“Risoluzione alternativa delle controversie: la Conciliazione e il ruolo dei Co.Re.Com”: questo il tema dell’incontro odierno che ha visto la partecipazione del presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica e della presidente del Comitato regionale per le Comunicazioni della Basilicata, Giuditta Lamorte. Intervenuto il vice direttore della Direzione Tutela dei Consumatori AgCom, Enrico Maria Cotugno. Harelazionato Antonio Maria Marzocco, professore di Diritto processuale – civile presso l’ “Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli”.Presente una rappresentanza della comunità dei sordi.
Di rilievo, il fatto che per il sesto anno consecutivo il Corecom della Basilicata, avendo superato il numero di 1.500 udienze di conciliazione, è candidato ad ottenere il bonus di premialità pari a 31.500, 00 euro. Il contributo è stato già erogato per i precedenti 5 anni, a partire dal 2012.
Il presidente Mollica si è detto “particolarmente contento nel portare i saluti del Consiglio in questo consesso in virtù dell’importanza della materia trattata e della notevole valenza del lavoro svolto dal Corecom. La materia – ha continuato – è all’attenzione della Conferenza delle Assemblee legislative ed è in via di rivisitazione con l’AgCom in merito alle competenze che devono rimanere in capo alle Regioni. Un ruolo di grande importanza è quello rivestito dalla media conciliazione che è in fase di trasformazione e che conserva tutta la sua preziosa autorevolezza in presenza delle lungaggini che accompagnano i processi civili. Un ruolo fondamentale, dunque, valutatopositivimente non solo direttamente in Regione, ma anche all’esterno grazie anche all’attivismo della presidente del Corecom, Giuditta Lamorte, in un rapporto sinergico tra organismo consultivo e Presidenza del Consiglio. Tutto questo valorizzando con tutti gli strumenti a disposizione del Consiglio, la comunicazione e la promozione della conoscenza delle prerogative del Corecom presso la cittadinanza. Questo incontro – ha continuato Mollica – serve anche ad aumentare il dialogo e l’informazione, spiegare cos’è ilCorecom significa poter risolvere una serie di questioni al cittadino anche dal punto di vista economico.Con l’Agcom si dovrà discutere per stabilire un equilibrio giusto tra il ruolo dell’Ente centrale e quello delle Regioni. Bisogna tener conto delle esigenze del territorio, evitando l’accentramento eccessivo e con l’utilizzo ed ampliamento dei servizi legati ad un legittimo e produttivo decentramento. E’ un tema sul quale bisognerà lavorare con l’obiettivo comune di rendere il Corecom ancora più utile e ancor più caratterizzato dalla vicinanza alla collettività, sia dal punto di vista dell’approccio che da quello dei risultati”.
Giuditta Lamorte, nel sottolineare che “il sistema delle conciliazioni presso il Corecom è una delle modalità di risoluzione alternative delle controversie più sviluppate in Italia” ha reso noti i dati “sintomatici di un’attività altamente qualificante e proficua”.
“Il Corecom Basilicata – ha comunicato – nel 2017, fino ad oggi, ha svolto 1610 udienze di conciliazione di cui circa il 75 per cento positive; ha adottato 31 provvedimenti urgenti per il ripristino temporaneo dell’utenza a fronte di 105 istanze istruite ed ha approvato 51 delibere di definizione delle controversie. Rappresenta, al contempo – ha sottolineato – una best practice ed uno sportello di prossimità tra giustizia e cittadino”.
