I militari della Guardia di Finanza di Martina Franca hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, una delle quali in carcere e sette ai domiciliari, nei confronti di 8 persone responsabili di una truffa in danno di un uomo centenario residente in Calabria. Le indagini sono state coordinate dal maggiore Arturo Boccuni.
Il provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Taranto, Giovanni Caroli, rappresenta l’epilogo di indagini coordinate efficacemente dalla Procura della Repubblica jonica sul conto di una persona residente in provincia di Bari. Quest’ultima, producendo falsa documentazione, avrebbe aperto un conto corrente presso un Ufficio Postale della provincia di Taranto a nome della vittima centenaria, ignara di ciò, utilizzando sue firme falsificate che sarebbero state apposte su una serie di atti al fine di poter riscuotere illecitamente polizze assicurative sulla vita a lei intestate per un valore di 650 mila euro.
Tutto inizia nel 2019, a Martina Franca, quando alla filiale 4 viene aperto un conto corrente intestato a un anziano, quasi centenario, a sua insaputa. Una volta aperto il conto avrebbero avviato una pratica di rimborso di una polizza assicurativa stipulata con Intesa San Paolo Vita Spa, per un valore di 637 mila euro. L’anziano, al quale erano arrivate le lettere di avvio del procedimento, aveva chiesto spiegazione al direttore della filiale, il quale gli avrebbe suggerito di non tenerne conto.
In carcere è finito Pietro Giuseppe Mastrangelo, 65 anni, di Putignano, ritenuto il principale responsabile della truffa. Ai domiciliari sono finiti: Cataldo Pentassuglia, 50 anni, di Castellaneta, ex direttore di due uffici postali di Martina Franca, l’ex direttore della filiale di Intesa San Paolo, Roberto Michele Di Dio, 57 anni, di Policoro, Giovanni Dipierro, 57 anni, di Bari, Ruggiero Decorato, 46 anni, di Barletta, Francesco Convertino, 47 anni, di Putignano, Giovanni Frau, 66 anni, di Serrenti. Gli indagati sono dodici.
L’importo di tali polizze sarebbe poi stato subito suddiviso e veicolato su altri conti correnti intestati a persone pluripregiudicate, originarie della provincia barese, le quali, a loro volta, avrebbero effettuato ulteriori bonifici bancari in favore di ulteriori soggetti, anche su conti accesi presso istituti di paesi esteri. Tale illecita attività sarebbe stata posta in essere grazie anche al coinvolgimento del direttore del predetto Ufficio Postale nonché di un dipendente bancario dell’istituto di credito presso il quale erano state poste in essere le polizze assicurative.
Il provvedimento giudiziario adottato ha disposto altresì il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie facenti capo alle suindicate persone, fino alla concorrenza dell’importo di 650 mila euro.
Si procede per le ipotesi di reato di truffa, ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio nell’ambito del procedimento penale che pende nella fase delle indagini preliminari. Per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove interverrà sentenza irrevocabile di condanna.
L’operazione, resa possibile grazie all’incisivo impulso della Procura di Taranto nonché al proficuo scambio informativo con gli organi collaterali di diversi paesi esteri, attuato tramite il II Reparto del Comando Generale, testimonia il costante impegno della Fiamme Gialle tarantine nel salvaguardare la sicurezza economico-finanziaria dei cittadini ed in particolare di quelli più vulnerabili, spesso facili prede di persone senza scrupoli.