Come nella migliore delle tradizioni, quando la complessità delle situazioni e la rilevanza delle argomentazioni rendono difficile la scelta e quindi si sospende il giudizio, così il Tribunale Regionale del Lazio si è pronunciato con una sospensione in ordine al ricorso proposto dall’Ente.
In pratica è stato negato tanto il rigetto quanto l’accoglimento del ricorso proposto dalla Provincia di Matera avverso alla delibera del Consiglio dei Ministri del 20 luglio scorso che stabilisce i due criteri numerici per la sopravvivenza dell’Ente relativi alla estensione territoriale e al numero della popolazione ivi residente.
Tale decisione è giunta al termine dell’udienza cautelare svoltasi nella giornata di oggi (ieri per chi legge) ed è stata motivata, dal presidente del Collegio giudicante, dalla necessità di attendere ulteriori provvedimenti regionali e/o statali che potrebbero anche mutare indirizzo, rendendo pertanto inutile la decisione giurisdizionale. La Provincia di Matera, difesa dal dirigente della propria Avvocatura Rosina D’Onofrio con la consulenza dell’avvocato Pietro Ciarlo professore ordinario di diritto costituzionale presso l’Università di Cagliari, alla quale si è aggiunta in udienza la Provincia di Sondrio, ha fatto da apripista a tutti gli altri ricorsi proposti dalle varie Province d’Italia a rischio di soppressione.
“La Provincia di Matera è stata la prima a presentare ricorso, abbiamo aperto una strada – ha concluso il presidente dell’Amministrazione, Franco Stella – nella convinzione che i provvedimenti adottati siano illegittimi e incostituzionali. Lo stesso TAR del Lazio non ha, nei fatti, smentito la validità delle motivazioni evidenziate nel nostro ricorso. Elemento che ritengo significativo alla luce di un percorso avviato e che seguiremo sino in fondo nella convinzione che la nostra identità e il nostro territorio vadano tutelati.”
PROVINCIA DI MATERA: MARTINO (DC), LA PARTITA E’ APERTISSIMA
“Se qualcuno, specie a Potenza all’interno dei Palazzi della Regione, ne avesse avuto bisogno, la lettura politica della “lezione” del Tar Lazio che ha sospeso la parte della legge 135/2102 sulla base del ricorso della Provincia di Matera, a parte la lettura di carattere giuridico-costituzionale che spetta ad altri, è che la battaglia è tuttora apertissima”. E’ il commento del segretario provinciale di Matera della DC-Libertas Domenico Martino (che è anche vice sindaco di Pomarico) per il quale “esce smentita la tesi di quanti consideravano “disperata” l’iniziativa del Presidente Stella a difesa di un territorio e di una comunità che si compone di 31 Comuni. Il Tar Lazio ha voluto inoltre mandare un segnale alla classe politica e dirigente regionale e nazionale: non può essere la magistratura amministrativa a pronunciarsi su questioni specificatamente politiche quali sono appunto i due criteri definiti per stabilire quale Ente può sopravvivere e quale invece dovrebbe chiudere (estensione territoriale e numero della popolazione residente). E come se il Tar avesse chiesto ai legislatori del Parlamento se è lecito scegliere persino se gli amministratori provinciali da mandare a casa devono avere gli occhi marroni e i capelli grigio-bianchi. A questo punto la sollecitazione al Governatore De Filippo, tra i primi a considerare la “partita” già persa, a battere un colpo – conclude Martino – non può essere ulteriormente elusa perché anche l’alibi dell’attesa del pronunciamento del Tar è caduto. Altrettanto vale per la maggioranza di centrosinistra a partire dal Pd che ha tenuto a Potenza una festa nazionale dedicata agli enti locali senza dire una sola parola sul futuro della Provincia di Matera”.
