Il consigliere comunale Adriano Pedicini ha inviato un nota relativa ad una proposta di legge regionale in aiuto alle vittime dello stalking.
Stalking: sono atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola ed ingenerandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. In alcuni casi come ben sappiamo, tali comportamenti raggiungono momenti di pura follia, una ricerca di vendetta per l’attribuzione di responsabilità che sono solo in una mente offuscata. Questo tipo di atteggiamento oggi è diventato un vero e proprio allarme sociale, molte delle persone che subiscono molestie assillanti sono donne di un’età più frequentemente compresa tra i 20 e i 25 anni. Alcuni tipi di oppressioni, come quelle legate al risentimento o alla paura di perdere la relazione che nasce dall’essere respinti, si manifestano prevalentemente in donne tra i 30 e i 45 anni. La domanda che dovremmo porci, alla luce di fatti così tragici e continuati, è se la condotta del persecutore violento, se la pressione psicologica, la coazione fisica, si rivolga solo nei confronti della vittima. Le vicende oggi vissute non lasciano dubbi al rispondere alla domanda. Fatti tragici, come quello di Anna Rosa, che vedono il manifestarsi delle persecuzioni proprio in contesti di relazione di coppia, fanno comprendere bene che la problematica assume rilevanza sociale, soprattutto perché è proprio in tale ambito che la gran parte di fatti lesivi si manifesta con oltre il 50% degli episodi. Sono stati questi i concetti affrontati nell’incontro istituzionale, che il gruppo PDL, ha sostenuto con la famiglia Fontana. La finalità è quella di porsi come animatori per una spinta politico/sociale a scrivere a più mani una legge regionale, con partecipazione popolare, per tutelare le vittime di secondo grado dello stalking. La scelta di non dare una connotazione politica al disegno di legge è agevolmente comprensibile ma, al proposito è bene ribadire che si ritiene che su tali aspetti sia auspicabile una ampia convergenza dove ogni soggetto interessato dia il suo contributo e condivida la norma. Per tali motivi verrà preparata una bozza per poi essere presentata e condivisa con le associazioni e i soggetti interessati. I contenuti, nelle sue linee generali riguarderanno due aspetti sui quali intervenire in maniera fattiva e costruttiva, con particolar rilievo nei fatti più violenti e cruenti, con l’assistenza alla famiglia, a coloro che ho chiamato vittime di secondo grado e che, in taluni casi sono vittime ignare ed incolpevoli, che non hanno né capacità, né volontà per comprendere quel che accade. Costoro che devono affrontare un percorso di vita rischiano di conservare a lungo delle vere e proprie ferite con conseguenze che sono spesso diverse e si trascinano per molto tempo, cronicizzandosi e lasciando strascichi nella vita sociale. Un percorso economico ed assistenziale, perché il più delle volte, si devono fare i conti con disagi e povertà dove le vittime di secondo grado, a pieno titolo rimangono vittime per sempre, prive di guida, di affetti, di ogni assistenza. Aspetti che non sono in realtà mai completamente nelle mani di nessuno.
Adriano Pedicini consigliere comunale PDL