Il Tribunale di Matera ha assolto con formula piena Roberto Cifarelli (attuale capo di gabinetto del Comune di Matera), Maria Stella Bruno, ex funzionaria dell’Agenzia del Demanio, Vincenzo Bianco, Pietro Iacovone, già assessore all’ambiente nella giunta guidata dal Sindaco Michele Porcari e attualmente impegnato come dirigente del PD, Mario Giovanni Salerno, imprenditore di Miglionico noto nell’ambiente calcistico locale per aver svolto il ruolo di presidente del Matera e Giuseppe Pepe, ex dirigente dell’Agenzia del Demanio rispetto al procedimento penale nel quale sono stati coinvolti per fatti risalenti al 2003/2004 relativi ad una compravendita di suoli nel quartiere di Serra Venerdì. Nel procedimento penale era coinvolto Angelo Pezzi ma è stato estinto in seguito al suo decesso. La sentenza è stata letta mercoledì 22 maggio 2013 dai giudici del Tribunale di Matera: presidente Giuseppe De Benedictis, a latere Angelo Onorati e Giuseppe Di Giuseppe. Cadute in prescrizione le imputazioni di truffa aggravata e falso ideologico, il pubblico ministero Annunziata Cazzetta aveva contestato agli imputati il reato di associazione a delinquere. Nel 2003 le persone coinvolte in questo processo avevano presentato al Comune di Matera progetti per la costruzione di una scuola e di alloggi nel quartiere di Serra Venerdì su aree demaniali. L’inchiesta fu avviata dalla Guardia di Finanza con il sequestro di documenti presso l’Agenzia del demanio, al Comune di Matera e nelle abitazioni delle persone indagate. Pietro Iacovone e Vincenzo Bianco erano stati accusati anche di turbativa d’asta in relazione ad un appalto del 2006 per la costruzione di nuovi loculi nel cimitero di contrada Pantano.
Nel corso del dibattimento gli avvocati Domenico Morelli per Roberto Cifarelli, Bruno Oliva per Pietro Iacovone e Giovanni Mario Salerno, Carlo Mendicini per Giuseppe Pepe, Leonardo Pinto per Maria Stella Bruno e Angelo Bianco per Vincenzo Bianco hanno dimostrato l’inesistenza di accordi criminosi tra gli indagati e la regolarità della procedura per l’aggiudicazione dei lavori nel cimitero. E’ opportuno ricordare che anche il pm nel corso della sua requisitoria aveva chiesto l’assoluzione degli imputati perchè il fatto non sussiste.
Di seguito le note rilasciate dal sindaco di Matera Salvatore Adduce e da Vito Lupo, vice-segretario regionale PD, rispetto all’assoluzione che ha interessato l’attuale capo di gabinetto del Comune di Matera Roberto Cifarelli (nella foto www.sassilive.it).
Sindaco Adduce su assoluzione Roberto Cifarelli
“L’assoluzione con formula piena da parte del Tribunale di Matera restituisce a Roberto Cifarelli totale serenità per continuare nel difficile lavoro che gli ho affidato”. Lo afferma il sindaco di Matera, Salvatore Adduce che aggiunge: “Sin dal primo momento ho al tempo stesso espresso totale fiducia nel lavoro della magistratura e ho respinto strumentali attacchi invitando Cifarelli a restare al suo posto. Sono molto soddisfatto di aver visto bene. Rinnovo l’invito a tutti coloro che hanno responsabilità nell’Amministrazione comunale ad operare ispirandosi quotidianamente al principio dell’esclusivo perseguimento dell’interesse della comunità”.
Vito Lupo, vice-segretario regionale PD su assoluzione Roberto Cifarelli
Il partito democratico esprime soddisfazione per la decisione del tribunale di Matera di assolvere con la formula piena “il fatto non sussiste” due dirigenti del partito, il Dott. Roberto Cifarelli e il Dott. Pietro Iacovone.
Si tratta di un provvedimento che finalmente rende giustizia a due autorevoli esponenti sui quali non è mai venuta meno la fiducia di tutto il Partito. Fra l’altro la sentenza è il risultato di una precisa richiesta del Pubblico Ministero che ha espressamente proposto ai giudici di procedere alla piena assoluzione di tutti gli imputati perché il fatto non sussiste.
Il Partito Democratico ha sempre avuto fiducia nel sistema giustizia ed è sempre stato convinto che bisogna difendersi “nei” processi e non “dai” processi; infatti emerge chiaramente che i due dirigenti si sono sempre comportati nel rispetto delle norme.
