Il Coordinamento Nazionale Docenti per la disciplina dei Diritti Umani, in merito alla sensibilizzazione e conoscenza del fenomeno del bullismo e cyberbullismo all’interno delle scuole, segnala di aver constatato il sottodimensionamento dell’organico di polizia postale esistente in Italia. Al fine di evitare una riduzione degli interventi all’interno dell’ambiente scolastico e considerata l’importanza che il personale in questione svolge nel combattere e reprimere i più vari reati connessi alla rete virtuale, si chiede agli organi ministeriali competenti di considerare al più presto la questione e poter così porre rimedio. Ricordiamo che il cyberbullismo è un fenomeno molto grave, perché in pochissimo tempo le vittime possono vedere la propria reputazione danneggiata in una comunità molto ampia; anche perché i contenuti diffamatori, una volta pubblicati, possono riapparire a più riprese in luoghi diversi. Spesso i genitori e gli insegnanti ne rimangono a lungo all’oscuro, in quanto non hanno accesso alla comunicazione in rete degli adolescenti. Pertanto può essere necessario molto tempo prima che un caso venga alla luce, comportando profonda sofferenza psichica, a volte letale, per i soggetti presi di mira. Sappiamo che obiettivo fondamentale è oggi rendere consapevoli gli studenti dei rischi ai quali possono essere esposti. Solo attraverso l’azione comune scuola – forze dell’ordine riusciremo a raggiungere le seguenti finalità:informare gli studenti della gravità di tale fenomeno sociale ed educarli all’empatia; potenziare e incrementare le competenza civiche-sociali, comunicative, digitali; rispettare sé, gli altri e l’ambiente circostante; essere responsabili e consapevoli; essere costruttivi, creativi, cooperativi; riflettere criticamente.
Romano Pesavento, presidente del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani