Nella mattinata odierna, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Potenza, la Polizia di Stato ha dato esecuzione, a Matera, ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio GIP del locale Tribunale nei confronti di T.V. – già condannato in via definitiva ìn qualità di partecipe all’associazione a delinquere di stampo mafioso denominata clan “Zito – D’Elia” operativa negli anni novanta nel comune di Montescaglioso e, più in generale, nella provincia di Matera – ritenuto responsabile del delitto di tentata estorsione aggravata dall’art. 416 bis.1 c.p. ai danni di C.D. In data 24 dicembre 2024 la vittima, Responsabile Amministrativo di una società che si occupa nella raccolta dei rifiuti solidi urbani nel comune di Matera, si è portata presso gli uffici della Squadra Mobile di Matera, denunciando al tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso compiuta ai suoi danni da T.V. il quale, più volte, dallo scorso mese di settembre, si era recato presso i suoi uffici e aveva avanzato indebite richieste di assunzione presso la predetta società, seguite da inequivoche ed esplicite minacce di gravi ripercussioni qualora la sua richiesta non fosse stata accolta. Il provvedimento è stato adottato all’esito dell’attività d’indagine – coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di quest’Ufficio di Procura – prontamente avviata dalla Polizia di Stato che ha permesso di ricostruire, a livello di gravità indiziaria, la dinamica del fatto ed individuare il presunto autore che, fermo restando il principio di presunzione di non colpevolezza, è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere. In particolare, il quadro indiziario veniva ricomposto attraverso l’acquisizione di informazioni provenienti dai colleghi presenti sul posto di lavoro che, ni più occasioni hanno visto il T.V. presentarsi presso i loro Uffici ove interloquiva con la vittima, nonché mediante l’analisi delle telecamere di videosorveglianza dell’azienda e del Comune di Matera sulla cui base è stato possibile riscontrare – si ripete, a livello di gravità indiziaria – la convergenza di quanto dichiarato dalla vittima con la presenza dell’indagato sul luogo di lavoro nonché, ancora più di recente, in data 02.01.2025, l’inquietante “inseguimento” dall’indagato T.V. ai danni della vittima effettuato per le strade del centro urbano di Matera, che veniva poi raggiunta e avvicinata, ancora una volta, all’interno delle sede aziendale. Si precisa che nei confronti del T.V., detenuto presso la Casa Circondariale di Lecce, a disposizione dell’Autorità giudiziaria, vige al presunzione di non colpevolezza e che gli accertamenti investigativi sono stati sviluppati nella fase delle indagini preliminari, in attesa di essere sottoposto al vaglio giurisdizionale durante li processo, nel contraddittorio con la difesa.
Gen 21