L’auspicio è che ora Cifarelli e Iacovone possano rafforzare ulteriormente il lavoro avviato nell’interesse della collettività sia all’interno del Partito sia all’esterno grazie alla piena serenità che questa sentenza conferisce a loro.
QUESTE PERSONE COME MAI RIESCONO SEMPRE A TROVARE VIA DI FUGA, CI CAPITA AD UNO DINOI COMUNI CITTADINI ONESTI E CON LA PAURA DI FARE UN PASSO SBAGLIATO, ANDIAMO SUBITO IN CARCERE!!! UMMMMAAAAAAA!!! COME LA LEGGE.
Come al solito si pretende di moralizzare la politica con le condanne giudiziarie.
E’ triste constatare che non si ha il coraggio di contrastare politicamente chi riteniamo indegno ed incapace di governare.
SIAMO FELICI DI SAPERE DI ESSERE AMMINISTRATI DA GALANTUOMINI……… OGNUNO RISPONDERA’ ALLA PROPRIA COSCIENZA. ANCHE SE’ E’ UN PO’ CURIOSO CHE AL TRIBUNALE DI MATERA STRANAMENTE I NOSTRI AMMINISTRATORI VENGANO SEMPRE ASSOLTI. CHE LE FANNO A FARE LE INCHIESTE?NON E’ MEGLIO CHE SI ACCERTINO PRIMA …….?
MEDITATE GENTE …MEDITATE. ADESSO CI ASPETTIAMO L’ASSOLUZIONE DEL COMANDANTE PEPE.
ESATTAMENTE NON DIMENTICHIAMO DI QUEI FIGLI DI GENTE UMILE CHE HA DATO LA PROPRIA VITA AL SERVIZIO DI UNO STATO CHE A VOLTE NON CORRISPONDE . ADDUCE AVREBBE FATTO MEGLIO A RICORDARE FALCONE E GLI UOMINI DELLA SCORTA MORTI A CAPACI ,ANZICHE’ ESSERE SODDISFATTO DELL’ASSOLUZIONE DI CIFARELLI .COME SEMPRE BANALE ,COME LA SUA AMMINISTRAZIONE.
ONORE AGLI UOMINI CHE DIFENDONO CON CORAGGIO E DEDIZIONE QUESTO STATO MALATO CHE NON MERITA SACRIFICI UMANI. ADDUCE PER QUESTO CHIEDA SCUSA E SI VERGOGNI.!!!!!!!
Strano….quando la magistratura li scagiona….fa un buon lavoro…quando li condanna la magistratura non fa un buon lavoro.
Dopo tanti anni, bisogna ammettere che la magistratura ha dato ragione ad Adduce e Cifarelli e non a Pedicini e ai finti compagni del PD. Adesso inizia una nuova era.. Ed era ora!!
commenti strumentali da parte di pseudo amministratori… la magistratura non gli ha condannati, ma i cittadini li giudicheranno politicamente ed il giudizio sarà INAPPELLABILE. Non mi fido del tribunale di Matera
che fortuna !!!! miracolati senza aureola pero’.
p’piacer!!
Questa è la giustizia (con la g minuscola) Italiana.
PERSONE CHE HANNO IL PATENTINO NAZIONALE PER I PROPRI AFFARI,QUINDI SONO DEI LADRI APPROFITTATORI LEGALMENTE ABILITATI,E ALLORA BASTA CON QUESTE FARSE ,DOVE QUALSIASI PERSONA SA MA NON HA VISTO NIENTE,E TUTTO CHIARO E LIMPIDO :ANDATE AVANTI VOI CHE A NOI CI VIENE DA RIDERE.
…… senza parole
E la macchina giudiziaria ha impiegato 10 anni per stabilire che il pubblico ministero si era sbagliato? Siamo una piccola città e ci impiegano secoli!
FACCIO SOLO NOTARE CHE ALCUNI REATI SONO ANDATI IN PRESCRIZIONE….CHE E’ DIVERSO DA ASSOLUZIONE!!!!!
noi cittadini ci sostituiamo ai giudici in base ai nostri piacere e convenienze. La sentenza ha detto che sono assolti, mettiamo un punto alla storia e riconosciamo la piena fiducia ai nostri attuali ed ex amministratori.
Finalmente una bella notizia, sono contento per Roberto e Pietro che avranno tanto sofferto per questa inchiesta che non aveva nessuna ragione di esistere.
Dobbiamo iniziare a farla pagare a questi giudici d’assalto che vogliono solo mettere il mostro in prima pagina senza che i loro impianti accusatori siano sostenuti da prove concrete.
