I Carabinieri della Compagnia di Senise (Potenza) hanno arrestato in flagranza di reato un 26enne, di origini marocchine, residente nel paese lucano, responsabile di maltrattamenti contro familiari, minaccia e resistenza a un Pubblico Ufficiale.
Il giovane, già nelle prime ore del pomeriggio di lunedì scorso, 1 marzo, all’interno della propria abitazione, per futili motivi, ha aggredito la consorte, 19enne, anch’ella di origini marocchine, costringendola ad allontanarsi dall’abitazione.
La donna, provata per quanto accaduto, ha trovato rifugio presso la locale Stazione Carabinieri di Roccanova, dove è stata accolta dai militari che, nel frattempo, hanno acquisito una serie di informazioni utili a ricostruire quanto stesse accadendo.
Nella circostanza, gli operanti hanno fatto in modo che la vittima venisse sottoposta alle cure di un medico del luogo, il quale le riscontrava ferite al volto e al corpo guaribili in alcuni giorni.
Nel mentre tutto ciò avveniva, il marito della giovane, a bordo della propria autovettura ed in evidente stato di agitazione, ha raggiunto l’aera esterna alla Caserma, asserendo di voler aspettare l’uscita della coniuge dal presidio poiché intenzionato ad investire lei e il padre della stessa che, nel frattempo, aveva raggiunto quel Comando per poterla portarla via da Roccanova.
All’invito rivolto dai militari di desistere nel proprio intento e allontanarsi, l’uomo si spostava solo di poche centinaia di metri, fermandosi all’altezza di un dirupo, dove minacciava di lanciarsi nel vuoto.
I Carabinieri, dopo averlo raggiunto, con fatica sono riusciti ad afferrarlo ed evitare che la situazione degenerasse ulteriormente, sebbene, nel contempo, il soggetto tentasse di divincolarsi sino a sferrare dei calci all’indirizzo dei militari.
Nonostante stessero fronteggiando tale impeto, quest’ultimi di lì a poco hanno bloccato il 26enne, il quale, all’esito degli accertamenti, è stato tratto in arresto.
L’accaduto costituisce ulteriore opportunità per suggerire che situazioni del genere vengano immediatamente segnalate al Numero Unico di Emergenza 112 dell’Arma o alle Stazioni Carabinieri capillarmente distribuite sul territorio, al fine di consentire di predisporre interventi risolutivi, tali da evitare ulteriori e più gravi conseguenze, in particolar modo a tutela delle vittime.