Questa mattina il Segretario Regionale del S.A.P.PE. – Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – della Basilicata Saverio Brienza, cosi’ come preannunciato, ha fatto visita all’Istituto Penale per Minorenni “Emanuele Gianturco” di Potenza, in segno di solidarieta’ ai tre agenti di polizia penitenziaria che venerdi’ scorso hanno riportato ferite durante un tentativo di evasione posto in essere da parte di tre detenuti ospiti della struttura minorile. le ferite riportate dai poliziotti, accompagnati immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale San Carlo di Potenza dopo aver assicurato i malfattori nelle proprie celle, sono state rispettivamente di 5, 20 e 30 giorni di prognosi.
Il tentativo di evasione pare sia stato attentamente progettato da uno dei detenuti, soprannominato anche “il piccolo Vallanzasca” , il quale sembrerebbe aver fatto inscenare una lite da altri detenuti che giocavano a calcio al fine di distrarre il personale di polizia penitenziaria ed eluderne la vigilanza per poi tentare di scavalcare la rete perimetrale dell’impianto sportivo. l’azione non ha portato ai risultati sperati proprio grazie alle straordinarie capacita’ professionali ed operative dei “baschi azzurri”.
La visita, prosegue Brienza, ha permesso di esprimere le congratulazioni del S.A.P.PE. al Comandante del reparto Federico Telesca ed i propri uomini per aver ristabilito la sicurezza dell’istituto con straordinaria professionalita’, evitando drammatiche ed irreparabili conseguenze ulteriori, anche grazie al pronto intervento di poliziotti penitenziari intervenuti liberi dal servizio. Brienza non ha esitato a fare opportune richieste di ricompense nei confronti dei poliziotti che hanno operato in tale spiacevole circostanza e di adottare provvedimenti penali e disciplinari nei confronti dei detenuti che hanno posto in essere una tale efferata azione di violenza, tra l’altro gia’ noti per simili precedenti.
In occasione della visita, Brienza e’ stato accolto anche dalla direttrice dell’istituto dr.ssa Maria Cristina Festa e dal direttore del Centro per la Giustizia Minorile della Calabria e della Basilicata dr.ssa Maria Gemmabella, le quali dopo esplicita richiesta del segretario regionale hanno assicurato di inoltrare con immediatezza al Dipartimento della Gustizia Minorile di Roma una proposta di intervento strutturale presso il campo sportivo in quanto, cosi’ come gia’ denunciato dallo stesso S.A.P.PE. anche a seguito di precedenti eventi critici, risulta essere una falla del carcere che potrebbe anche in futuro consentire il ripetersi di eventi simili, compromettendo la sicurezza del penitenziario.
Da Roma, il Segretario Generale Donato Capece torna a denunciare come sia sempre critica la situazione delle carceri italiane e sottolinea la sua preoccupazione per il continuo ripetersi di atti di violenza contro la Polizia Penitenziaria anche nelle strutture detentive per minori: “Nel 2015 abbiamo contato nelle carceri italiane 7.029 atti di autolesionismo, 956 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 4.688 colluttazioni, 921 ferimenti. 7 sono stati le evasioni da Istituti penitenziari. Le carceri dunque, per adulti e minori, sono ad alta tensione e scoppiano: ma per gli Agenti di Polizia Penitenziaria, sempre più al centro di violenze assurde e ingiustificate. Alla teoria di chi parla di carceri conoscendoli poco, ossia dalla parte della Polizia Penitenziaria, vogliamo rispondere con la concretezza dei fatti. Che parte da un dato incontrovertibile: la Polizia Penitenziaria continua a ‘tenere botta’, nonostante le quotidiane aggressioni. I problemi del carcere sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento da quando vi sono vigilanza dinamica e regime aperto per i detenuti. Va dunque ribadito con forza che le carceri, per minori e per adulti, sono più sicure assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, finanziando gli interventi per far funzionare i sistemi di sicurezza interna, potenziando i livelli di sicurezza delle carceri”, conclude Capece. ”Altro che la vigilanza dinamica, che vorrebbe meno ore i detenuti in cella senza però fare alcunchè. Al superamento del concetto dello spazio di perimetrazione della cella e alla maggiore apertura per i detenuti deve associarsi la necessità che questi svolgano attività lavorativa e che il personale di Polizia Penitenziaria sia esentato da responsabilità derivanti da un servizio svolto in modo dinamico, che vuol dire porre in capo a un solo poliziotto quello che oggi fanno quattro o più agenti, a tutto discapito della sicurezza. Le idee e i progetti dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia minorile, in questa direzione, si confermano ogni giorno di più clamorosamente fallimentari e sbagliati. E nonostante la Polizia Penitenziaria sia carente di 8mila Agenti in organico la Legge di stabilità ha bocciato un emendamento che avrebbe permesso l’assunzione di almeno 800 nuovi Agenti, a partire dall’assunzione degli idonei non vincitori dei precedenti concorsi, già pronti a frequentare i corsi di formazione. E’ sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori. Come dimostra quel che è accaduto venerdì nel carcere minorile di Potenza”.