Il segretario provinciale del Sindacato italiano unitario dei lavoratori della Polizia (Siulp), Giuseppe Trombetta, in una nota denuncia “l’inidoneità degli attuali uffici del Reparto prevenzione crimine di Potenza” e ha chiesto attraveso una lettera inviata alla Direzione centrale anticrimine e al Questore della città di Potenza, Giuseppe Ferrari, un intervento immediato. Di seguito i particolari.
“La Questura di Potenza ha beneficiato di 22 nuove unità tra agenti e ispettori che hanno rafforzato l’organico di alcuni uffici quali Immigrazione e Squadra Mobile, ma hanno evidenziato come alcuni settori siano stati totalmente dimenticati, come la logistica.
Il paventato trasferimento degli uffici deciso nel lontano 2017 nei locali del destituendo Compartimento Polstrada dal 2024 si è bloccato.
Ci preoccupa il fatto che l’ipotesi di chiusura del Reparto non sia del tutto tramontata e per questo si sia deciso di sospendere il trasferimento nella nuova sede.
Ad oggi non abbiamo notizie certe ma solo ipotesi: tra l’altro, tenuto conto che nell’ultimo anno gli operatori pensionati e trasferiti non sono stati rimpiazzati, l’organico si è ulteriormente ridotto all’osso”.
Di seguito la nota integrale.
Come esperienza insegna, nelle quiete acque albergano i pericoli maggiori, e per smuoverle è necessario lanciare un sasso nella speranza di mutarne il corso. La Questura di Potenza ormai immobile nel suo stagno di “Proclamata Fascia A”, nella recente tornata di potenziamento del personale ha beneficiato di 22 nuove unità tra Agenti e Ispettori e il citato personale, su indicazione (imposizione) del Ministero, ha consentito di rafforzare l’organico di alcuni Uffici della Questura quali Immigrazione e Squadra Mobile, evidenziando come alcuni settori di un apparato che dovrebbe muoversi in totale sinergia siano stati totalmente dimenticati, in primis la Logistica, che ormai negli anni riveste il ruolo della grande assente. Questa O.S. ribadisce quanto da sempre esposto, ovvero l’importanza strategica di individuare un nuovo stabile ove racchiudere tutti gli Uffici evitando di tamponare con la fallimentare politica della delocalizzazione di alcune articolazioni della Questura. È ormai noto che l’istituzione della SISCO rappresenta un ulteriore e fondamentale passo in avanti nelle attività Istituzionali info-investigative e di intelligence ma risulta altrettanto indispensabile che la messa a regime di questa struttura non solo rispetti le normative esistenti ma si traduca, atteso l’importante consistenza numerica del personale in servizio alla SISCO e Squadra Mobile, anche in azioni concrete per ottimizzare le soluzioni logistiche e infrastrutturali coinvolgendo tutte le figure di garanzia previste in virtù delle disposizioni legislative del D.Lgs. 81/2008 che definisce le responsabilità in capo al datore di lavoro in ordine alla preventiva valutazione dei rischi, alla eliminazione o riduzione degli stessi ed alle responsabilità penali e civili che ne derivano. Al riguardo, coesistendo le due articolazioni nei medesimi locali, questa OS li ritiene non confacenti all’uso per nessuna delle due articolazioni e, a conferma della fondatezza delle nostre doglianze, si riporta il contenuto dell’ art. 29 del Decreto del Capo della Polizia del 28 Giugno 2022, atto ordinativo che prevede espressamente “ nella fase di prima applicazione le SISCO si avvalgano delle infrastrutture della Squadra Mobile”; invece, quanto rilevato in sede, evidenzia come le disposizioni siano state totalmente disattese e di come la SISCO abbia messo e consolidato le radici in spazi angusti, mal areati e sovraffollati creando così condizioni di lavoro contrarie ad ogni norma igienico sanitaria che a loro volta generano pesanti ripercussioni sull’ efficienza richiesta al personale dedicato a quelle delicate attività che sovente si protraggono oltre il normale orario di servizio. Dalla notte dei tempi, in merito all’annuncio riguardante l’allocazione di locali per la SISCO e del quale ormai ne rimane mera illusione, non avendo prove tangibili della sua realizzazione o, nei fatti, chi abbia effettivamente messo in atto tutto l’iter burocratico, rimane fondamentale individuare le precise responsabilità in seno al datore di lavoro al fine di garantire il corretto funzionamento delle istituzioni. Analoga situazione si registra all’Ufficio Immigrazione che da sempre versa in condizioni logistiche precarie, con un sottotetto basso, areazione inesistente e 2 sportelli attivi, per cui ad oggi risulta paradossale aumentarne il numero di operatori di ben 4 unità per far fronte alle esigenze derivanti dall’ importante afflusso di cittadini extracomunitari che lì si rivolgono per tutte le attività di specifica competenza ma, al contempo, senza prevedere l’aumento di sportelli al pubblico e locali con adeguati arredi e specifiche strumentazioni funzionali a permettere la trattazione del lavoro sia arretrato che quotidiano. Questa OS ritiene che gli Uffici menzionati, allo stato attuale, appaiono non idonei a svolgere quel ruolo di risalto così importante nelle proprie funzioni di P.S. che, pur sembrando così distanti fra loro, sono due facce della stessa medaglia.
Pertanto questa Segreteria Provinciale chiede alla Segreteria Nazionale di farsi portavoce, col giusto interlocutore presso il Dipartimento, in maniera diretta e inequivocabile, affinché vengano intraprese tutte le misure ritenute efficaci onde evitare risposte “preconfezionate” atte a scrivere lo stantio copione di film già visti e propinati dagli Uffici preposti, che nulla mai risolvono. In attesa di una inevitabile cenno di convergenza sulla tematica, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti di profonda stima.