La Presidente non si è fermata alla enunciazione dei dati, ma ha proseguito spiegando modalità di intervento ed obiettivi del Corecom, partendo dalla enunciazione dei protagonisti dell’intero procedimento. “Chi (persone fisiche o giuridiche) lamenta la violazione di un proprio diritto o interesse in materia di comunicazioni – ha detto Giuditta Lamorte – prima di avviare una causa in sede civile deve promuovere obbligatoriamente davanti agli organi preposti – Camere di Commercio, Organismi di mediazione convenzionati, paritetica, Corecom – un tentativo di conciliazione che costituisce appunto condizione di procedibilità del giudizio.E’ opportuno parlare di un sistema di risoluzione amministrativa del contenzioso con i gestori delle telecomunicazioni, in quanto il modello pensato da Agcom manifesta la sua efficacia attraverso la conciliazione, la definizione della controversia e i provvedimenti d’urgenza.Sono tanti – ha chiarito la Presidente – i motivi che rendono la conciliazione presso i Corecom un modello vincente: la gratuità, la rapidità, la partecipazione diretta dell’utente, la terzietà del funzionario pubblico conciliatore, le procedure snelle ma ben formalizzate, gli ampi margini per il raggiungimento di accordi tra le parti, l’immediata esecutività del verbale di conciliazione.La procedura davanti al Corecom è completamente gratuita e si conclude entro 30 giorni dal ricevimento dell’istanza.Il conciliatore, in posizione di imparzialità, svolge una mediazione tra le parti volta ad agevolare la soluzione della controversia attraverso un accordo tra le stesse. Dell’udienza di conciliazione viene redatto apposito verbale”.
“Il Corecom– ha evidenziato Giuditta Lamorte – al momento della conciliazione riconosce un indennizzo rapportato al tempo del disservizio lamentato dall’utente, non è invece competente a decidere sulle richieste di risarcimento del danno che possono essere fatte valere in sede giurisdizionaleA completare il quadro va aggiunto lo strumento del provvedimento temporaneo e urgente.In caso di distacco della linea, o di malfunzionamento o di abuso che inibisce la fruizione del servizio su qualunque tipo di utenza fissa o mobile, si può chiedere al Corecom (sia in fase di conciliazione che di definizione della controversia) di adottare provvedimenti temporanei volti a garantire il ripristino del servizio, o a cessare l’abuso in corso; il Corecom, verificata l’ammissibilità della domanda avvia il relativo procedimento trasmettendo tempestivamente al gestore una richiesta di osservazioni; entro 5 giorni dalla richiesta, il gestore è tenuto ad inviare le proprie memorie ed eventuale documentazione ed entro dieci giorni complessivi dalla presentazione della domanda, l’ufficio adotta il provvedimento di urgenza per la cessazione del disservizio o dell’abuso, oppure la rigetta in considerazione delle osservazioni del gestore.Nel caso in cui il gestore non dia seguito al provvedimento adottato, il Corecom segnala l’inadempienza all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, per le sanzioni del caso”.
Via a “Conciliaweb”. Dal 2018 le controversie saranno gestite e risolte anche online: questa l’importante novità annunciata da Enrico Maria Cotugno.
“Rendere più semplice e veloce l’accesso dei consumatori al sistema di risoluzione delle controversie nei confronti degli operatori di telefonia e delle pay-tv grazie ad un innovativo sistema denominato ‘ConciliaWeb’. Questo il fine primario – è stato puntualizzato – dell’avvio del procedimento di modifica delle procedure di conciliazione e di risoluzione delle controversie tra operatori ed utenti presso i Co.Re.Com e Agcom, deliberato dal Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. L’Autorità, a partire dal 2002, ha garantito agli utenti la possibilità di risolvere le controversie con i propri operatori recandosi presso il Corecom della propria Regione. Dal 2018, grazie al ConciliaWeb, tale opportunità potrà essere sfruttata senza la necessità di spostarsi dal proprio domicilio o luogo di lavoro, ma semplicemente accedendo al portale dal proprio Pc o smartphone. I consumatori potranno, dunque, accedere al sistema di risoluzione delle controversie e alle procedure di conciliazione presso i Co.Re.Com con qualunque device e, con pochi click partecipare ai procedimenti in modo interamente informatizzato”.
“Con la delibera approvata si dà impulso ad un progetto di trasformazione digitale delle procedure dell’Autorità e dei Corecom, volta a rafforzare un’attività che, nel 2016, ha garantito ai 90 mila utenti italiani che si sono rivolti ai Corecom circa 30 milioni di euro di indennizzi, mentre nel solo primo semestre del 2017 questa attività ha portato alla risoluzione di oltre 33mila controversie, il 77 per cento delle quali sono state risolte con un accordo, per un valore complessivo, in termini di rimborsi e indennizzi, di circa 14,5 milioni di euro”.