I carabinieri della Compagnia di Policoro, in collaborazione con il personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Matera, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, tre persone.
L’atto di polizia giudiziaria è il frutto delle indagini preliminare condotte dai militari in ordine a quanto accaduto nella serrata del 17 settembre 2015 in Scanzano Jonico.
Alle ore 21. 15 circa, diversi cittadini di Scanzano Jonico hanno chiamato il 112, sia quello attestato presso la Centrale Operativa di Matera sia quello attestato presso la centrale della Compagnia di Policoro, per segnalare, in via Rossini, l’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco.
Sul posto è stata inviata, immediatamente, la pattuglia dell’Aliquota Radiomobile di Policoro che, una volta giunta ha appreso come almeno due individuai fossero stati trasportati presso l’ospedale civile di Policoro.
Veniva un’altra pattuglia presso la citata struttura sanitaria per verificare la notizia ed acquisire ulteriori elementi investigativi. Le indagini condotte dal personale procedente hanno consentito di delineare la seguente vicenda:
qualche minuto prima delle ore 21.15, Miraglia Vito (nato in Policoro nel 1986, con pregiudizi di polizia), veniva raggiunto dai fratelli Marino, Domenico (nato in Policoro classe 1989, con pregiudizi di polizia) e Pietrantonio (nato in Matera classe 1987, censurato), e fatto oggetto di una aggressione dapprima verbale e, successivamente, fisica.
L’azione veniva condotta sia da Marino Domenico, con il quale il Miraglia aveva già dei pregressi dissidi, formalizzati anche in atti di polizia giudiziaria, a causa di una presunta relazione sentimentale che il Miraglia avrebbe intrapreso con la ex fidanzata del Marino, sia dal germano di questi.
La stessa consisteva in un contatto fisico iniziale, al quale il Miraglia si sottraeva, e, subito dopo (l’intera vicenda non durerà più di una manciata di secondi), diveniva oggetto di un aggressione condotta dal Domenico a colpi di fendenti, portati con un coltello avente circa 10 cm di lama, e dal Pietrantonio con un colpo di arma da fuoco, esploso da un’arma giocattolo modificata affinché potesse utilizzare munizioni vere, che, però, non raggiungeva il Miraglia.
Questi, a sua volta, sferrava dei fendenti, con un altro coltello, verso i due germani, ferendoli entrambi.
Marino Pietrantonio, in considerazione delle ferite del Domenico, decideva di trasportarlo all’ospedale civile di Policoro dal quale, dopo averlo lasciato al Pronto Soccorso si allontanava. Il Miraglia, analogamente, veniva trasportato presso la citata struttura sanitaria da un parente che aveva assistito all’evento. Dopo aver avuto una prima iniziale conferma alle notizie acquisite, ne veniva data comunicazione alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, nella persona del Sostituto Procuratore di turno, Dottoressa Annafranca Ventricelli.
Mentre il Pubblico Ministero si recava presso la Compagnia Carabinieri di Policoro, per coordinare direttamente l’attività d’indagine, veniva rintracciato Marino Pietrantonio che veniva escusso dai Carabinieri operanti. Lo stesso, messo di fronte agli elementi probatori raccolti, forniva la propria versione dei fatti collaborando affinché venissero rinvenute le armi che lui ed il germano avevano utilizzato.
Effettivamente in Via Piemonte, sempre di Scanzano Jonico, all’interno di un casolare abbandonato, i militari dell’Arma, nel corso di una perquisizione locale, rinvenivano n. 1 (una) pistola marca Bruni modello 85, priva di matricola e con canna alterata, n. 3 cartucce calibro 380 gfl e n. 2 cartucce calibro 9 corto gfl, nonché n. 1 (uno) coltello a serramanico.
Nel mentre, sul luogo dell’aggressione, vigilato dalla pattuglia dell’Aliquota Radiomobile di Policoro, il personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Matera, addetto ai sopralluoghi ed al reperta mento, a seguito di una attenta ispezione ivi condotta, rinveniva il bossolo del colpo di arma da fuoco esploso da Marino Pietrantonio, nonché il coltello che il Miraglia Vito aveva utilizzato.
Il Pubblico Ministero, una volta giunto presso il comando Compagnia Carabinieri di Policoro, sul posto ha proceduto ad escutere le persone informate dei fati, nonché ad interrogare, con le garanzie di legge, il MARINO Pietrantonio, che, nel mentre, era già stato tratto in arresto, in flagranza di reato, così come il fratello Domenico, per il tentato omicidio in danno di Miraglia Vito.
Analogamente anche il Miraglia Vito veniva tratto in arresto, in flagranza di reato, per il tentato omicidio nei confronti dei due germani Marino.
Mentre il Miraglia Vito ed il Marino Domenico sono, tuttora, ricoverati in prognosi riservata presso l’ospedale civile di Policoro, mentre il Marino Pietrantonio, che ha riportato una ferita alla coscia sinistra giudicata guaribile in otto giorni, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Matera.
La tempestività dell’intervento prodotto dai Carabinieri del Comando Provinciale, nelle sue diverse articolazioni territoriali ed operative, è frutto, non solo del senso civico dimostrato dai cittadini di Scanzano Jonico, che hanno chiamato il 112, il numero per le emergenze dell’Arma dei Carabinieri, ma, anche dell’azione di prevenzione che, quotidianamente, l’Arma profonde sul territorio.
La pronta risposta del personale dell’Arma, nell’ambito del coordinamento delle attività d’indagine operato della Procura della Repubblica di Matera, ha consentito di concludere le stesse in tempi brevissimi e di dare, da parte delle Istituzioni preposte, una risposta efficace ed efficiente alle legittime aspirazioni di sicurezza della popolazione.
Il consigliere Provinciale di Forza Italia Gianluca Modarelli, considerati i numerosissimi episodi criminosi verificatisi in tutta la provincia, non ultimo quello di giovedì 17 settembre 2015 a Scanzano Jonico, che continuano a mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini, minando alla tranquillità degli stessi, fa appello nuovamente alla sensibilità del Presidente della Provincia di Matera e chiede, con urgenza, la convocazione di un apposito consiglio provinciale con la partecipazione delle Forze dell’Ordine, della Questura, delle Associazioni competenti in fatto di legalità e sicurezza, della Prefettura, dei Sindaci, per discutere delle problematiche relative alla mancanza di sicurezza sul territorio, al fine – conclude Modarelli – di raccogliere suggerimenti, proposte e conseguentemente di elaborare insieme strategie di repressione e prevenzione delle infiltrazioni criminose tese a ristabilire un clima di serenità.