Il coordinato cittadino di Sinistra, Ecologia e Libertà di Pisticci-Marconia, Eligio Iannuzziello, con il responsabile giustizia del circolo, Giuseppe Miolla, assieme al Direttivo cittadino, stigmatizzano il comportamento dell’on Gianni Pittella, vice presidente della Commissione Europea, in merito al riordino delle circoscrizioni giudiziarie che porterebbero alla soppressione di alcuni tribunali lucani: Pittella, come è noto, ha scritto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendogli non solo che la sede giudiziaria di Lagonegro non venga soppressa tralasciando, così, del tutto quelle di Melfi e di Pisticci, del pari a rischio soppressione, ma spingendosi anche oltre e cioè chiedendo la salvaguardia dei tribunali di Castrovillari, Scale e Sala Consilina che si trovano in Calabria e Campania: non si capisce perché, al di là delle motivazioni pur condivisibili che Pittella elenca, un politico lucano debba tutelare solo una sede giudiziaria lucana su tre a rischio, con la beffa dell’interessamento di tribunali calabresi: forse Pittella non è stato eletto anche con i voti dei pisticcesi?
Da un rappresentante di cotanta Istituzione, che come tutti sanno è anche lucano, ci si sarebbe aspettati un’azione a tutela di tutto il territorio della nostra regione e, dunque, di tutte e tre le sedi giudiziarie a rischio: invece, Pittella ha perso l’occasione per dimostrare che la Basilicata, ad iniziare dai politici che la rappresentano, è davvero unita e lotta per tutelare tutti i suoi cittadini. Bene ha fatto il sindaco di Melfi a protestare a stretto giro di posta: la rettifica di Pitella è parsa del tutto patetica, quasi una dichiarazione dovuta e non sentita.
Il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, come sempre, invece, è rimasto in silenzio: quando avremo l’onore di sentirlo concretamente prendere in mano le redini della situazione e perorare la causa della sua città? Sindaco, è ora di svegliarsi: si faccia sentire, sia con Pittella che con gli altri rappresentanti del suo partito”
A questo punto, visto il comportamento di Pittella, ci chiediamo a cosa servono gli inviti all’unità nella lotta, all’abbandono dei localismi e delle sterili battaglie territoriali se poi, proprio dal rappresentante politico forse più importante che abbiamo in Basilicata, almeno in quanto a carica rivestita, arriva un colpo basso del genere: noi non ci stiamo al tutti contro tutti e chiamiamo i nostri politici ad un’azione unitaria, seria e concreta che sia per prima cosa improntata alla difesa del territorio lucano, senza esclusioni di sorta.
Il Circolo di Pisticci-Marconia di Sinistra, Ecologia e Libertà, pertanto, invita forze politiche, sociali ed i cittadini non solo di Pisticci, ma anche di Lagonegro e Melfi ad abbandonare questo modo miope di fare politica, approfittando della carica ricoperta per tutelare solo ed esclusivamente il proprio orticello: Pittella, infatti, come tutti sanno è di Lauria, cittadina che si trova nel circondario del tribunale di Lagonegro ed il suo intervento “puzza” di vero e proprio conflitto d’interessi.
Sì all’unità, dunque, no ai localismi: è un messaggio che vogliamo ribadire e fare nostro. Un messaggio emerso con grande evidenza dal consiglio comunale aperto e straordinario celebrato a Pisticci sabato 16 giugno, in merito al quale ci permettiamo alcune obiezioni:
1)La prima è per Parlamentari lucani, scesi in massa a Pisticci per dirci cose scontate e senza alcun significato concreto: è stata la solita, prevedibile e deprecabile passerella elettorale ed i cittadini dovrebbero ricordarsene al momento giusto, cioè nella cabina elettorale!
2)La seconda è per il Governatore lucano, Vito De Filippo: la sua assenza si è notata, così come la mancanza di un messaggio di scuse per non essere venuto a Pisticci. Evidentemente, De Filippo pensa di poter venire tra la nostra gente solo quando deve “raccogliere”, cioè inaugurare ovvero fare campagna elettorale: anche di questo, i cittadini dovranno tenere conto.
Sinistra Ecologia Libertà di Pisticci e Marconia
Tribunale di Melfi, interviene consigliera di Parità Fanelli
La Consigliera Regionale di Parità Maria Anna Fanelli in merito all’ipotesi della soppressione del Tribunale di Melfi, esprime la necessità e l’auspicio che venga rivista tale ipotesi che porterebbe alla soppressione del Palazzo di Giustizia di piazza Federico II. Esprime apprezzamento e solidarietà per l’azione di opposizione che gli Avvocati del Foro di Melfi guidati dal Presidente dell’Ordine Gerardo Di Ciommo vanno svolgendo con la piena collaborazione dei Sindaci, del Presidente Vito De Filippo a sostegno del terzo ed intangibile Tribunale della Basilicata e per tutelare, proprio per come precisa il Presidente Di Ciommo, anche l’esistenza della Corte di Appello di Potenza.
“Una lotta – dichiara Fanelli – che ha visto fortemente impegnato il consigliere regionale Ernesto Navazio e il Consiglio tutto che dovrà estendersi alla tutela di tutti i presidi lucani della giustizia e che nel prossimo incontro del 23 giugno vedrà anche il coinvolgimento e l’appoggio delle categorie produttive ed imprenditoriali. Un incontro che vedrà il coinvolgimento dei parlamentari a sostegno di questo importante presidio dell’area nord della Basilicata che ospita la Fiat Sata. E’ un presidio giudiziario – continua Fanelli – attraverso il quale le lavoratrici ed i lavoratori, come la cittadinanza in genere, hanno trovato rispetto del principio di non discriminazione e della promozione di pari opportunità grazie a quelle funzioni e a tutte quelle utili iniziative di garanzia e tutela nell’accesso al lavoro, nella promozione e formazione professionale e di carriera, nelle condizioni di lavoro compresa la retribuzione e per la garanzia di attuazione di tutte le azioni positive che, quando non sono state rispettate, hanno senz’altro ricevuto dal presidio giudiziario una fondamentale attività di confronto, contraddittorio e soluzione giudiziale del problema. Non si può in fine non ricordare – conclude Fanelli – l’azione svolta nell’area nord della Basilicata dal tribunale di Melfi contro le infiltrazioni malavitose anche delle regioni vicine”.