello espresso dal sottocommissario. La suddetta eccessiva penalizzazione sotto il profilo del rendimento scolastico, nonostante il costante impegno della ragazza si acuiva nel corso dell’anno scolastico 2016/17 (terzo liceo), quando il professore Ruscigno si trovava ad impartire oltre alla fisica anche la materia matematica, avendo valutato con il voto 3 l’alunna anche in matematica, contrariamente alla valutazione positiva espressa dalla supplente che aveva sostituito Ruscigno dal 23 gennaio 2017 al 7 febbraio 2018 e che, a seguito di una verifica scritta riconosceva alla studentessa una preparazione sufficiente (voto 6,5) e contrariamente alla valutazione espressa in matematica nell’anno 2015-2016 dall’altro docente che c’era allora, più che positiva risultando 7”.
Il docente Ruscigno dopo l’aggressione, visibilmente provato, aveva dichiarato di «avere la coscienza tranquilla, sapendo di aver applicato il giusto criterio, ovvero se uno merita deve essere premiato, in caso contrario la valutazione è differente. Del resto furono numerose le attestazioni di solidarietà, anche al di fuori del mondo della scuola, nei confronti del docente.