Oggi tutti i produttori di bitume della Basilicata, con adesioni anche in Puglia e in Campania, hanno aderito alla giornata di fermo totale degli impianti di conglomerato bituminoso.
Ha riscosso grande successo, dunque, la manifestazione organizzata dall’Associazione Bitumisti che fa capo all’API di Matera, per protestare contro l’aumento dei prezzi delle materie prime e la mancanza di un equo sistema di revisione che garantisca dalle oscillazioni dei prezzi.
Dopo avere incontrato ieri, presso la sede dell’API, l’assessore regionale alle Infrastrutture Innocenzo Loguercio, oggi gli imprenditori sono stati ricevuti dal presidente della Regione Vito De Filippo, negli uffici della presidenza di Matera.
I manifestanti, guidati dai presidenti dell’API Nunzio Olivieri e dell’Associazione Bitumisti Claudio Nuzzaci, hanno consegnato a De Filippo un documento completo di rivendicazioni e proposte.
Esternando un malessere che non riguarda solo i produttori di bitume, ma che si estende più in generale a tutto il settore dell’edilizia, gli imprenditori hanno dapprima tracciato un’analisi dell’andamento dei prezzi e delle ripercussioni che ne derivano per il comparto. Successivamente hanno presentato delle proposte sia di modifica del sistema normativo, chiedendo alla Regione di intervenire presso il Governo centrale, sia di interventi di stretta competenza regionale.
L’adeguamento del Prezzario alla realtà del mercato, l’accompagnamento per tutti i progetti di un plafond di risorse per garantire le imprese dalle eventuali oscillazioni dei prezzi e nel caso in cui trascorra troppo tempo tra l’aggiudicazione dell’opera e l’inizio dei lavori, l’inserimento nei capitolati di gara dell’obbligo delle certificazioni sui materiali, pretendendo che le stazioni appaltanti effettuino i controlli e le verifiche.
Alla manifestazione odierna seguirà un periodo ben più lungo di fermo, eventualmente esteso alle regioni limitrofe, con interruzione prolungata delle forniture del bitume e consequenziale blocco dei lavori di pavimentazione stradale.
Un blocco del genere, inoltre, potrebbe anche avere l’effetto di far scendere i prezzi, atteso che il bitume, scarto della lavorazione del petrolio, si accumulerebbe nei depositi delle grandi aziende petrolifere.
Molinari (Sezione Edili) chiede l’inserimento
di clausole di gradimento nei bandi di gara
Il presidente della Sezione Edili dell’API, Michele Molinari, ha inviato una nota alle Stazioni appaltanti per chiedere l’inserimento nei bandi di gara di clausole di gradimento utili a prevenire comportamenti devianti nei pubblici appalti volti ad eludere i principi della concorrenza e della trasparenza.
Sono sempre più frequenti, infatti, fenomeni di devianza negli appalti che, attraverso le anomali relative alle offerte, si verificano soprattutto nella fase che precede l’aggiudicazione, con il fine di predeterminare il nominativo dell’aggiudicatario e/o il ribasso o analoghe fattispecie.
Per questo motivo Molinari ha invitato le Stazioni appaltanti a valutare l’opportunità di inserire nei bandi di gara due clausole di gradimento che, quantunque non previste dall’ordinamento, sono idonee a prevenire situazioni a rischio che possono dar luogo a comportamenti illeciti.
“Al fine di evitare fenomeni di devianza con scopi elusivi dei principi della concorrenza e della trasparenza – scrive il presidente degli Edili dell’API – sarebbe opportuno inserire nei bandi di gara la clausola di gradimento relativa al divieto per l’impresa aggiudicataria di subappaltare i lavori ad imprese che abbiano partecipato alla medesima gara”.
“Tale clausola di gradimento o di tutela viene esplicitamente ammessa dalla Determina dell’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici n. 14 del 2003 proprio al fine di responsabilizzare i partecipanti alle gare di appalto sulle conseguenze interdittive di comportamenti illeciti. L’Autorità cioè consente alle Stazioni appaltanti di individuare azioni e strumenti aggiuntivi deterrenti di comportamenti collusivi e anticoncorrenziali”.
Molinari evidenzia che “la clausola di gradimento sul divieto di affidare il subappalto ad imprese che hanno presentato autonoma offerta alla medesima gara, rientra appunto nella discrezionalità delle S.A., clausola che estrinseca una più puntuale definizione del principio della segretezza delle offerte, nel rispetto dell’articolo 1, comma 1, della legge 109/1994”.
La seconda clausola di gradimento che il presidente Molinari ha chiesto di inserire viene mutuata dal regolamento dell’ANAS, secondo cui, nel caso si partecipi a più gare comprese in unica tornata, l'aggiudicazione di una gara comporterà l'esclusione automatica dalle successive.