La Basilicata è la Regione con il più complicato tra orografia e demografia, per cui appare non solo ben motivata, ma addirittura indispensabile, la richiesta di una singola deroga che consentirebbe di mantenere attive tutti gli attuali servizi di Giustizia. Un territorio ampio e montuoso su cui vive una media di 58 persone per chilometro quadrato in caso di soppressione di un tribunale finirebbe col rendere più costosi in termini sociali ed economici gli sforzi per garantire l’amministrazione della Giustizia con meno sedi.
Questa è la linea che i rappresentanti istituzionali della Basilicata ad ogni livello (Regione, parlamentari, Upi, Anci e Ordini forensi) e di ogni estrazione politica hanno deciso di portare avanti congiuntamente a difesa dei Tribunali di Lagonegro e Melfi e della Sezione staccata di Pisticci nel corso dell’incontro convocato dal Presidente De Filippo nella sede romana della Regione Basilicata proprio per pianificare quella battaglia che, aveva spiegato lo stesso De Filippo in Consiglio regionale, avrebbe trovato il suo clou nei passaggi parlamentari del provvedimento governativo che riordina il sistema giudiziario italiano.
Nel corso dell’incontro è stato ribadito che la soppressioni di sedi giudiziarie in Basilicata finirebbe non .col produrre un risparmio, ma solamente con lo spostare costi dalla Pubblica amministrazione ai cittadini.
All’incontro hanno partecipato il senatore a vita Emilio Colombo, i senatori lucani Maria Antezza, Filippo Bubbico, Guido Viceconte, Carlo Chiurazzi, Egidio Digilio e Cosimo Latronico, il deputato Salvatore Margiotta, il presidente dell’Upi e della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, i sindaci di Lagonegro, Domenico Mitidieri, e Melfi, Livio Valvano e i presidenti degli ordini forensi lucani.