CADUTE IN PRESCRIZIONE LE IMPUTAZIONI DI TRUFFA AGGRAVATA E FALSO IDEOLOGICO……………..E QUINDI ASSOLTI
LA giustizia è FATTA
Altrettanto FATTI titoli di giornali e lettori distratti – Leggere e attivare il cervello, please: “Cadute in prescrizione le imputazioni di truffa aggravata e falso ideologico, il pubblico ministero Annunziata Cazzetta aveva contestato agli imputati il reato di associazione a delinquere”.
…quindi (per i lettori irreparabilmente distratti): sono stati assolti dal reato di associazione a delinquere ma non da quelli di truffa aggravata e falso ideologico (che sono stati prescritti). Qualche pezzo grosso del pd locale, adesso, dovrebbe anche fare un bel comunicato sulle “assoluzioni” prescritte di Berlusconi e congratularsi con lui per il lavoro svolto in questi anni.
“L’assoluzione con formula piena da parte del Tribunale di Matera restituisce a Roberto Cifarelli totale serenità per continuare nel difficile lavoro che gli ho affidato”. Lo afferma il sindaco di Matera, Salvatore Adduce.
Difficile lavoro???? Non ho ancora capito qual’è il suo compito!!!!! Vi dovete solo vergognare razza di ladri e malfattori, comunque non vi preoccupate sarà il popolo sovrano a condannarvi alle prossime elezioni.
DOPO 10 ANNI DI PROCESSI GUARDA CASO SONO STATI TUTTI ASSOLTI.
LA GIUSTIZIA ITALIANA E’ LENTA MA QUANDO ARRIVA ALLA FINE ASSOLVE TUTTI.
LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI………………………………………
Ora aspettiamo che passano altri dieci anni per far prescrive i reati degli altri …. ole che giustizia signori.
Da alcuni commenti si denota il grave stato di imbarbarimento sociale e politico di questa città, ormai dominata dal chiacchiericcio, da imbonitori televisivi mistificanti e da giustizialisti a convenienza che condannano a priori in presenza di avvisi di garanzia e continuano a chiedere la pena di morte anche in caso di assoluzioni.Se e quando riuscirete ad avere la responsabilità del governo del territorio, vedremo se sarete capaci di amministrare con efficacia ed onestà; per il momento, cercate di darvi una calmata ed abbiate rispetto della sofferenza e del disagio di coloro che a torto o a ragione subiscono un procedimento penale e delle istituzioni rappresentate, in questo caso, dalla magistratura.
Caro Espedito, sei persona troppo seria per avere dubbi sulla tua onestà intellettuale, ma sei medico e non avvocato…..
l’accusa era di truffa aggravata e falso ideologico a danno della cosa pubblica.
queste accuse di reati per cui erano imputati, sono stati commessi in associazione con altri imputati.
La truffa e il falso ideologico, causa le lungaggini delle indagini e del processo, sono andati prescritti, e, bisogna aggiungere, anche grazie alla legge che Monti ha adottato pochi mesi addietro per “aiutare” Penati e Berlusconi…….
Vi prego tenetevi l’assoluzione perchè vi compete, ma lasciate la morale per l’amor di DIO.
da aggiungere che il processo a carico di CIFARELLI è nato non perchè amministrava la città e quindi per un’errore in una procedura (cosa che può capitare a tutti) ma è stato processato con l’accusa di aver commesso truffa aggravata e falso ideologico da esterno alla pubblica amministrazione cioè – in associazione con altri che nella cosa pubblica ci stavano – avrebbe, secondo l’accusa ritenuta valida dalla Procura- tentato di procurare vantaggi a se stesso……..
Certo l’accusa, causa la prescrizione di legge – non è stato possibile provare, quindi rimane la presunzione di innocenza. Però per chi continua a gestire la cosa pubblica e siede nella stanza dei bottonio del palazzo del comune di matera doveva sentire il dovere morale di farsi giudicare e provare la sua innocenza processuale, non la sua non colvolezza per PRESCRIZIONE.
capisc’ a mè
Egregio Dott. Moliterni,
se avesse letto la sentenza, si sarebbe accorto che i suoi amici non sono stati assolti dalle accuse più gravi perchè è intervenuta la prescrizione. Come lei certamente sa, “prescrizione” significa che l’azione penale non è stata portata a termine perchè è trascorso troppo tempo dalla commissione del reato (e sottolineo reato). E, come lei ben sa, l’imputato può decidere di rinunziare alla prescrizione e affrontare ugualmente il giudizio, per dimostrare pienamente la propria innocenza.
