A quando il nuovo Statuto regionale?
Caro De Filippo,
leggo che ti sei preso le congratulazioni di Renato (Brunetta). Non so fino a che punto puoi essere contento. Io volentieri le avrei respinte al mittente. So che ti sei spesso dichiarato soddisfatto dell’avvento del federalismo, che costituirebbe – hai detto più di qualche volta – una occasione storica (quanti abusi si commettono in nome della storia!). Io, però, non ne sono mai stato convinto. E sai perché? Perché è cosa voluta da Bossi e, quindi, non può essere favorevole al Sud, a te, a me. Del resto, te ne stati accorgendo, visto che, a partire dal prossimo gennaio, vedremo drasticamente ridotti i mezzi di trasporto, in una regione spoglia di infrastrutture, oltre che molti servizi sanitari e scolastici. La provincia di Potenza, notoriamente fredda, mi risulta che abbia ridotto di due ore il riscaldamento delle aule!
So anche che arrivano molti euro dal petrolio e molti euro dall’Europa; ma è anche vero che non si crea un solo posto di lavoro in più. Anzi, si legge che fra nuovi disoccupati e nuovi cassintegrati (oltre 8.000, secondo i calcoli della UIL!) i lucani continuano ad emigrare (finché, naturalmente, Bossi li vorrà). Né puoi dire, come mi sembra di aver letto, che il problema della Basilicata è quello del sovrappopolamento
Certo molte cose non dipendono da te. Da te dipende, però, che si risparmi sugli Assessori esterni, su cui non ci hai voluto ascoltare. Vuoi fare la prova a vedere e a dirci, eliminando gli Assessori esterni, quanto si risparmierebbe a favore dell’ospedale di Tinchi e della chirurgia di Tricarico, che tu e la Giunta state lasciando morire nel freddo e nelle piogge d’autunno? Anzi nel freddo e nella pioggia, a Tinchi, state lasciando deperire (speriamo non morire) i manifestanti, esattamente come stavano facendo a Brescia con gli extracomunitari saliti sulla gru. Però, i leghisti di Brescia hanno provveduto. Ma da noi?
Una cosa, tuttavia, dovresti fare, che, a mio parere, è possibile fare senza chiedere permessi a nessuno. Solo che lo si voglia. Te lo chiedo, come CIACP, e come ex consigliere regionale, per l’ennesima volta. Mi riferisco allo Statuto di cui la Regione Basilicata, forse unica in Italia, è ancora sfornita. Dallo Statuto, non c’è bisogno che te lo dica, dipende tutta la vita della Regione e dipendono limiti e possibilità di intervento, oltre che una nuova legge elettorale, che eviti l’assurdo di una Regione che, attualmente, elegge il suo Presidente in contrasto con lo statuto vigente, risalente al 1970.
In occasione delle manifestazioni del 40° della Regione, della elaborazione di uno schema di Statuto fu incaricato l’on. Giampaolo D’Andrea; ma, a distanza di vari mesi, non è dato conoscere che cosa finora è stato partorito. Non serve che io dica la mia opinione, cioè che, a mio parere, è essenziale che si riconfermi la centralità del Consiglio Regionale, di cui il Presidente della Giunta (e non Governatore, brutta parola che fa pensare a uomo accigliato e rabbioso, almeno quanto Brunetta) sia emanazione. Né serve che io dica che vanno esclusi gli Assessori esterni, che tanto costano e servono solo far quadrare conti spartitori fra partiti e correnti di partito. Mi aspetto una risposta da te, ma anche dall’on. D’Andrea, che stimo persona sensibile e attenta, sicuramente aperta alla democrazia e alla più ampia partecipazione. Insomma, a che punto siamo? A che punto è l’on. D’Andrea? Quanto dobbiamo ancora aspettare per sapere che cosa può e deve fare la Regione, soprattutto ora che si va verso il nefasto federalismo?
Con fiducia.
Giuseppe Pace
Presidente del CIACP