Tribunali, De Filippo: “Ministro non ha esercitato correttamente delega”
“Non sono state tenute in conto le situazioni di orografia e infrastrutture previste dalla legge. La Basilicata ha diritto a deroga e continuerà a battersi nell’iter parlamentare”
“Il Ministro Paola Severino non ha esercitato correttamente la delega conferitale dal Parlamento nel predisporre il decreto di riordino dei tribunali tenendo conto delle condizioni orografiche e di dotazione dei servizi, così come era espressamente stato previsto nella legge. Per questo con durezza chiediamo che nei passaggi parlamentari che il provvedimento dovrà ora fare nelle commissioni parlamentari e poi, nuovamente, a Palazzo Chigi tale incongruenza sia rilevata e corretta per quel che riguarda la Basilicata dove è impossibile non riscontrare le condizioni per la deroga prevista. E per questa azione, recuperando uno spirito unitario che pure in qualche momento sembra essere stato in forse, contiamo di poter contrastare l’arroccamento che il governo sta mostrando su questa materia e su altre, prima tra tutte la sanità, non solo sull’azione di tutti i nostri parlamentari, ma anche delle forze politiche nazionali che la congiunta azione delle rappresentanze istituzionali lucane riuscirà a mobilitare”. E’ il commento del presidente della Regione Vito De Filippo alla notizia del provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri. Lo stesso De Filippo ha anche interessato della questione il segretario nazionale del Pd Bersani in visita in Basilicata.
Tribunale, Benedetto: “Non convincenti argomentazioni Ministro Giustizia”.
“Sarà pure un provvedimento epocale, come lo definisce il Ministro alla Giustizia Severino, quello che sopprime tutte le sezioni distaccate di Tribunale, tra le quali gli Uffici di Pisticci, oltre ad una cinquantina di Tribunali, ma non per questo giustificato e con motivazioni convincenti e tanto meno condivisibili”: è il commento del vice presidente del Consiglio Regionale Nicola Benedetto (IdV) aggiungendo che “di epocale ci sarà la negazione del diritto alla giustizia in tempi ragionevoli e con costi contenuti”.
“Non è sufficiente ridisegnare la geografia giudiziaria del Paese come se si trattasse di procedere ad un semplice disegno di confini amministrativi se poi, come nel caso della sezione di Pisticci – aggiunge – non si tiene in debita considerazione la produttività in ordine alle sentenze nel civile e nel penale e un altro fattore non certo irrilevante: il Tribunale di Matera non è in grado di assorbire l’attività giudiziaria che gli sarà trasferita da Pisticci. Devono pertanto prevalere argomentazioni di carattere giuridico e costituzionale per condizionare il Governo ad approfondire i temi dell’attuale sistema giudiziario regionale che più che di deroghe ha bisogno di approfondimenti e valutazioni non formali”.
Nel ricordare di aver presentato una mozione approvata all’unanimità in Consiglio, con il riferimento anche ai Tribunali di Melfi e di Lagonegro, a sostegno del pacchetto di proposte emerse del Comitato Tribunale di Pisticci per “salvare” gli Uffici Giudiziari dalla scure dei tagli del Ministero”, Benedetto ribadisce “la necessità di affermare il principio di diritto di prossimità della giustizia che può essere realmente garantito solo con la permanenza del Tribunale sul territorio, un presidio giudiziario imprescindibile per il territorio,.
La battaglia non è ancora persa e – continua il vice presidente del Consiglio – il provvedimento del Governo sollecita un’iniziativa più incalzante degli enti locali del Materano sostenuta da Regione e parlamentari. Anche l’idea di valutare la possibilità di istituire a Matera una sezione distaccata della Corte di Appello in modo da accrescere l’attività degli Uffici Giudiziari del capoluogo da alleggerire proprio attraverso il Tribunale di Pisticci, che diventerebbe ancor più insopprimibile, merita grande attenzione. In sostanza, è fortemente intelligente la strategia che punta a togliere ogni “pretesto” alla chiusura degli uffici di giustizia nel Metapontino che come tutti i cosiddetti piccoli tribunali – spiega Benedetto – rappresentano in molte zone del Paese, soprattutto al Sud, la presenza di un indispensabile presidio dello Stato di prevenzione, di legalità e di giustizia al fine di fronteggiare il fenomeno della piccola e grande criminalità. Di qui la mia piena solidarietà agli Avvocati che da tempo stanno manifestando il proprio dissenso sostenendo il diritto dei cittadini a tempi certi per l’amministrazione della giustizia che la soppressione dei tribunali cosiddetti minori, in gran parte simboli di efficienza, funzionalità nonché virtuosità, non è in grado di garantire ed al contrario produrrebbe nuovi guasti sociali”.