Per favore, Sindaco Adduce,
fa’ saltare il lucchetto al cancello del Parco Centrale!
Caro Sindaco,
ti chiamo Sindaco e non più Salvatore, perché ormai sei Sindaco con tutti i crismi e i sostegni politici che sono necessari per governare. Non ti parlerò di strategie politiche, anche perché, dal Palazzo, nessuno ci ascolta. A Bologna non è così. Ma oggi voglio fare una ulteriore prova. Non ti chiedo molto. Anzi, ti racconto.
Spesso mi capita di andare a Bologna, dove lavora un mio figlio che la città di Matera non ha accolto, nonostante i inviati qua e là, senza che il destinatario si sia degnato di dare almeno un cenno di ricevuta. Ma ormai è storia vecchia, che non fa più storia. Quello che ti voglio invece dire è che, a Bologna, girando col mio nipotino di due anni, od ogni piè sospinto trovo parchi e aree verdi, in cui mi rifugio ogni tre-quattrocento metri. Ce n’è uno, in particolare, dedicato a Renata Viganò, con tanto di fontanelle, giochi e giochini e panchine. Perché mi ha affascinato quel Parco? Perché è dedicato ad una partigiana, poi autrice di un romanzo (L’Agnese va a morire), che, negli anni di insegnamento, proposi come libro di lettura ai miei alunni. Che sia capitato con te? Ho potuto notare che in quel Parco, come in tutti gli altri, si entra e si esce liberamente.
Nei giorni scorsi mio figlio è venuto con la moglie e il figlio, che io ho caricato sul carrozzino, girando per tutta l’area di Serra Venerdì e dintorni. Cercavo ansiosamente una panchina e un po’ di verde per difendermi e difendere il bambino dal calore di fine luglio. Vana illusione. Ad un certo momento, percorrendo via delle Nazioni Unite, ho dato un sospiro di sollievo. In lontananza, su via Saragat, a caratteri cubitali e grandi, ho letto un pomposo: “Comune di Matera-Parco Centrale”. Mi sono avviato per la lieve salita, dicendo fra me e me: “La c’è la Provvidenza!”. Ma quale delusione dopo la faticosa ascesa! Mi sono trovato davanti ad un cancello ermeticamente chiuso da un vecchio catenaccio e lucchetto, ambedue rigorosamente arrugginiti, che mi dicevano che la cosa durava da anni..
Non so se ci sarà più una chiave che apra quel lucchetto. Ma non dovrebbe essere un grosso ostacolo. Mandaci, ti prego, un operaio con una tronchese. Fa’ saltare il catenaccio! Dacci aria e verde! Non credo che ci sarà bisogno di accordo tra partiti e liste civiche e di apposito Consiglio Comunale! E, per piacere, qualche volta, rispondi! Dimmi che manderai l’operaio richiesto. Sei o non sei un Sindaco democratico, che ama, allo stesso modo, bambini, operai e, magari, … professori?
Cordialmente. Tuo
Giovanni Caserta, responsabile culturale del CIACP
Raccogliamo volentieri la nota di Giovanni Caserta e dopo aver scattato le foto al Parco Centrale, i cui lavori non sono stati ultimati, possiamo comprendere che la richiesta di Caserta è destinata a restare, chissà per quanto tempo ancora, nel libro dei sogni di questa città dalle mille contraddizioni.
La nota di Giovanni Caserta provoca anche l’intervento di Pio Abiusi, che spiega quanto sia difficile far saltare quel lucchetto per aprire il Parco Centrale a Matera. Ecco la nota integrale.
Quello che al prof. Caserta sembra facile: far saltare uno stupido lucchetto è, invece, una operazione complicatissima.
Si tratta di collaudare i PISU , 32,4Meuro,che andavano rendicontati alla UE, termine ultimo, il 30 giugno del 2009, ho fatto fatica a ricordare la scadenza perché è tutta una operazione squallida e vecchia, ormai.
Si tratta di costruire e poi organizzare la macchina comunale, speriamo che siano in grado di farlo bene ed in tempi rapidi.
le squallide vicende di questi tre mesi passati non fanno ben sperare.
Si tratta, attraverso un lavoro incrociato tra Comune e Regione, di individuare quelli che sono stati realmente rendicontati – credo non oltre il 50%- e per gli altri se possono valere “i fondi liberati” o meno ma che comunque hanno,anche essi, una scadenza o se i progetti sono finiti nell’immondezzaio e si aspettano eventuali nuovi fondi, chissà da dove.
Le uniche risorse utilizzate posso dire che sono state quelle relative agli interventi immateriali: contributi per manifestazioni varie per le quali basta produrre” l’idonea certificazione” ed il gioco è fatto
Il parco al quale fa riferimento il Prof. Giovanni Caserta è il parco di Macamarda 1,2 meuro di euro.
I parchi una volta che saranno rendicontati bisognerà affidarli e manca il bando.
Anche il Parco dei 4 evangelisti è già è stato soggetto ad interventi di vandali ed è ancora non aperto al pubblico.
L’amministrazione comunale ha tanto da fare, purtroppo ci sono le guerre tra bande che di tutto si interessano escluso del bene della città.
Speriamo che diano un po’ di tregua.
Pio Abiusi
La fotogallery dedicata al Parco Centrale. Le foto sono state scattate mercoledì 4 agosto alle ore 10
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Sono ormai tre lustri che a Matera ininterrottamente o quasi l’Amministrazione è di (???) sinistra… eppure ecco il risultato: anziché fare gli interessi del Popolo, ha fatto quelli dei cementificatori, dei palazzinari, che aborriscono il verde… VERGOGNA!!!! E vergogna anche sui cittadini che , per qualche presunto, illusorio favore, si vendono a questa gentaglia. CHE SCHIFO!!!