L’1 marzo 2024, i militari del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Potenza hanno arrestato, in flagranza di reato, un giovane di 21 anni, Abriola Michele, il quale è reso responsabile della consegna di 5 plichi arrivati dalla Spagna contenenti rilevanti quantità di droga, tra cui diversi panetti di hashish e diversi prodotti alimentari (caramelle, snack e succhi di frutta) al THC in confezioni richiamanti noti marchi.
L’operazione è scattata il giorno prima, quando le Fiamme Gialle di Genova, dopo un controllo doganale presso il locale aeroporto, hanno avvertito i colleghi del capoluogo potentino dell’arrivo dei pacchi sospetti provenienti dalla Spagna: tuttavia i contatti indicati nelle spedizioni erano fittizi in modo tale da non poter risalire all’identità né del mittente, tantomeno del destinatario.
I militari del GICO di Potenza, delegati dalla Procura della Repubblica di Genova e sotto l’egida di questo Ufficio, hanno ritardato il sequestro dello stupefacente, facendolo arrivare puntualmente ai punti di ritiro stabiliti presso dei locali commerciali ubicati nel centro, e predisponendo un ingente servizio di appostamento dei propri militari in borghese.
Poco tempo dopo la formale notifica inviata via mail dell’avvenuta consegna dei pacchi “sospetti”, ABRIOLA Michele si è presentato presso uno dei fermi posta, e non appena ha prelevato lo stupefacente è stato arrestato dalle Fiamme Gialle potentine. Successivamente, sono emersi a suo carico incontrovertibili elementi di prova che il ventunenne avrebbe dovuto prelevare anche i pacchi rimanenti, per poi consegnarli a terze persone dietro corrispettivo.
Sono stati sequestrati in totale, n. 9 sim telefoniche spagnole, 6 chili di hashish divisi in vari panetti e 7,86 chili di vari prodotti alimentari, aventi quali segni distintivi notissimi marchi nel mondo degli snack, risultati positivi alle analisi preliminari alla cannabis. Tali prodotti alimentari alla Marijuana risultano essere un’assoluta novità nel panorama degli stupefacenti in Basilicata, chiaro segnale della globalizzazione in atto nel mondo degli stupefacenti. Qualora immesso sul mercato, lo stupefacente avrebbe fruttato un profitto illecito non inferiore ai 200.000 euro.
La solidità e il valore del quadro indiziario costruito ha permesso al GIP di convalidare la misura cautelare in atto, disponendo che l’arrestato fosse posto agli arresti domiciliari. Si rammenta che, nel rispetto del vigente codice, vige la presunzione di innocenza fino all’ultimo grado di giudizio.
Le attività concluse dimostrano, ancora una volta, quanto sia alta e importante l’attenzione dedicata dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura alla prevenzione e al contrasto del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope.