L’avvocato materano Carmine Ruggi in una nota ricorda Giovanni Malagodi, Segretario Nazionale e Presidente del Partito Liberale Italiano a 30 anni dalla sua scomparsa e invita il Consiglio Comunale di Matera a deliberare l’intitolazione di un luogo significativo della città alla sua memoria. Di seguito la nota integrale.
Il 17 aprile 2021 ricorre il trentennale dalla morte di Giovanni Malagodi Segretario Nazionale e Presidente del Partito Liberale Italiano, certamente uno degli uomini più rilevanti della politica italiana del dopoguerra. Stimato esperto dell’economia e della finanza, con elevato senso del dovere ricoprì nel 1972-73 la carica di Ministro del Tesoro succedendo all’On. Emilio Colombo. Fu Presidente del Senato della Repubblica nel 1987, eletto da un’assemblea parlamentare politicamente avversa, ma profondamente ammirata dalla sua competenza e dal senso democratico di cui era animato, mentre il sistema politico volgeva già alla autodistruzione in pieno regime craxiano. Malagodi, benchè abbia goduto di una lunga segreteria politica del Partito Liberale Italiano, non beneficiò mai dell’auge del favore popolare, – pur essendo portatore di un ideale politico di stampo Einaudiano in economia e di stampo Cavourriano nei rapporti Stato-Chiesa, – per la singolarità del liberalismo italiano di essere partito variegato di singoli, non di massa. – Nella sua lunga azione politica, Egli si misurò con impegno con l’area degli Azionisti, dei Repubblicani e dei Socialdemocratici per la formazione di un grande partito popolare di centro, in considerazione della comune ispirazione democratica e la condivisa visione dell’idea liberale in economia di tali componenti politiche. Tuttavia, la cultura del liberalismo italiano, pur diffusa e trasversale, non consentì mai in Italia la realizzazione di una tale prospettiva politica. Per tali fini Malagodi si distanziò anche dall’idea risorgimentale e dalle tesi liberali di Vittorio Emanuele Orlando e di Benedetto Croce, cui riconosceva l’originalità filosofica, ma non dell’azione politica, che, Malagodi riteneva dover essere rigorosa. Nei momenti dell’esercizio del potere politico Egli cercò invano di introdurre nel Paese una impronta liberale moderna, lontana dal liberismo economico ottocentesco, opzionando il liberalismo sociale dei filosofi europei degli ultimi decenni del novecento, propugnando la propulsione dell’industria, quale fattore di benessere diffuso delle classi lavoratrici, richiamandosi continuamente alla cultura liberale europea, soprattutto inglese. Sostenne la costruzione di quell’Europa Unita auspicata dal Convegno di Messina nel 1957, presieduto dal Ministro Gaetano Martino.- Questa visione liberale fu riconosciuta dal movimento liberale mondiale, nominandolo Presidente dell’Internazionale liberale in cui, nel dopoguerra, si forgiarono le migliori idee per un mondo di libertà e di equità sociale.
In qualche modo, quanto non fu possibile conseguite in Italia dal Partito Liberale, tuttavia fu conseguito dall’idea liberale malagodiana nella costruzione dell’attuale istituzione della Comunità europea, di cui possiamo ritenerci fieri per la certa ispirazione democratica e per la certa applicazione dei principi di libertà economica, non disgiunta dai principi di solidarietà sociale, come è possibile riconoscere nella attuale situazione di pandemia.
Era questa l’idea di liberalismo di Malagodi, che nelle conversazioni private esprimeva profondo apprezzamento per l’opera politica anche dei liberali meridionali quali Cassandro, De Caro, Alessandro Bruni,- antesignano dei liberali lucani, – Giovanni Lebotti, Antonio Andretta, Cimadomo, Luigi Silvano, Giovanni De Novellis, Vito Fabrizio e tanti altri, quasi tutti di ispirazione poco giolittiana e più sociale. Nella visione malagodiana quel liberalismo si coniugava bene con la innata ispirazione di solidarietà e socialità della cultura del sud Italia. Per questa ragione ebbe sempre viva considerazione dei liberali lucani, in continua resistenza con partiti popolari di massa, quali furono la DC e ed il PC.
Tuttavia, ben pochi oggi ricordano Malagodi perché nella politica italiana raramente fu vincente, quanto, invece, lo fu sempre nell’area liberale europea, dei cui effetti oggi usufruiamo come cittadini europei, come dimostrato nel presente periodo di pandemia mondiale.
Appare ovvio, pertanto, proporre al Consiglio comunale di Matera la memoria storica dell’On. Giovanni Malagodi, mediante la intitolazione di un luogo significativo della nostra Città, quale esempio di combattente per le libertà civili e per l’impegno politico profuso per l’affermazione del sistema democratico nel nostro Paese.
Carmine Ruggi
L’Avvocato Carmine Ruggi fu per lunghi anni, tra il 1970 ed il 90, Segretario Provinciale e più volte Consigliere Comunale di Matera e Consigliere Nazionale del Partito Liberale Italiano.
Presidente l’On. Giovanni Malagodi, fu più volte nominato componente delle Delegazioni ufficiali del Partito Liberale Italiano alle sessioni dell’Internazionale Liberale.