A seguito di indagini dirette dalla DDA di questa Procura della Repubblica, condotte con straordinario impegno dagli agenti di Polizia della Squadra Mobile della Questura di Matera e dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Potenza, quest’ultima quale articolazione dei Servizi interprovinciali di Polizia Giudiziaria di questo Distretto di Corte d’Appello, si è proceduto nel corso della mattinata odierna, sul territorio della provincia di Matera, all’esecuzione di un provvedimento cautelare disposto dal Gip Distrettuale del Tribunale di Potenza, nei confronti di 29 soggetti ritenuti responsabili di traffico e spaccio di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti, oltre che detenzione illegale di armi di provenienza illecita, munizionamento, materiale esplodente ed altro.
Le misure cautelari che hanno interessato i territori di Matera, Bernalda, Policoro, Montescaglioso, Scanzano Jonico, Pisticci, Altamura, Manduria (TA), Capaccio Scalo (Sa), sono state eseguite unitamente a 42 provvedimenti di perquisizione personale e domiciliare disposti dal PM-DDA titolare delle indagini.
L’attività di indagine denominata “Paride” (dedicata a un agente di Polizia del Lazio, morto in servizio), degna di nota anche per la rapidità di esecuzione, ha preso avvio con il rinvenimento operato nel mese di dicembre scorso in agro del comune di Bernalda, con l’esecuzione di diverse perquisizioni locali e personali, eseguite con l’ausilio di unità cinofile e artificieri della Polizia di Stato, di:
1, 2 kg circa di “cocaina”;
2,7 kg circa di “hashish”, suddivisi in 27 panetti;
125 gr. di “marijuana”;
2 fucili da caccia;
5 pistole revolver e semiautomatiche;
Circa 5.000 proiettili di vario calibro e potenzialità; kg 4,5 di materiale esplodente, costituito da diversi ordigni e manufatti esplosivi, completi di miccia.
Oltre al territorio di Bernalda, divenuto col tempo una delle più importanti “piazze di spaccio” della Basilicata, l’odierna organizzazione malavitosa facente capo a PORCELLI Vincenzo, vedeva la propria operatività estesa anche ai comuni materani di Policoro (Mt), Scanzano Jonico (Mt), Pisticci (Mt), Montalbano Jonico (Mt), Montescaglioso (Mt), Miglionico (Mt), Calciano (Mt), Salandra (Mt), Valsinni (Mt), peraltro a Bernalda convergevano anche esponenti di criminalità di altri territori e regioni per approvvigionarsi di sostanze stupefacenti. Ciò a dimostrazione della crescente centralità del territorio lucano nel contesto del traffico di droga.
L’indagine ha consentito, inoltre, di delineare rapporti di collegamento e forniture di droga, anche ripetute nel tempo e per quantitativi piuttosto consistenti, effettuate in favore di esponenti di vertice del clan “Scarcia” di Policoro (Mt), del clan “Schettino” di Scanzano Jonico (Mt), del ricostituendo clan “D’Elià’ di Montescaglioso (Mt), nonché del gruppo “Potenza’ di Marconia di Pisticci (Mt).
Il sodalizio criminoso oltre ad avere rapporti d’affari con rifornitori stranieri per lo più albanesi, che erano in grado di procurare elevate quantità di stupefacente come 2 kg di cocaina in pochi giorni, aveva relazioni criminali con tutti i maggiori clan del metapontino, riuscendo a mantenere una vera e propria equidistanza.
L’associazione di cui PORCELLI era a capo era anche in grado di fornire all’occorrenza armi, munizionamento e matenale esplodente.
L’operazione antidroga odierna, è stata eseguita da oltre 150 agenti della Polizia di Stato appartenenti oltre alla Squadra Mobile di Potenza e Matera, da personale delle Questure Lucane, dei Reparti Prevenzione Crimine “Basilicata” Puglia”, “Campania”, “Lazio” e “Calabria”, nonché delle unità cmoflle di Nettuno, Napoli e Vibo Valentia con la copertura aerea di un elicottero del Reparto Volo di Reggio Calabria.
