Senatore Carlo Chiurazzi (PD) su soppressione tribunale di Pisticci
«L’approvazione definitiva da parte del governo del decreto sulla geografia giudiziaria, non ha tenuto conto (se non per le aree ad alta criminalità organizzata Calabria e Sicilia) dei pareri delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato offerti al governo che richiedevano un incremento significativo rispetto al numero delle sedi giudiziarie indicate nella prima bozza dal governo».
È quanto afferma il senatore del Partito democratico, Carlo Chiurazzi. «In particolare – a parere del parlamentare – il governo non ha tenuto nella debita considerazione il criterio della “specificità territoriale” (estensione del territorio e sistemi di collegamento) ed è sembrato più incline ad un modello organizzativo che premia la concentrazione di popolazione e non considera la sua articolazione sul territorio. Questo approccio ha finito per penalizzare la regione Basilicata e tutte quelle aree del territorio nazionale con un rapporto popolazione -territorio modesto. Perciò ci vediamo cancellati i presidi del Tribunale di Melfi e della Sezione distaccata di Pisticci. Il provvedimento adottato ieri dal governo -aggiunge il senatore Chiurazzi- si sarà pur fatto carico delle esigenze di riorganizzazione e di risparmio del settore, ma non ha sicuramente determinato standard omogenei sul territorio nazionale dell’offerta dei servizi giudiziari, scaricando troppo il peso degli oneri di accesso ai servizi sulla utenza, come accadrà d’ora in avanti per le popolazioni del Vulture-Melfese e per quelle del Metapontino-Collina materana. Proprio per queste ragioni ragioni avevamo chiesto la intangibilità delle sedi giudiziarie lucane oltre a quelle dei due capoluoghi di provincia, la conferma dei tribunali di Lagonegro e Melfi e della sede distaccata di Pisticci. Mi auguro – conclude Chiurazzi – che “il tempo saggiamente previsto” per l’entrata in vigore del decreto, e quello più lungo della riorganizzazione delle strutture fisiche che dovranno ospitare le ampliate attività, sia utilizzato da questo governo e da quello che verrà per un’approfondita verifica e valutazione».
Il sindaco di Pisticci Vito Anio Di Trani contesta la decisione di sopprimere il Tribunale di Pisticci a seguito della norma inserita nel Decreto di Spending Review.
Il decreto legislativo, in attuazione della delega al governo in materia di riordino degli Uffici Giudiziari, sopprime le sezioni distaccate dei tribunali. Viene così sancita anche una distanza, oramai incolmabile, tra chi governa e i cittadini, viene evidenziato il disprezzo delle istanze poste dai vari livelli istituzionali (Regioni, Anci, associazioni, comitati di cittadini, organizzazioni professionali) al cosiddetto governo tecnico il quale procede indisturbato, verso la disarticolazione del sistema su cui si regge una democrazia, in barba ai dettati costituzionali.
Se l’obiettivo, nel caso specifico, è quello di disorientare la popolazione, il Ministro Severino ed il suo governo, lo centra in pieno con una sequela di atti illogici e contraddittori, perpetrati con il piglio di chi conduce una battaglia della quale si è perso di vista lo scopo.
Dichiara la ministra: “è stata confermata la soppressione di tutte le sezioni distaccate, nonostante le richieste di mantenimento di alcune di esse, poiché l’esperienza sin qui fatta dimostra che si tratta di un modello organizzativo precario ed inefficiente sotto il profilo della produttività e della carenza di specializzazione con un impiego di risorse spropositate rispetto alle esigenze”.
Il ministro Severino evidentemente non conosce la realtà di Pisticci! È inconsapevole della storia ultracentennale del presidio pisticcese, non è informata sulla sua capacità produttiva, e, cosa grave, avalla lo spreco di quelle ingenti risorse pubbliche utilizzate per la realizzazione della nuova sede e di una serie di infrastrutture, funzionali alla sezione di tribunale, tra cui un parcheggio multipiano. Permangono, sostanzialmente, i molti dubbi sul profilo di costituzionalità del Decreto e forti perplessità in materia di danno erariale, causato da un atto legislativo che fonda la sua ragione proprio sul risparmio di risorse.
Il ministro deve dimostrare, inoltre, la fattibilità, in termini economici e logistici, del trasferimento delle attività degli uffici di Pisticci, presso il tribunale di Matera e deve garantire quell’efficienza di cui parla.
In attesa di qualche giustificazione di merito, registriamo, ancora una volta, l’atteggiamento sordo, miope e arrogante di una politica autoreferenziale, che compie scelte incomprensibili contro i cittadini, i cui bisogni sono vissuti con fastidio, quasi fossero un fardello per una classe politica oramai disorientata e incapace di indicare degli obiettivi strategici, in nome dei quali chiedere i continui sacrifici che sta imponendo. Per il momento abbiamo assistito esclusivamente a tagli indiscriminati.
Ancora una volta dobbiamo registrare con amarezza che questa vicenda è utilizzata per le solite sterili polemiche locali che tendono a dividere anche quando la coesione rappresenta l’unica arma democratica si cui dispone la comunità pisticcese.
Il sindaco di Pisticci Vito Anio Di Trani
Benedetto (Consigliere regionale IDV) su soppressione tribunale di Pisticci: “Inaccettabile motivazione Ministro Severino”
“La soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di Tribunale, di cui quella di Pisticci, decisa oggi dal Consiglio dei Ministri, nonostante le richieste di mantenimento siano state sostenute in molti casi, tra cui quello di Pisticci, attraverso valide motivazioni da Regioni, enti locali, organi professionali, comitati di cittadini, è ancora più inaccettabile per le ragioni esposte dal Ministro alla Giustizia Severino, secondo cui l’esperienza sin qui fatta dimostrerebbe che si tratta di un modello organizzativo precario ed inefficiente sotto il profilo della produttività e della carenza di specializzazione, con un impiego di risorse spropositato rispetto alle esigenze”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio Regionale Nicola Benedetto (IdV) sottolineando che “per Pisticci la produttività è alta con in media alcune centinaia di affari contenziosi civili l’anno ed altrettante di dibattimenti penali, oltre ad esecuzioni mobiliari. Tanto dimostra l’efficienza, che non in maniera certa e assoluta si trasferirebbe in toto al Tribunale di Matera che non è in grado di assorbire l’attività giudiziaria derivante da Pisticci. Pertanto la tesi del Ministro Severino basata su presunti risparmi ed efficienza della giustizia è facilmente contestabile in quanto non è sufficiente ridisegnare la geografia giudiziaria del Paese come se si trattasse di procedere ad un semplice disegno di confini amministrativi se poi, come nel caso della sezione di Pisticci – aggiunge – non si tiene in debita considerazione la produttività in ordine alle sentenze nel civile e nel penale.
A questo punto diventerà più difficile affermare il principio di diritto di prossimità della giustizia che può essere realmente garantito solo con la permanenza del Tribunale sul territorio, un presidio giudiziario imprescindibile per il territorio, non solo come nel caso dei sei Tribunali “salvati”, per la presenza di organizzazioni mafiose, come se questa possa essere l’unica ragione per tenere in vita un Tribunale che invece è un indispensabile presidio dello Stato di prevenzione, di legalità e di giustizia al fine di fronteggiare il fenomeno della piccola e grande criminalità e dare risposte in tempi ragionevoli alle esigenze dei cittadini”.