La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dall’ex direttore dell’Asm Piero Quinto e di altri quattro funzionari coinvolti nell’inchiesta Sanitopoli avviata il 6 luglio 2018 e che ha coinvolto anche il presidente della Regione Basilicata all’epoca in carica, Marcello Pittella.
Confermate dalla Corte di Cassazione le condanne per falso che fanno riferimento alla sentenza di secondo grado della Corte di Appello di Potenza dell’1 marzo scorso nei confronti dei cinque imputati.
In particolare a Piero Quinto, ex direttore generale Asm (Azienda sanitaria locale di Matera) è stata confermata la condanna a 2 anni e e 6 mesi di reclusione per conocorso morale in falso ideologico, a Maria Benedetto la condanna di 5 anni di reclusione per falso, a Giovanni Berardino Chiarelli, ex dirigente Asp (Azienda sanitaria locale di Potenza), la condanna di 2 anni e 6 mesi di reclusione per falso, a Gianvito Amendola, ex dirigente amministrativo del Crob di Rionero in Vulture, la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione per falso e ad Angela Capuano, funzionaria del Crob di Rionero in Vulture, la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione per falso.
Annullata dalla Corte di Cassazione la sentenza di secondo grado che prevedeva 2 anni di reclusione per Anna Rita Di Taranto, funzionaria dell’Asm (Azienda sanitaria locale di Matera), rimandando gli atti alla Corte di Appello di Salerno.
Stessa decisione, rinvio alla Corte di Appello di Salerno degli attti, per un errore procedurale, per Maria Evangelista Taccardi, ex dirigente Asm (Azienda sanitaria locale di Matera), che era stata condanna ta ad un anno di reclusione dalla Corte di Appello.