Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ispra, la produzione dei rifiuti in Basilicata è passata dalle 237.261 tonnellate del 2004 alle 228.215 del 2008. La produzione procapite è passata dai 398 kg del 2004 ai 386 del 2008.
La Basilicata è la regione italiana che fa registrare il più basso tasso di produzione procapite di rifiuti ma i materia di trattamento dei rifiuti per quanto riguarda la raccolta differenziata, con una percentuale di poco superiore al 9 per cento è al terzultimo posto.
Il 73 per cento dei rifiuti finisce in discarica, la restante parte viene incenerita
Tutto questo a detta dell’Ispra il guaio è che i nostri amministratori stanno seduti su di una polveriera e non se ne accorgono.
La provincia di Matera godeva di una situazione di instabile operosità. Con le schede di fattibilità predisposte per il nuovo impianto di compost da realizzare a Matera e per l’impianto di biostabilizzazione da realizzare a Colobraro.
C’era ancora un po’ di spazio nelle discariche una buona raccolta differenziata era partita sia a Matera Città, con tutti i problemi di avvio, sia in altri centri della provincia, Montalbano e la fascia costiera. Per la Provincia di Potenza che punta alle stazioni di trasferenza (impianti nel quale è convogliato il rifiuto indifferenziato da inviare successivamente al trattamento di selezione) appare evidente come quel piano pur essendo stato varato nel 2008 è sbagliato si mira cioè attraverso i sovvalli ad incenerire i rifiuti o male che vada all’ampliamento delle discariche.
E’ esattamente quello che sta succedendo, solo che Fenice, con tutti i suoi problemi e sui qual non è stato fatto chiarezza, lavora al massimo della produzione; l’inceneritore di Potenza, riverniciato, è un vecchio rottame che difficilmente potrà inquinare l’aria della città; le vecchie discariche non sono state messe in sicurezza anche quando ci sono le risorse; si da autorizzazione per nuove discariche- Senise, Atella- senza adeguati rilievi idrogeologici ed il percolato vecchio e nuovo scorre a volontà e la magistratura è impegnata a sequestrare un po’ qui in po’ lì.
Il tour della monnezza è stato ampliato a dismisura perché la discarica di Pallareta, che serve Potenza si è esaurita, in parte è sottosequestro ed il suo ampliamento è divenuto impossibile perché Regione e Provincia di Potenza hanno chiesto il Piano di Caratterizzazione. Il Comune di Potenza ha fatto ricorso al TAR che lo ha rigettato.
Occorre muoversi, rapidamente su due fronti:
Uno che riguarda il Capoluogo di Regione e l’altro tutta la Regione.
-Si nomini il Sindaco di Potenza, che più di una volta ha dimostrato ampie capacità manageriali, Commissario per la gestione dei rifiuti della città e dell’area.
-Si sciolga l’Acta ,inutile carrozzone, che serve a pagare un Consiglio amministrazione che costa oltre un Meuro l’anno.
-Si faccia un contratto con una società specializzata nella gestione dei rifiuti, ce ne sono di quelle che operano nel settore da oltre 40 anni e conoscono la materia.
-Si valuti, con responsabilità, le figure professionali e il numero delle stesse di cui la società ha bisogno per sviluppare un servizio efficiente ed impostato al rigoroso contenimento dei costi
Notizie di stampa riportano come sempre,il Sindaco Santarsiero e non già l’Acta, abbia preso contatti con il Conai per tentare di far partire una qualche raccolta differenziata entro Giugno; tutto questo dimostra come sia inutile tenere un carrozzone che produce solo costi.
-Si dia, inoltre, al commissario dell’Ato unico appena insediato la facoltà di sostituirsi ai Comuni, grandi come un condominio, ed organizzare in maniera organica la raccolta differenziata.
Va data priorità al porta a porta serio e non già a quanto stiamo assistendo specie nell’area potentina che pur in presenza di un porta a porta si seleziona umido e multimateriale.
La multimaterale non può essere definita raccolta differenziata poiché non è finalizzata al recupero a freddo dei materiali, bensì all’incenerimento ed è una trappola in cui cittadini rischiano di pagare ancora di più la TARSU.
L’esempio è il comune di S. Angelo le Fratte dove pare ci sia il rischio di vedere triplicato il costo della Tarsu. dopo che è partita una strana differenziata porta a porta.
Questo significa che si lavora per futuri impianti d compostaggio e per gli inceneritori e, quando questi non ce la fanno più, per la discarica e non già per il virtuoso riutilizzo dei rifiuti.
E’ su queste cose che il governo De Filippo, appena insediato, deve confrontarsi in maniera seria e professionale, le risorse, in buona parte, esistono; mancano di certo le professionalità in una Regione abituata a disegnare figure professionali più sulla appartenenza che sulla valenza.
Per una volta si faccia un salto qualitativo ed in tempi rapidissimi.
Ci si muove, invece, con un ennesimo Osservatorio e Comitato di Indirizzo.
La Regione Basilicata e particolarmente il Dipartimento all’Ambiente è pieno di Osservatori tanto da sembrare una torre di controllo e di una cartellonistica fiorente fornita da appositi Comitati di Indirizzo.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Come si usa dire ci si è incartati con niente.
Basta semplicemente operare. E’ tanto difficile?
Davvero dobbiamo attendere il Bertolaso di turno?
Adesso che è in forte ribasso sarebbero ben lieti di offrircelo.
Almeno se ci è permesso scegliere è preferibile Zamberletti che è una nostra vecchia conoscenza e non operò male.
Pio Abiusi