Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di truffe e una decina di truffe tra tentate e consumate ad anziani ultrasettantenni due napoletani, Umberto Evangelista, classe 1988 e Giovanni Marino, classe 1961, sono stati arrestati nell’operazione congiunta eseguta dalla Squadra Mobile della Questura di Matera e dai Carabinieri della Compagnia di Tricarico e del nucleo investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Matera. Marino ha precedenti per associazione a delinquere, Evangesista per truffa. Entrambi sono stati trasferiti nel carcere di Napoli.
I particolari dell’operazione giudiziaria sono stati illustrati in mattinata nel corso di una conferenza stampa nella sala riunioni della Procura della Repubblica di Matera dal Procuratore di Matera, Pietro Argentino, affiancato dal vice questore della Polizia di Stato, Fulvio Manco e dal capitano della Compagnia dei Carabinieri di Tricarico, Antonio De Rosa.
L’episodio decisivo per gli arresti è avvenuto alle 11.55 del 9 maggio scorso fa quando una signora di 75 anni di Garaguso ha ricevuto la telefonata di un sedicente nipote che annunciava l’arrivo a breve di un correre che avrebbe consegnato un computer. Per questa consegna la donna avrebbe dovuto versare 3500 euro. La signora si è insospettita e ha chiamato le forze dell’ordine, che hanno permesso di arrestare Umberto Evangelista e Giovanni Marino. Evangelista aveva un telefono cellulare con tutti i nomi di persone residenti della provincia di Matera da contattare ovviamente per mettere a segno truffe di questo genere. Qualche giorno prima la truffa era andata a segno a Salandra con le stesse modalità. Un corriere alto e robusto con un cappello con visiera e occhiali e una borsa a tracolla aveva consegnato un pacco ad una anziana signora già contattata da un sedicente nipote. Dopo aver pagato la somma di 3500 euro la signora anziana aveva aperto il pacco ritrovando all’interno due pacchi di riso di marca Vignola. Il corriere, secondo quando dichiarato dalla signora truffata e da testimoni, aveva raggiunto l’abitazione con un Renault Kangoo targato CB 336 Dx, nella disponibilità di Giuseppe Marino, anche lui arrestato dalle forze dell’ordine. Nell’abitazione di uno due arrestati sono stati ritrovati gli scontrini relativi all’acquisto del riso, i pacchi in cui venivano inseriti per le consegne e il nastro adesivo per imballarli. Gli scontrini erano relativi ad un supermercato di Torre Maggiore, in provincia di Foggia, dove si presume siano state messe a segno altre truffe da parte dei soggetti arrestati. Le forze dell’ordine ricercano anche un altro uomo che metteva l’auto a disposizione e che ricopriva la funzione di palo durante la consegna del pacco alle signore truffate e il sedicente nipote che effettuava le telefonate da Napoli utilizzando cellulari intestati ad extracomunitari sconosciuti al CED. Gli arresti sono stati eseguiti dopo aver acquisito dati, riconoscimenti fotografici e riscontri sulla targa del veicolo segnalato per la consegna dei pacchi e perquisizione nell’abitazione di uno dei due arrestati. Le truffe avevano già fruttato una cifra complessiva di 8 mila euro. Oltre ad Oliveto Lucano e Salandra in cui era stato richiesto il pagamento di 3500 euro il 23 maggio scorso, altre truffe sono state messe a segno quest’anno a Grassano, sempre il 23 maggio e altre tre a Matera, il 15 e 17 maggio e il 27 luglio scorso, con la richiesta di cifre inferiori ma comunque importanti. In particolare nell’ultima truffa consumata a Matera i malviventi avevano preso di mira una signora di 82 anni impossibilitata alla deambulazione.
Michele Capolupo
Truffe ad anziani a Matera, SPP: “Intensificare attenzione”
La “truffa del pacco” sventata dalla Procura della Repubblica di Matera attraverso un’indagine congiunta Carabinieri e Polizia deve riaccendere l’attenzione di istituzioni e cittadini per mettere i nostri anziani al riparo da ogni odioso tentativo di sottrarre soldi e sottoporli a vessazioni di ogni tipo.
A sostenerlo è il presidente di “Una Nuova Italia-Basilicata”, nonché segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Aldo Di Giacomo ricordando che durante la stagione estiva si era verificato un altro raggiro particolarmente diffuso sempre ai danni di anziani: quello del finto incidente stradale. Si telefona alla persona prescelta (quasi sempre donna) comunicando che il nipote ha subito un incidente stradale ed ha bisogno di assistenza legale per “evitare il carcere”. L’organizzazione della truffa viene completata, per conferma, da una seconda telefonata di uomo che si spaccia per carabiniere per poi passare a casa dell’anziana a “recuperare” un acconto per spese legali. Purtroppo quanti si dedicano alle truffe contro le persone più deboli studiano bene ogni forma di raggiro.
All’interno della nostra campagna denominata “vittime e carnefici” abbiamo attuato – aggiunge – una serie di iniziative a tutela delle fasce più deboli che è da sempre uno dei compiti che le forze dell’ordine assolvono con particolare attenzione per la difesa delle vittime e la lotta, senza risparmio di energie, agli autori di tali reati. L’invito – si aggiunge nella nota – è di prestare molta attenzione alle telefonate di sconosciuti e di consultare sempre un familiare, di avvisare le forze dell’ordine e quindi di sporgere denuncia.
Ci aspettiamo adesso – dice Di Giacomo – che la “linea dura” annunciata dai Ministri all’Interno Salvini e alla Giustizia Bonafede nei confronti di quanti si occupano esclusivamente di truffare i nostri anziani, oltre che nei confronti degli autori di violenze, sia confermata nei fatti con provvedimenti urgenti in due direzioni: più prevenzione ed assistenza (campagna di informazione, uomini e mezzi), pene più severe. C’è innanzitutto un vuoto legislativo da colmare. Il costante aumento contando sulla solitudine degli anziani, del reato di truffa e la particolare aggressività verso le fasce più esposte come le persone anziane, come purtroppo accade troppo spesso in centri di assistenza per anziani e disabili, devono indurre a riflettere sulle legislazioni che altri Paesi Europei hanno adottato per cercare di contrastare questo fenomeno. Da noi invece, in caso di fermo dei malviventi, niente misure cautelari in carcere per pene detentive non superiori a 3 anni: in buona sostanza, truffatori quasi sempre a piede libero. Dunque pene più severe per gli autori di reati contro le persone anziane. Noi proponiamo in proposito l’introduzione del reato di “anzianicidio” nei casi di violenze e uccisioni.
ù
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)