A seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica e condotte dalla Polizia di Stato, è stata data esecuzione in mattinata ad un’ordinanza applicativa di 17 misure cautelari personali disposte dal Gip del Tribunale di Potenza nei confronti di Morchid Bouchaib, classe 68, Bahbaha Khalid, classe 84, Rimi Hassan, classe 59, Cifarelli Donato Michele, classe 72, Di Lecce Emanuele, classe 72, Cifarelli Pasquale, classe 85, Pisciotta Nicola, classe 81, Stasi Nicola, classe 76, Vrapi Besmir, classe 87, Bitetti Domenico, classe 75, Petragallo Nicola, classe 60, sottoposti alla misura cautelare in carcere, di Matera Mario classe 65 e Martino Antonio classe 86 sottoposti agli arresti domiciliari, di Montemurro Giuseppe, classe 71 e Paolicelli Vito Domenico, classe 88, sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Matera e nei confronti di Lorusso Angelo, classe 75 e Belmonte Erasmo, classe 70, sottosti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
L’ordinanza cauterale rappresenta l’epilogo di una complessa attività di indagine condotta dalla sezione Criminalità della Squadra Mobile di Matera, compendiata nella richiesta di questa DDA, che ha consentito di delineare un quadro giudiziario di indubbia gravità a carico degli indagati, in relazione ai reati di traffico di sostanze stupefacenti, ai reati di tentato incendio e danneggiamento a seguito di incendio, spendita di monete false ed estorsione, nonchè detenzione e porto abusivo di armi.
Le investigazioni iniziate a seguito di una serie di attentati dinamitardi che avevano interessato nel periodo di dicemmbre e gennaio 2016 diversi esercizi commerciali nella città di Matera, attraverso l’individuazione di un soggetto, lo Stasi – che poi effettivamente organizzava attività intimidatorie e ritorsive in danno di operatori economici della città di Matera ma che al contempo era un assuntore di sostanze stupefacenti, consentivano di portare alla luce una significativa attività di traffico illecito della quale erano protagonisti soggetti operanti nell’area del materano e del barese, i quali a loro volta in grado, mediante corrieri collegati con piazze anche sovranazionali, di immettere nel mercato lucano significative quantità di cocaina e hashish.
In tale contesto la struttura organizzativa, dotata di una cassa comune, è stata capace nel tempo di mantenere uno stabile canale di approvvigionamento che ha garantito dal Marocco rilevanti quantità di droga, seguendo a tal fine le rotte ultra nazionali e ultra europee del narcotraffico, attraverso la Spagna e la Francia, paesi dove alcuni degli odierni indagati avrebbero propri collaboratori.
Nello specifico, venivano identificati i fornitori e i corrieri, tali Bahbah Khalid e Rimi Hassan, di origini marocchine, i quali, mantenendo stabili contatti con i lori rispettivi paesi di origine, rifornivano il sodalizio, provvedendo al trasporto dello stupefacente, in presenza del tipo hashish e cocaina.
Veniva quindi scoperto il custode della droga, tale Matera Mario, il quale lo scorso ottobre veniva tratto in arresto in flagranza di reato, poichè trovato in possesso di oltre 400 kg di sostanza stupefacente del tipo hashish, 40 kg del tipo marijuana e 1 kg del tipo eroina che il predetto Matera teneva, per conto di Bahbah Khalid e Rimi Assan, in un deposito della propria azienda agricola, sita a Castellaneta in provincia di Taranto.
Gli approfondimenti investigativi consentivano ancora d individuare il cittadino marocchino Morchid Bouchaib residente a Lavello, quale ulteriore canale di approviggionamento del sodalizio criminoso, operante in tutta la regione Basilicata e con propaggini fino alla limitrofa regione Puglia.
A riscontro pare opportuno rammentare che lo scorso febbraio, Morchid Buochaid insieme a due complici, veniva tratto in arresto in flagranza di reato nella provincia di Potenza, poichè trovato in possesso di circa 1 tonnellata di sostanza stupefacente del tipo hashish.
Le indagini permettevano quindi di individuare un alternativo canale di approvvigionamento, riconosciuto nel cittadino albanese Kercuku Mariglen, il quale lo scorso giugno veniva trovato in possesson di circa 5 kg di eroina e tratto in arresto in Svizzera, dove si trova attualmente detenuto.
Meri participi, pio alla stessa organizzazione retta da Cifarelli Donato Michele, erano i seguenti “puscher”: Di Lecce Emanuele, Cifarelli Pasquale, Pisciotta Nicola, Vrapi Besmir, Lorusso Angelo, Paolicelli Vito Domenico, Belmonte Erasmo e Montemurro Giuseppe, incaricati di rifornire le singole piazze di spaccio della provincia di Matera.
Nella medesima direzione erano ricostruiti altri episodi di spaccio di sostanza stupefacente attuati nella zona di Matera e del vicino Comune di Santeramo in Colle, anch’essi posti in essere in maniera organizzata, da un piccolo sodalizio criminoso facente capo a Bitetti Domnico, il quale si serviva per la distribuzione al minuto della complicità di Petragallo Nicola e Martino Antonio.
Venivano portati alla luce, inoltre, episodi delittuosi diversi non meno allarmanti, dai danneggiamenti a scopo ritorsivo, frutto di un’attenta programmazione, alla spendita di banconote false, ad inziative di tipo chiaramente estorsivo, grazie anche alla disponibilità di armi, poste in essere da alcuni degli indagati e in particolare da Stasi Nicola, pluripregiudicato impegnato in poliedriche attività illecite.
Nel corso delle attività investigative si è pervenuti, pertanto, alla ricostruzione di ipotesi di danneggiamento seguito da incendio, organizzate ai danni di due autovetture in uso al direttore pro-tempore della società Comer Spa di Matera e di un allarmante quanto violento attentato dinamitardo programmato ai danni del bar “La voglia matta” di Matera
Tali episodi, programmati e organizzati da Stasi Nicola e Cifarelli Donato Michele, con tanto di sopralluogo sui posti e predisposizione di taniche di benzina, non si concretizzavano per cause indipendenti dalla loro volontà, grazie all’intervento del personale della Polizia di Stato che impediva l’esecuzione degli eventi programmati.
Sono stati scoperti inoltre delitti di acquisto, detenzione e spendita di diversi quantitativi di banconote false, in taglio da 50 e 20 euro, anche presso esercizi commerciali di altre regioni, posti in essere dai fratelli Cifarelli.
Ed infine venivano in rilievo alcuni fatti estorsivi commessi da Stasi Nicola, il quale potento ancora contare sulla disponibilità di armi detenute illegalmente, si impegnava in attività di recupero credito nei confronti di svariati assuntori.
In proposito occorre ricordare che lo scorso novembre in località Borgo venusio, i predetti Cifarelli Donato Michele e Di Lecce Emanuele venivano tratti in arresto, in flagranza di reato, perchè trovati in possesso, rispettivamente di circa 300 grammi di cocaina, vario materiale per il taglio e confenzionamento, una struttura e un impianto completo di sistema di irrigazione adibito alla coltivazione della canapa indiana e banconote del valore complessivo di 700 euro risultate false nonchè 50 grammi di cocaina, una pistola calibro 32 e vario munizionamento dello stesso calibro.
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