Oltre agli evidenti effetti repressivi, l’operazione antidroga odierna ha consentito di raggiungere anche indiscutibili effetti preventivi, impedendo la consumazione di altre gravi azioni delittuose su di un territorio, quale è quello della fascia jonica-metapontina, caratterizzata da una recrudescenza criminale che non ha eguali in questo Distretto, frutto di azioni delittuose compiute con allarmante frequenza e tracotanza da una pluralità di gruppi criminali spesso in conflitto fra loro, con modalità e finalità di chiara matrice mafiosa, nei cui confronti, come pure l’odierna operazione di p.g. dimostra, si sta sviluppando, con massimo impegno, l’azione di contrasto da parte di questa DDA e delle Forze di Polizia.
Segue elenco soggetti raggiunti da misura cautelare:
1. PORCELLI Vincenzo, cl 1973, di Bernalda (Mt), detenzione in carcere;
2. SCARCIA Salvatore, cl. 1967, di Policoro (Mt), detenzione in carcere;
3. BESHIRI Kostandin, cl. 1965, di Bernalda (Mt9, detenzione in carcere;
4. BESHIRI Joxhens, cl. 1992, di Bernalda (Mt9, detenzione in carcere;
5. CIFRESE Vito, cl. 1987 di Montescaglioso (Mt), detenzione in carcere;
6. KARAJ Fluturim, cl.1985 di Altamura (Ba), detenzione in carcere;
7. PETRELLI Giovanni, cl. 1974 di Montescaglioso (Mt), detenzione in carcere;
8. RISIMINI Antonio, cl. 1984, Bernalda (Mt), detenzione in carcere;
9. DITARANTO Susanna, cl. 1965, di Bernalda (Mt), arresti domiciliari;
10. CARBONE Beniamina, cl.1963, di Bernalda (Mt), arresti domiciliari;
11. CELICO Vincenzo Luigi, cl. 1990, di Bernalda (Mt), arresti domiciliari;
12. TRIA Antonio, cl. 1954, di Pomarico (Mt) arresti domiciliari;
13. AFFUSO Giovanni, cl.1988, di Policoro (Mt), arresti domiciliari;
14. CHARIKI Said cl.1990, di Bernalda (Mt), arresti domiciliari;
15. CRISTALLO Eustachio, al.1985, di Matera, arresti domiciliari;
16. IANNUZZIELLO Leonardo Rocco, cl. 1997, di Policoro (Mt), arresti domiciliari;
17. PALAGIANO Gabriele, cl. 1966) di Manduria (Ta), arresti domiciliari;
18. SCHETTINO Giuseppe, cl.1988, di Scanzano Jonico (Mt), arresti domiciliari;
19. SFORZA Davide, cl.1987, di Pisticci (mt), arresti domiciliari;
20. ATOUF Youssef, cl.1990, Capaccio Scalo (Sa), obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
21. DANIELE Davide, cl.1975, di Ozzano dell’Emilia (Bo), obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
22. DELMONTE Michele, cl.1976, di Matera, obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
23. DI MAGGIO Berardino, cl.1987, di Bernalda (Mt), obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
24. DIBIASE Dino, cl.1977, di Bernalda (Mt), obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
25. DITARANTO Paola, cl.1982, di Pomarico (Mt), obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
26. LAZZARO Gabriele, cl.1992, di Policoro (Mt), 2 obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
27. LEONE Michele, cl. 1998, di Pisticci (Mt), obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
28. MINETOLA Umberto Francesco, cl. 1999, di Policoro (Mt), obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
29. RADICE Savian, cl.1983, di Bernalda (Mt), obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G..
I particolari dell’operazione sono stati illustrati nella conferenza stampa che si terrà alle ore 10 presso la Procura della Repubblica alla presenza del Procuratore della Repubblica Francesco Curcio.