SOPPRESSIONE PROVINCIA DI MATERA, DIGILIO (FLI): SALVAGUARDARE PROVINCIA E METTERE ORDINE NEL SISTEMA AUTONOMIE LOCALI
“La decisione o non decisione, come si vuole interpretare, del Tar Lazio sul legittimo e fondato ricorso, specie sul terreno costituzionale, della Provincia di Matera contro un atto assunto dal Governo troppo frettolosamente, rilancia la palla alla politica perché si salvaguardi l’autonomia della Provincia di Matera e si metta ordine una volta per tutte nel sistema delle autonomie locali della Basilicata”. Lo afferma il sen. Egidio Digilio, componente della Commissione Affari Istituzionali del Senato e coordinatore regionale di Fli per il quale “un’autentica riforma dei governi del territorio, poggiata sulle due province, non può avere alcun tabù. Questo significa che se è necessario si può mettere in discussione anche la continuità dell’Ente Regione soprattutto se vogliamo riprendere l’antico progetto e sempre attuale di istituzione della “Camera delle Regioni” o quello più antico e che continua ad appassionarmi di “Grande Lucania” con la ridefinizione dei confini geografico-amministrativi. Si tratta comunque di scegliere, perché – aggiunge – non penso che con la soppressione delle Comunità Montane e l’istituzione delle Aree Programma Giunta e Consiglio Regionali non abbiamo più nulla da fare. Anzi, mentre le Aree Programma sono ancora contenitori vuoti di deleghe e funzioni, le due Province – dice Digilio – hanno dato prova in una lunga fase di vita repubblicana di poter assolvere a compiti anche complicati e difficili. La giunta non può più bleffare però ritardando o negando deleghe e fondi come accade nei settori nevralgici dei trasporti, della viabilità, dell’istruzione secondaria superiore, dei servizi per l’impiego, dell’assistenza. Ricordo che una volta il centrosinistra si era inventato lo slogan “un governo, un territorio”. Oggi se contiamo gli enti cosiddetti strumentali, agenzie, strutture, siamo a “cinque governi, un territorio”.
“Per tornare alla Provincia di Matera – conclude – non ho alcuna difficoltà a sostenere una sorta di corsia preferenziale, che ovviamente riguarda tutti gli altri casi di Province soppresse, in Commissione Affari Istituzionali per togliere il Tar dall’imbarazzo”.
Io avrei congelato la provincia di Matera…ammesso che ci si accorgesse di ciò!
La Provincia di Matera? Suvvia non scherziamo ” Il covo” di politici …che lavorano tanto e per se stessi in attesa di dirsi assessori balsamo alle frustrazioni …poveri,aiutiamoli con le preghiere . Sospesi nel vuoto e nel nulla che vita!
E per un lapalissiano congelamento, quanto paghiamo il professore di Cagliari? Roba da pazzi…meglio tacere.
Tagliare alcune Province (nemmeno tutte) è un provvedimento del Governo di pura propaganda, messo in piedi solo per fare bella figura in Europa ma porterà a una riduzione minima della spesa pubblica.
Quello che sta accadendo in questi giorni nel Lazio è la (ennesima) dimostrazione che sono gli enormi apparati burocratici e parassitari delle Regioni il vero problema da eliminare. Quello sì, sarebbe un risparmio importante e serio di denaro pubblico, come mai non se ne accorgono? Mi chiedo se non sia necessaria per il nostro Governo una brain-review, cioè una revisione al cervello….
Per la cronaca stamattina alla trasmissione Agorà su Rai 3 hanno evidenziato che la Regione Basilicata spende 1 milione e mezzo di euro solo di rimborsi spese dei consiglieri regionali. Questo significa che pagano la benzina 30 euro al litro per andare da Matera a Potenza o da Potenza a Roma?
Questo teatrino di proclami per la soppressione delle Province e vari Enti tra ricorsi al TAR e varie Commissioni andra avanti fino al protrarsi di questo governo tecnico, per poi finire in una bolla di sapone dopo le elezioni del nuovo governo. Il tutto giova ai partiti per ringraziarsi il rappresentante politico del luogo e potersi tenere entrambi le rispettive poltrone e privilegi, alla faccia di noi cittadini!
E’ quello che ne verra fuori. Ci si copre a vicenda, perchè fin’ora prima di parlare di soppressioni non si è visto da parte di vari governatori e rsponsabili politici che si ritengono integerrimi dimissioni a valanga o denunce di situazioni illegittime?
E’ dura lasciare un ricco buffet per un brodino.