Quattro cittadini nigeriani, di età compresa tra i 20 e i 33 anni, ospiti di strutture di accoglienza di Potenza e di due comuni dell’hinterland sono stati denunciati dai Carabinieri con l’accusa di rissa in concorso. L’episodio è avvenuto nella serata di lunedì 8 gennaio in via Mazzini, nei pressi di un negozio che vende prodotti africani in via Mazzini, a poca distanza dal centro storico di Potenza. La rissa è continuata all’esterno dell’esercizio commerciale ed è stata sedata solo dall’intervento dei militari dell’Arma.
Rissa tra migranti a Potenza, quattro nigeriani denunciati dai Carabinieri. Nota Noi con Salvini Basilicata
Siamo alle solite, ormai è diventata una consuetudine, quasi una quotidianità; che ci piaccia o meno, la verità è questa e non può essere taciuta: lo Stato italiano mantiene immigrati, finti rifugiati politici, che dalla mattina alla sera non fanno altro che spacciare droga o partecipare a risse! E noi li ospitiamo in centri, case ed alberghi a nostre spese, e loro nel tempo libero spacciano droga sorretti dalla prepotenza e dal privilegio dell’impunità o litigano tra loro, magari proprio per accreditarsi il primato di questo criminoso traffico! Questa, l’indignazione manifestata da Antonio Cappiello, Segretario regionale e Adriana Domeniconi, Coordinatrice Donne di Lega- Noi Con Salvini Basilicata che denunciano questa invasione incontrollata sul territorio lucano, un fenomeno delinquenziale sul quale le forze dell’ordine si devono confrontare ogni giorno. Infatti non ci vuole molto per capire che i richiedenti asilo sono entrati a tutti gli effetti nella catena criminale che gestisce soprattutto il traffico di stupefacenti La criminalità organizzata ha applicato a questo sistema lo schema del caporalato, sperimentato con successo nel settore dell’agricoltura, raccoglie mano d’opera nei centri di accoglienza, pescando tra chi fa già uso di droghe leggere, e la impiega in tutti i ruoli. Rispetto al giovane italiano, il rifugiato presenta diversi vantaggi di natura criminale: costa meno, non ha aspirazioni di carriera all’interno del clan, quindi non fa rumore in giro per mettersi in mostra. Se viene arrestato non parla, anche perché non conosce neppure il capo-piazza, che è l’unico ruolo che non viene assegnato al migrante e non si devono sostenere spese legali per la loro difesa: basta un avvocato d’ufficio. Siamo in una situazione critica e disastrosa, continuano il Cappiello e la Domeniconi per il territorio lucano, le cui cronache di tutti i giorni registrano interventi delle forze di polizia arrestando stranieri, anche con lo status già riconosciuto di rifugiato, mentre vendono droghe o si picchiano. La situazione è destinata a peggiorare con gli arrivi che non sono mai diminuiti come ci vogliono far credere sia i governanti locali, sia il governo centrale, mentendo sapendo di mentire, un serbatoio, quello degli immigrati dove la criminalità attinge, visto il susseguirsi a ritmo incalzante di clandestini, arrivati dopo il salvataggio in mare. Quel mare che rappresenta sempre uno straordinario corridoio per i trafficanti costretti, talvolta, a disfarsi dei “preziosi carichi” trasportati sui gommoni. La Lega-Noi Con Salvini Basilicata si schiera dalla parte ed a difesa del popolo lucano che desidera sicurezza nelle strade e nei luoghi pubblici del suo territorio.
Antonio Cappiello Segretario Regionale Lega-Noi Con Salvini Basilicata e Adriana Domeniconi Coordinatrice Donne Lega-Noi Con Salvini Basilicata