Non ha purtroppo tregua la scellerata attività di pesca abusiva del novellame di prodotto ittico noto con il termine di “bianchetto”, condotta mediante l’utilizzo di reti a strascico trainate da pescherecci finanche a pochissimi metri dalla costa lungo il litorale di giurisdizione del Compartimento marittimo della Capitaneria di Porto, Guardia Costiera di Taranto, fenomeno che interessa in particolare il tratto compreso tra le località di Chiatona e Policoro, per poi proseguire verso il litorale calabro.
L’attività illecita, condotta come detto ad una decina di metri dalla riva, con pescherecci di dimensioni notevoli e con grande spinta motrice, in più esercitata contemporaneamente con diverse unità, a volte anche superiori alla decina, che insistono sullo stesso tratto di mare, depredandolo in tal modo in maniera tanto violenta quanto sistematica, di ogni organismo vivente, determina una tale compromissione dell’ecosistema marino da far ipotizzare la sussistenza del reato di “disastro ambientale”, con l’aggravante dell’ipotesi associativa.
Il fenomeno, purtroppo noto da tempo alle locali Forze di Polizia oltre che alla stessa Autorità Giudiziaria, che ciclicamente si intensifica proprio in questo periodo dell’anno, determina uno sforzo considerevole da parte del personale e mezzi della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Taranto nel tentativo di contrastarlo, sebbene non sempre vengano raggiunti i risultati auspicati, anche a causa dell’organizzazione, spesso di stampo criminale, che sta dietro questo genere di attività, foriera di grossi guadagni.
Il fenomeno in parola determina un tale allarme sociale, da indurre molti cittadini a segnalare singoli episodi del tipo in narrazione alla Sala Operativa di questa Capitaneria di porto. Numerosi sono stati, quindi, soprattutto negli ultimi giorni, le missioni condotte via terra e via mare da personale e mezzi nautici dipendenti, anche con l’intento di svolgere una azione dissuasiva al riguardo.
E’ proprio nel corso di questa attività di contrasto che personale dipendente ha nei giorni scorsi sorpreso un peschereccio intento alla pesca del novellame procedendo al sequestro del prodotto pescato, immediatamente rigettato in mare perché ancora in vita, oltre agli strumenti utilizzati, contestando al trasgressore una sanzione di € 4.000, così come in data odierna ha sorpreso un peschereccio non autorizzato nell’atto di calare una rete illegale, prontamente sequestrata dal personale procedente.
Purtroppo la gravità delle azioni criminose appena descritte risiede proprio nelle devastanti conseguenze che le stesse determinano sull’ecosistema marino, tanto da indurre tutte le Forze di Polizia impegnate in campo, ed in primis il Corpo delle Capitanerie di porto ad applicare, in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, con massimo rigore il sistema sanzionatorio predisposto al riguardo, giungendo finanche al sequestro degli attrezzi e strumenti di pesca impiegati ovvero, in casi estremi, dello stesso peschereccio.
Distinto ma assolutamente non meno devastante fenomeno è quello della pesca con materiale esplodente, altra piaga che affligge il nostro territorio, anch’esso ben noto a tutte le Forze di Polizia ed in particolare a questo Comando, impegnato da tempo in modo massivo a contrastarlo, con sequestri operati nel tempo di materiale esplodente destinato a questa attività illecita, rinvenuto e sequestrato nel corso dell’attività di vigilanza condotta via mare e terra.
Anche per questo fenomeno si registrano periodicamente numerose segnalazioni alla Sala Operativa di questo Comando da parte di cittadini allarmati da forti boati provenienti dal mare.
Ultimo di questi episodi si è verificato proprio la scorsa serata quando la telefonata di un cittadino allertava questo Comando per una esplosione proveniente dal secondo seno del Mar Piccolo. Inviato sul posto un dipendente mezzo nautico, lo stesso non poteva che accertare la presenza in acqua di pesce “torpedinato”, segno evidente dell’attività illecita poco prima esercitata, pur non rinvenendo sul posto gli autori dell’illecito, che paghi del facile bottino si erano ormai dileguati.
Apr 01