Ecco allora che una presa di posizione come la sua, mi spiace dirlo, dà ulteriormente adito a malevoli pensieri da parte di chi, giornalmente, affronta la vita a mani nude, senza qualcuno che gli guardi le spalle.
Cordiali saluti.
Quindi secondo la sua tesi in Italia non esisterebbe più la presunzione di innocenza ma quella di colpevolezza! Cioè è il presunto autore di un reato che (secondo la sua assurda tesi) deve dimostrare di essere innocente e non l’accusa a dimostrare la colpevolezza!!
Allora, egregio signore, cominci a costituirsi, perchè certamente qualche infrazione l’ha commessa senz’altro!
sono daccordo con il dott. Moliterni, pieno rispetto x chi si è cimentato e si cimenta nell’esperienza della gestione del bene pubblico. Aspettiamo che questi saputeli, affamati di “parassitismo”, scalzino coloro che criticano proprio come hanno fatto quelli che li stanno precedendo.E’ la storia delle generazioni che si confrontano. Cmq se nn sono bastati 10 anni per giungere ad una situazione chiara vuol dire che era difficile inchiodare i presunti “malfattori” forse xchè nn hanno commesso un bel niente di “penalmente” perseguibile, Saluti a tutti
Processo da rifare!!!! La giustizia non è uguale per tutti
Dice Moliterni “si denota il grave stato di imbarbarimento sociale e politico di questa città”.
Piú che imbarbarimento io dire impoverimento che la classe politica lucana ci ha regalato. Ma quale chiacchiericcio, qui la gente non arriva a fine caro Moliterni e Lei parla di sofferenza e disagio di uno come Cifarelli che guadagna piú di 80000 euro all’anno senza aver sostenuto alcun concorso e a carico della pubblica amministrazione da diversi anni, senza aver superato alcun esame.
Senza pudore.
Si vergogni sig. Moliterni
A me fa piacere che sono stati assolti, ma quella che passasempre in second’ordine è la questione morale ed etica. infatti quando nel 2003/2004 successero i fatti entrambi ricoprivano ruoli pubblici uno presidente dell’ente parco e l’altro assessore comunale. non so se è poco. comunque condivido appieno quello che ha scritto “mai sordo”. Ma non sempre la verità processuale coincide con quella storica (nel senso che molte assoluzioni hanno un mero significato processuale). In quei casi bisogna rassegnarsi e … aspettare la giustizia divina!!
Ma la magistratura agisce sempre e solo sotto la spinta emotiva dell’onda del momento come sta accadendo per i rimborsi spese delle regioni e province,non guarda alla personalità’ dell’autore della violazione (presunta) ma punta alla esposizione mediatica facendo di tutt’erba un fascio gettando il pubblico ludibrio sui cittadini più’ esposti per le cariche pubbliche ricoperte e tralasciando di compiere il proprio dovere a difesa degli inermi e per la incolumità’ dei cittadini che è’ la loro precipua attività’ sancita dalla costituzione e per cui hanno totale autonomia ed indipendenza non riscontrabile in nessuna altra magistratura.
Leggendo molti commenti, non posso fare a meno di notare che, nonostante molti siano pronti a rimarcare la netta differenza fra assoluzione e prescrizione, queste stesse persone tendono a sorvolare sulle implicazioni della frase, giustamente evidenziata, “anche il pm nel corso della sua requisitoria aveva chiesto l’assoluzione degli imputati perché il fatto non sussiste.” Questo periodo, signori, significa che perfino l’organo che ha l’obbligo di esercitare l’azione penale e, conseguentemente, “mandare in galera” la gente, si è reso conto del proprio errore e ha affidato la questione al magistrato giudicante, il quale, ovviamente, non è così incommensurabilmente cieco da emanare una sentenza di condanna perfino contro il parere di chi, in un primo momento, tale condanna l’aveva cercata (e che aveva condotto le indagini per ottenerla).
Se il vostro ideale di giustizia consiste nel condannare i politici in quanto tali, argomentando con tristissime e del tutto inopportune osservazioni sullo stipendio dei suddetti, “argomentazioni” sul quale riterrei fin troppo degradante soffermarmi, non posso che tirare un sospiro di sollievo, signori, al pensiero che voi non siete magistrati. Il diritto, specie quello penale, si compone di LEGGI e FATTI. Le opinioni, politiche o semplicemente dettate da triti e ritriti luoghi comuni, vanno bene per le conversazioni informali e per i salotti televisivi (che notoriamente contengono meno fatti di un volume di frenologia), non per i giuristi.