Truffa per 1 milione 260 mila euro a 12 correntisti della Banca Popolare di Puglia e Basilicata, arrestato ex direttore filiale di Irsina nell’operazione di Carabinieri e Guardia di Finanza. Sequestrati ristorante nei Sassi di Matera, due immobili, auto e conti correnti, titoli e cassette di sicurezza
Sono dodici i correntisti truffati della filiale di Irsina della Banca Popolare di Puglia e Basilicata di Irsina. Le loro denuncie hanno fatto scattare le indagini da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Matera, indagini concluse con l’esecuzione nella notte scorsa di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Michele Lolaico, ex direttore della Banca Popolare di Puglia e Basilicata, filiale di Irsina, in provincia di Matera, accusato di truffa aggravata, appropriazione indebita, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
L’operazione, che ha visto impegnati 50 tra Carabinieri e Finanzieri, ha portato anche al sequestro di un noto ristorante situato nei Sassi di Matera (“19^ Buca”), due immobili situati a Irsina, un’autovettura e tutti i conti correnti, dossier titoli e cassette di sicurezza riconducibili all’indagato.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera e condotte in perfetta sinergia dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Matera, dalla Compagnia dei Carabinieri di Tricarico e dall’Aliquota Carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria.
I particolari dell’operazione sono stati illustrati dalla Procura della Repubblica di Matera, alla presenza del Procuratore della Repubblica, Pietro Argentino e dei vertici provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza.
Il provvedimento nasce da un accertamento ispettivo effettuato nel novembre 2017 da funzionari della Banca Popolare di Puglia e Basilicata nella filiale di Irsina poiché sono emerse gravi anomalie nella gestione di conti e titoli azionari da parte del direttore pro-tempore, Michele Lolaico.
Nel corso dell’ispezione Michele Lolaico si allontanava repentinamente dalla filiale facendo temere che potesse mettere in atto azioni auto-lesionistiche sulla propria persona.
Una volta appurato che il suo allontanamento era stato determinato soltanto dal timore di incorrere in un provvedimento restrittivo della libertà personale, le verifiche investigative consentivano di accertare che lo stesso, per un ventennio, approfittando del suo ruolo dirigenziale della filiale e della fiducia riposta dalla clientela, spesso persone anziane, residenti a Irsina, ha potuto agire indisturbato sulla gestione contabile della filiale, sottraendo circa 1 milione 260 mila euro dai conti di numerosi clienti, mediante la simulazione di investimenti in polizze assicurative rilevatesi poi inesistenti e riscattando premi di polizze inesistenti ad insaputa dei reali beneficiari, facendo transitare in prima battuta le somme in esame su conti correnti di ignare persone e fornendo ai clienti truffati documenti ideologicamente falsi sulla loro situazione finanziaria, approfittando della loro inesperienza e anche della loro età avanzata e della fragilità che connota tale fase della vita.
Gli accertamenti hanno consentito di ricostruire il meccanismo truffaldino e appropriativo messo in atto in maniera indisturbata da Michele Lolaico, consentendo di accertare che lo stesso, in modo disinvolto quanto spregiudicato aveva sottratto ingentissime somme di denaro, in parte risultate confluite nell’attività di ristorazione formalmente intestata al figlio, ma di fatto gestita dallo stesso, senza alcun segno di ravvedimento.
Dopo la denuncia formalizzata dai vertici della Banca nei suoi confronti, si è sottoposto su sua richiesta ad un interrogatorio fornendo una versione edulcorata delle sue manipolazioni di conti e indicando, a giustificazione, il crollo della borsa che l’avrebbe indotto, per non deludere i clienti, a sottacere circa le perdite finanziarie degli investimenti e in alcuni casi, ad integrare le stesse perdite con il suo denaro.
Si è accertato, invece, che faceva ciò con somme prelevate da altri conti di ignari clienti, che neppure sapevano di aver investito in azioni. I laboriosi accertamenti contabili condotti dagli inquirenti hanno invero consentito di dipanare una incredibile ed inestricabile attività manipolatoria di conti e depositi finalizzata esclusivamente all’appropriazione indebita di somme di denaro, con cui indisturbato l’allegato ha inteso supportare un tenore di vita di gran lunga superiore alla sua situazione reddituale. Le complesse indagini svolte sono consistite nell’acquisizione di denunce, di sommarie informazioni, di documentazione bancaria e notarile, di verifiche incrociate, le cui risultanze sono confluite nei capillari e analitici accertamenti finanziari che hanno consentito la ricostruzione di incredibili vicende truffaldine e di indebite appropriazioni che, in buona sostanza, gli hanno consentito di lucrare somme complessive pari a 1 .260.670 euro dei quali è stato possibile contestare solo la somma di 777.453 euro per fatti riferibili ad annualità successive al 2012. Sono dodici i correntisti oggetto delle attività illecite poste in essere dall’indagato che hanno presentato formali denunce.
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it) e dell’intervento dei Carabinieri nella Banca Popolare di Puglia e Basilicata a Irsina.