Studio Legale Gelsomina Cimino in una nota torna ad occuparsi nuovamente della vicenda del disabile materano Marziolino Muscatiello, che ha ricevuto uno sfratto da parte del Comune di Matera nel novembre scorso. Marziolino aveva invocato un provvedimento mai notificato e si era rivolto al Tar per chiedere giustizia in merito ma anche il TAR Basilicata, secondo quanto dichiara in una nota lo studio legale Gelsomino di Roma, che difende il cittadino materano, resta silente. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Si è conclusa così la disavventura giudiziaria di Marzio Muscatiello che si era rivolto al TAR Basilicata per far dichiarare l’inadempimento del Comune di Matera sulla domanda volta all’abbattimento delle barriere architettoniche nell’edificio del Comune che occupa da 5 anni e dal quale sarà presto sfrattato, così almeno hanno annunciato i Dirigenti del Comune.
Secondo il Tribunale Amministrativo della Regione Basilicata, il Comune avrebbe “soddisfatto” le richieste di Muscatiello comunicandogli, “appena 14 giorni dopo la lettera di diffida dell’Avv. Gelsomina Cimino” – ma dopo ben 4 anni dall’Istanza del Muscatiello! – che la sua richiesta è collocata al 30° posto di una fantomatica graduatoria che il Comune si è ben guardato dal rendere pubblica.
La legge riconosce priorità assoluta nell’attribuzione degli incentivi regionali, ai portatori di jandicap e allora o i 29 in graduatoria sono tutti almeno nelle stesse condizioni di Muscatiello, o qualcosa non torna….
Ma il TAR si spinge oltre e dopo aver considerato come “provvedimento espresso” una semplice nota del Comune di Matera mai notificata al Muscatiello, soggiunge che in ogni caso, il contributo regionale può concedersi solo a lavori eseguiti.
Il pugnace Muscatiello che vive di una pensione di appena 800,00 euro doveva quindi egli stesso anticipare le spese necessarie e poi aspettare… aspettare che il Comune, avvedutosi che il suo era solo un “alloggio parcheggio” l’avrebbe diffidato a lasciare l’abitazione, come infatti è avvenuto.
Forse è solo il Paese di Pulcinella ma l’Avvocato Gelsomina Cimino annuncia Appello al Consiglio di Stato e se necessario alla Corte di Giustizia dei Diritti dell’Uomo, perché non è possibile che il cittadino debba essere sempre considerato alla stregua di un “suddito” che deve, con grato animo, accettare tutto quello che comunque il “Palazzo” si compiaccia di sottriargli, arrampicandosi anche a fantomatici “Provvedimenti” mai notificati al Muscaiello!
Un anonimo diceva: la giustizia dovrebbe essere uno scudo per i deboli e gli impotenti, non un club per i potenti!
Studio Legale Gelsomina Cimino