L’Amministrazione comunale di Matera, difesa dal dirigente dell’Avvocatura Enrica Onorati, è soddisfatta per la sentenza della Corte penale di Cassazione (IV sezione presidente Salvatore Dovere), che ha cassato con rinvio alla Corte d’appello di Salerno, la sentenza della Corte d’appello di Potenza, nella parte in cui aveva condannato i dipendenti comunali Emanuele Lamacchia Acito e Delia Tomaselli, nonché lo stesso Comune, chiamato in giudizio dalle parti civili, quale responsabile civile per i danni subìti dai familiari delle due vittime del crollo della palazzina di vico Piave, avvenuto l’11 gennaio 2014. Il Comune di Matera, come ha rimarcato l’avvocato Onorati, si è difeso strenuamente per affermare l’innocenza dei due dipendenti comunali completamente estranei alla dolorosa vicenda. La sentenza di condanna, infatti, aveva gravemente minato il rapporto di fiducia con i cittadini e l’immagine dell’ente di fronte alla comunità. Si trattava di ripristinare verità e giustizia. Infatti, come è ampiamente emerso dall’iter processuale, il crollo è stato determinato dal dissennato comportamento degli imputati proprietari e gestori del locale in allestimento al piano terra, che non avevano interrotto i lavori seguendo le prescrizioni dei vigili del fuoco, i quali avevano indicato la necessità di eseguire perizie idonee a ristabilire le condizioni di sicurezza nell’edificio.