Siulp Basilicata denuncia carenza di organici nelle Questure di Potenza e Matera. Di seguito la nota integrale.
Una coperta corta copre il giano bifronte custode delle porte del palazzo.
Questa organizzazione sindacale con grande rammarico, esattamente a distanza di ben cinque anni, in cui segnalava con dati oggettivi e numerici la situazione delle risorse umane impiegate nel territorio lucano a fronte delle esigenze relative alla tenuta del sistema della sicurezza e dei servizi al cittadino, riscontra che nulla è cambiato anzi, oltre alla riconferma che l’immaginario Giano bifronte, frutto dell’appropriata metafora posta nel titolo,perdura nella sua permanenza come custode delle decisioni del Dipartimento, si aggiunge a copertura del Giano “una coperta corta” nella gestione delle risorse umane. Analizzando e confrontando asetticamente la situazione numerica delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, professionisti della Sicurezza, impegnati in ogni ambito nell’intero territorio della regione Basilicata, si riscontra che il numero del personale collocato in quiescenza nella provincia di Potenza(34 unità tra il 2022 e il 2023), nella provincia di Matera ( 36 unità tra il 2022 e il 2023), soprattutto nei ruoli apicali, a nostro avviso, pregiudica la capacità operativa dei settori dell’attività di Polizia. Il numero del personale collocato in quiescenza continua ad essere elevato e il turn over funziona troppo a rilento in quanto i giovani agenti giungono a destinazione solo successivamente ai pensionamenti. Questo vuol dire che diventa alquanto difficile formare e trasmettere quella necessaria conoscenza ed esperienza, indispensabile per un lavoro molto complesso e pericoloso che non si acquisisce di certo solo durante i corsi di formazione.
La grave situazione dell’organico, alla luce delle ulteriori pressanti e cogenti criticità, tutte afferenti al grave vuoto di organico che si registrano nei vari ruoli,non rimpiazzati da idonee nuove immissioni, numericamente insufficienti a coprire i vuoti, con grave depauperamento di esperienza e professionalità in tutti i settori operativi ed amministrativi. Infatti, da oggi al 2030 sono previsti 40mila pensionamenti, nella sola Polizia di Stato, a fronte di preventivabili 27mila nuove assunzioni. Un gap deficitario, sotto gli occhi di tutti, che deriva dall’insufficienza numerica degli Istituti d’istruzione oggi disponibili, derivante da scellerate chiusure degli stessi, per far fronte alla “Cartolarizzazione” degli immobili, al fine di rispettare i dettami della “Spending Review”. nonché in ragione delle legittime aspettative del personale sinora frustrate dalla colpevole inerzia del Dipartimento nel bandire con cadenza annuale i concorsi per l’accesso ai ruoli superiori, si richiede un immediato intervento a sostegno delle nostre rivendicazioni rispetto alle possibili soluzioni per risolvere le annose e richiamate questioni.
Oltre a quanto già esposto e segnalato nei pregressi comunicati, questa O.S. rappresenta, una giusta fondata e incontrovertibile esigenza per evitare di correre il rischio di un grave cortocircuito che minerebbe persino la funzionalità che deve necessariamente garantire l’efficienza di Uffici cardini dell’apparato Sicurezza. A nostro sommesso giudizio l’Amministrazione, dovrebbe opportunamente, consentire, nella fase transitoria e attesi i pensionamenti che si sono registrati e che si continuano a verificare per effetto del raggiungimento dell’età anagrafica prevista, che agli idonei, per mancanza dei posti, dei concorsi attuati o in fase di svolgimento, nella qualifica per Vice Sovrintendente possa esser loro garantita la sede di servizio o in alternativa una delle sedi scelte, in virtù della penuria degli Ufficiali di P.G. in generale, dovuta all’emorragia dei pensionamenti.
Questo depauperamento generale degli organici delle forze di Polizia diventa ancor più insopportabile per il peso che si sta abbattendo sulla categoria, per gli “orpelli” della temutissima riforma Cartabia, “scaricati” sul ruolo e sui compiti della Polizia Giudiziaria, senza una preventiva ed adeguata stagione di aggiornamento professionale mirato, nonché modelli e metodi operativi mirati alla riforma in questione. Omettendo volontariamente, in questo contesto, il disagio e le preoccupazioni dei cittadini.
Non sappiamo se il Legislatore abbia ritenuto opportuno considerare e preventivamente consultare i vertici della Polizia di Stato, delle altre forze dell’Ordine e della stessa Magistratura. Certamente si è atteso, colpevolmente, che la riforma entrasse in vigore prima di valutarne la portata e gli effetti pratici che, gliillustriestensori, forsenon avevano e non potevano immaginare. Il grande rischio è che la “cura” possa dimostrarsi, nel medio/breve periodo, peggiore del “male”.
Il SIULP lucano ha costantemente denunciato attraverso la redazione periodica di note indirizzate al Dipartimento e alle competenti autorità, senza tuttavia essere riusciti a spostare gli equilibri in termini di assegnazione di risorse umane.
Confidiamo che la “sicurezza” della quale si è fatto gran discutere anche in funzione della rimodulazione dell’articolazione periferica del Dipartimento di P.S. che ha interessato la Questura di Potenza con delibera del 7 aprile 2023 del Consiglio dei Ministri, non rimanga un mero argomento relativo solo agli aspetti e assetti dirigenziali, ma diventi patrimonio e volontà comuni che si traducano in concrete compensazioni per gli uffici di Polizia.
Questa O.S., sensibilizza nuovamente le autorità e i parlamentari locali di farsi portavoce al fine di sollecitare il Dipartimento all’invio di nuovi agenti della Polizia di Stato nelle rispettive province di Potenza e Matera, cresciute fortemente, con eventi, spinte migratorie o vi sarà il rischio concreto di collasso della sicurezza con effetti negativi sui servizi a favore della collettività, a causa di carichi di lavoro non più sostenibili da parte dei pochi agenti ormai disponibili, costretti molto spesso ad estenuanti turni di lavoro. Non si può basare la sicurezza pubblica su un personale sottodimensionato che, anzi, deve essere adeguato all’attualità. Non solo, c’è un tema di scurezza sul lavoro, per i professionisti della Sicurezza che deve essere garantito da forze adeguate anche nei confronti dei cittadini. Da qui la nostra richiesta al Ministero dell’Interno per un potenziamento degli organici.