I rifiuti a Murgia Timone continuano ad ostacolare il turismo escursionistico nel Parco
Perché non escludere soluzioni più drastiche
Il luogo è l’area di Murgia Timone, altrimenti detto “Belvedere”. Ogni anno sono diverse decine le migliaia di turisti e concittadini che ne fanno tappa durante le ore diurne per godere della bellezza del panorama.
Numericamente inferiori sono i visitatori notturni, che come abbiamo denunciato diverse altre volte lasciano, con i segni del loro passaggio, uno scenario desolante fra effetti personali e resti di cena con presepe notturno in prospettiva.
A seguito delle passate e numerose segnalazioni, proviamo a fare un consuntivo sull´anno appena trascorso, in vista dell´apertura della nuova stagione turistica.
Senz´altro l´auspicato maggiore coordinamento fra le varie forze dell´ordine e gli operatori del Parco, in modo da poter garantire una presenza più prolungata e deterrente nell´area, non si è concretizzata: possiamo certamente evidenziare che gli appelli a questo proposito sono stati completamente ignorati.
D´altro lato sul fronte municipale, le attenzioni dedicate dal Comune di Matera sono state sicuramente più evidenti con un esplicito interessamento dell´assessore al ramo che ha disposto un impiego settimanale degli operatori ecologici. Pur tuttavia la situazione è ancora molto distante dalla normalità, in quanto il ritmo di accumulo dei rifiuti è tale da necessitare un servizio di raccolta quotidiano (soprattutto nei giorni festivi).
Il risultato è che questo grave problema continua a costituire un grande deterrente al decollo del turismo escursionistico nel Parco della Murgia Materana: un turismo potenzialmente internazionale, non stereotipato, generalmente più interessato a scoprire gli aspetti singolari ed autentici dei territori, che a percorrere itinerari rapidi e preconfezionati: in sintesi, una vera risorsa strategica in grado di dare moltissimo all´economia locale.
Chiediamo a questo punto al Comune di Matera l´impegno necessario, per il tramite di indispensabili campagne di educazione e comunicazione ambientale rivolte alla cittadinanza tutta e di un maggiore impiego degli operatori ecologici, per portare a definitiva soluzione il problema.
Qualora le ristrettezze di bilancio non lo permettessero una soluzione alternativa potrebbe essere invece quella di sperimentare dei periodi di chiusura notturna, volti da un lato a tutelare l´area nei periodi turisticamente più sensibili, dall´altro a porre con particolare forza all´attenzione della cittadinanza il tema dell’obbligo al rispetto dei beni comuni; si potrebbe a questo proposito sperimentarne l´esito facendo seguire ad un periodo di chiusura un nuovo periodo di apertura, ritornando ad una nuova chiusura qualora si verifichi nuovamente l´abbandono incontrollato dei rifiuti.
Si tratta sicuramente di una soluzione non completamente indolore, ma non è da escludere che possa essere più efficace di tante altre iniziative, come peraltro dimostrato in altre aree protette.