Avevano messo in piedi “un’agenzia criminale di servizi” che in Basilicata forniva droga, armi, esplosivi e “logistica” ad altri clan presenti in regione, in modo “neutrale ed equidistante” dalle logiche di appartenenza con i gruppi storici lucani.
E’ quanto hanno spiegato in conferenza stampa il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, e la pm della Dda, Anna Gloria Piccininni.
A partire dalle prime ore di questa mattina, sono state eseguite 29 ordinanze di custodia cautelare, di cui 8 in carcere, 11 agli arresti domiciliari e 10 dell’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di vari soggetti, tra cui elementi di spicco della criminalità organizzata operanti nel materano, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e altri gravi delitti.
L’operazione, denominata “Paride”, è il frutto di indagini condotte dalla Squadra Mobile di Matera e dagli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Potenza ed è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Potenza.
Le misure cautelari, che hanno interessato i territori di Matera, Bernalda, Policoro, Montescaglioso, Scanzano Jonico, Pisticci, Altamura (BA), Manduria (TA), Eboli (Sa), sono state eseguite unitamente a 42 provvedimenti di perquisizione personale e domiciliare disposti dal magistrato titolare delle indagini.
Sono stati impiegati circa 150 agenti della Polizia di Stato delle Squadre Mobili di Matera e di Potenza, coadiuvati dagli operatori del Reparto Prevenzione Crimine “Basilicata”, “Puglia”, “Campania”, “Lazio” e “Calabria”,con l’ausilio di unità cinofile e la copertura aerea di un elicottero della Polizia di Stato.
Le indagini hanno preso avvio con il rinvenimento lo scorso mese di dicembre, in agro del comune di Bernalda, di 1,2 kg. circa di cocaina, 2,7 kg circa di hashish suddivisi in 27 panetti, 125 grdi marijuana, 2 fucili da caccia, 5 pistole revolver e semiautomatiche, circa 5.000 proiettili di vario calibro e potenzialità, 4,5 kg di materiale esplodente, costituito da diversi ordigni e manufatti esplosivi completi di miccia.
Oltre al territorio di Bernalda, divenuta nel tempo la più importante piazza di spaccio della Basilicata,l’organizzazione malavitosa vedeva la propria operatività estesa anche ai comuni materani di Policoro, Scanzano Jonico, Pisticci, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Miglionico, Calciano, Salandra, Valsinni, Peraltro, a Bernalda, ove convergevano anche esponenti di criminalità di altri territori e regioni per approvvigionarsi di sostanze stupefacenti, a dimostrazione della crescente centralità del territorio lucano nel contesto del traffico di droga.
La pericolosità del gruppo criminale era anche legata alla sua capacità di trattare,“alla pari”, con clan di criminalità organizzata del Metapontino quali gli Scarcia e gli Schettino e D’Elia, nei cui confronti gli arrestati agivano mantenendosi equidistanti.
Nel corso dell’attività, condotta anche mediante la registrazione di immagini di telecamere, sono stati monitorati e successivamente riscontrati centinaia di episodi di spaccio. È stato altresì rilevato che, tra le centinaia di consumatori che si rifornivano dal gruppo il cui epicentro era Bernalda, molti erano soggetti insospettabili, padri di famiglia. Alcuni di questi consumatori erano addirittura giunti a prosciugare tutti i propri risparmi pur di acquistare stupefacenti; in casi estremi, arrivavano persino a lasciare in pegno agli spacciatori le proprie carte bancomat, assegni, gioielli con rilevante valore affettivo, documenti personali e patenti di guida.
Il volume d’affari del gruppo si aggirava intorno ai 120 mila euro al mese, con acquisti all’ingrosso da fornitori albanesi o marocchini, e una vendita al dettaglio che si realizzava attraverso una capillare rete di pusher che agivano non solo nel territorio di Bernalda ma anche in altri comuni del Materano.
Il gruppo era in grado di acquistare con denaro in contante le partite di stupefacenti e di ottenere pertanto condizioni di acquisto più favorevoli sul mercato.